6 gennaio 2005 - EPIFANIA DEL SIGNORE

Is 60,1-6 / Ef 3,2-3.5-6 / Mt 2,1-12

 

Gli offrirono in dono oro, incenso e mirra

(Mt 2,11)

 

Queste parole appartengono al Vangelo di Matteo dove egli scrive alla prima comunità cristiana di Gerusalemme e vuole sottolineare che Gesù di Nazareth è venuto per tutti ed è il Salvatore di tutti, anche dei pagani e che per entrare a far parte della sua comunità è necessaria la fede e il Battesimo.

L’incenso e la mirra, profumi usati per scopi sia sacri che profani erano, insieme all’oro, i doni che di solito si offrivano ai re.

La festa dell’Epifania è un’occasione propizia per noi per mettere la fede in Dio al primo posto della nostra vita: adorarlo, lodarlo e risceglierlo come unico Bene; cercare di compiere sempre meglio la sua volontà. Il suo Vangelo è da accogliere e da vivere. A contatto così con la Parola di Dio viva anche noi veniamo “divinizzati”. Per questo nella liturgia l’altare, la Parola, i doni eucaristici e l’Assemblea vengono incensati.

 

 

Sono italiana e frequento il secondo anno di Psicologia all’Università di Swansea, in Inghilterra. Vivo con altre cinque studentesse, da Spagna, Italia e Grecia. Ci conosciamo molto bene ed abbiamo condiviso molte cose, ma non parlavamo mai di religione.

Una domenica mi stavo preparando per andare a Messa, quando Natasha, una delle ragazze greche, mi ha chiesto dove stavo andando. Ero tentata di cambiare argomento o di dire una bugia. Ma mi sono resa conto che sarebbe stata una bugia a Gesù in lei. Così le ho detto la verità, le ho parlato della mia fede e di come Dio è la realtà più importante.

Sono stata sorpresa nel sentire che anche lei era cristiana! Era greco-ortodossa e - dato che non ci sono chiese greco-ortodosse in Swansea - doveva andare a Cardiff, a circa un’ora di autobus, quando voleva andare in chiesa. Ci siamo messe d’accordo che - quando lei non fosse potuta andare a Cardiff - sarebbe venuta a Messa con me. Non dimenticherò mai la gioia che avevo in cuore quella sera, quando abbiamo pregato Dio insieme, al di là delle nostre differenti Confessioni.

Il sacerdote che ci ha salutato dopo la Messa ha detto a Natasha che conosceva il prete ortodosso di Cardiff e che gli avrebbe suggerito di celebrare la liturgia ortodossa nella chiesa cattolica di Swansea. Ora più di cinquecento membri della Chiesa greco-ortodossa celebrano la loro liturgia ogni due settimane nella nostra chiesa.

Per me quella domenica è stata una grande esperienza. Mi sono resa conto di come è importante amare Gesù in ogni persona che incontro durante la giornata e scegliere Lui in ogni momento. Non avrei mai potuto immaginare le conseguenze di averlo fatto quel giorno.

L.S.

 

 

· Commenti a cura di Luigi S.