5 maggio 2002 – 6ª domenica di Pasqua

At 8,5-8.14-17 / 1 Pt 3,15-18 / Gv 14,15-21

 

A CHI MI AMA IO MI MANIFESTERÒ

Gv 14,21

 

Nell’imminenza del suo ritorno al Padre, Gesù prepara i discepoli ad affrontare il distacco visivo da Lui. Per questo offre loro il segreto che permette di mantenere vivo e pieno il rapporto di unità anche a distanza.

Questo segreto è l’amore preferenziale per la Persona di Gesù, un amore che mette in sintonia i cuori accendendo in essi il desiderio ardente di vivere il comandamento nuovo. Nel dare la vita gli uni per gli altri si sperimenta anche una sempre maggiore unione con Dio.

S. Caterina da Siena dice che la pianticella della nostra unione con Dio cresce tanto quanto si sviluppa la radice dell’amore al prossimo. È la legge dell’incarnazione, è la legge della vita: più si penetra, come radice, nell’humus dell’umanità amando ogni persona per amore di Gesù, più cresce la pianta della nostra unione con Dio, attraverso la quale Lui stesso si manifesta a ciascuno di noi con quella linfa vitale che è lo Spirito Santo, che scorre nelle nostre relazioni. È la vita di Dio, vita sempre in movimento e in rapporto d’amore.

A chi mi ama, mi manifesterò: a chi mi ama nel fratello, mi manifesterò unito al Padre nella comunione dello Spirito, per produrre frutti degni del giardino del Cielo.

M. C. L.

 

Alcuni giorni fa una nostra amica ha avuto un incidente stradale nel quale è morta la nonna e, dovendo subire un intervento chirurgico, è stata ricoverata in ospedale. Appena saputa la notizia, con mia sorella siamo corsi da lei, per aiutarla.

Sapevamo che aveva bisogno di appoggio e di conforto, per cui le siamo rimasti accanto per due giorni. Ogni tanto chiedeva della nonna, perché non sapeva che era morta. Noi cercavamo di tranquillizzarla, facendole sentire tutto il nostro amore. Ad un certo punto poi ci ha chiesto di pregare e l’abbiamo fatto insieme. È stato proprio il momento giusto per offrire quella sofferenza a Dio.

In seguito la nostra amica è stata informata dell’arrivo della nonna in Paradiso ed ha accolto la notizia nella pace. Uscendo dall’ospedale ci ha confidato che, se noi non le fossimo stati accanto, non avrebbe avuto la forza di affrontare quella situazione così difficile.

Francisco, Venezuela