5 febbraio 2006 - 5a domenica t. ord.

Gb 7,1-4.6-7 /  1Cor 9,16-19.22-23 / Mc 1,29-39

 

Si ritirò in un luogo deserto e là pregava

(Mc 1,35)

 

Era la nostalgia del Cielo. Da lì egli venne nel mondo a rivelarci l’amore di Dio, ad aprirci la via del Cielo, a condividere in tutto la nostra vita.  Ma la linfa vitale, che come acqua da fonte sgorgava dal suo seno, gli veniva dal rapporto costante con il Padre. Lui e il Padre si conoscono, si amano, sono l’uno nell’altro, sono una cosa sola.

Così anche a noi è stata resa possibile quella sua divina invocazione: “Abbà, Padre”, con tutto ciò che essa comporta: certezza della sua protezione, sicurezza, cieco abbandono al suo amore, consolazioni divine, forza, ardore; ardore che nasce in cuore a chi è certo di essere amato…

Coloro che sinceramente ti amano, ti sentono spesso, Signore, nel silenzio della loro stanza, nel profondo del loro cuore, e questa sensazione commuove l’anima come toccasse ogni volta sul vivo. E ti ringraziano d’esser loro così vicino, così Tutto: Colui che dà senso al vivere e al morire. Ti ringraziano, ma spesso non sanno farlo, né dirlo: sanno solo che tu li ami ed essi ti amano e non c’è cosa così dolce, qui sulla terra, che possa almeno lontanamente somigliarle. Quello che sentono nell’anima, quando tu appari, è Cielo e “se il Cielo è così - dicono - oh, com’è bello!” Ti ringraziano, Signore, dell’intera vita, per averli portati fin qui. E se esistono ancora fuori ombre che potrebbero offuscare il loro paradiso anticipato, quando ti manifesti ogni cosa diventa remota e lontana: non è. Tu sei.

 

IL ROSARIO

 

Quando ho sentito la Lettera apostolica del Papa sul Rosario ho sentito la premura del Padre per i suoi figli: sa che cosa ci manca e che cosa abbiamo bisogno. La Lettera mi ha commosso tanto ma quando il parroco ha chiesto a noi parrocchiani di alzare la mano, se siamo pronti ogni giorno a recitare una decina del Rosario, la risposta non è stata tanto entusiasmante. Anche da parte mia!

A casa ho pensato: “Come mai non vuoi donare a Dio e a Maria un po’ di tempo, mentre loro sono a tua disposizione e si donano 24 ore al giorno?”. Ho deciso di pregare almeno una decina per le intenzioni del Santo Padre (la pace, famiglie...). Il giorno dopo ho scelto il tempo migliore, la mattina; mentre pregavo raccolta ho sentito che potevo donare a Dio più di una decina... Ho avvertito dentro la pace e le preoccupazioni per lo studio non mi disturbavano più, tutto ho confidato a Dio e a Maria.

Adesso ogni giorno prego e se per caso non riesco, sento la sete durante il giorno di questi momenti di vicinanza con Maria. La preghiera mi dà la forza di poter essere Amore a casa e ovunque, perché nel cuore sento continuamente l’invito di amare e costruire i rapporti con la Sua pace.

una giovane, Italia