5 dicembre 2004 - 2a AVVENTO

Is 11,1-10 / Rm 15,4-9 / Mt 3,1-12

 

Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco

(Mt 3,11)

 

Il Natale si fa più vicino. Oggi incontriamo Giovanni Battista che, sulle rive del Giordano, donando il battesimo di penitenza, invita i suoi ascoltatori a preparare i propri cuori e la propria vita ad incontrare il Signore che viene. Dobbiamo confessare che impressiona quell’uomo austero, ma puro. La sua voce che risuona nel deserto, scende nel profondo degli animi; li mette a disagio.

Il deserto era per gli antichi popoli il luogo tradizionale che invitava l’uomo al ritorno a Dio. In quel luogo solitario molti accorrono per udire la voce del Battista, che invita tutti ad accogliere l’amore di un Dio che si dona a ciascuno di noi. Il suo annuncio, in questo Avvento, ci costringe a guardare avanti. Fin da oggi il Signore separa la paglia destinata al fuoco, dal grano buono destinato ai suoi granai. Rintrona anche per noi l’invito del profeta: “Preparate la strada al Signore! Raddrizzate le storture della vostra vita!” Giovanni Battista ci indica dunque la strada  migliore che ci prepara al Natale: la conversione. È  una parola bellissima che significa: andare a Dio con cuore rinnovato. Ci proviamo?

 

 

Siamo ospiti per qualche giorno da mia madre. Una sera, dopo cena, le chiedo notizie su alcune sue amiche che non vedevo da tempo. Lei si turba, risponde agitata: negli ultimi tempi ha avuto con loro un contrasto; adesso non si salutano più. Le parlo della necessità del perdono, di fare noi il primo passo verso chi avvertiamo come nemico.

Il giorno successivo, di buon mattino, sto correndo sul lungomare con la mia tuta nuova. Ad un tratto scorgo da lontano un mio ex collega di lavoro, il mio “nemico”; da anni ho interrotto il rapporto con lui, perché mi ha costretto a chiedere il trasferimento in un’altra città e a cambiare lavoro. Penso di  cambiare strada per non doverlo incontrare ma mi ricordo delle parole dette a mia madre: e io? Sono capace di mettere in pratica ciò che consiglio agli altri di fare? È questione di attimi. Vado incontro al collega, lo saluto, lo abbraccio; lui rimane sorpreso, si rasserena, sorride. Ritorno a casa. Mi aspetta una sorpresa: mia madre ha deciso di fare anche lei il primo passo nei riguardi delle sue vecchie amiche.

E. S.