4 giugno 2006 - PENTECOSTE

At 2,1-11 / Gal 5,16-25 / Gv 15,26-27; 16,12-15

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 Camminate secondo lo Spirito

(Gal 5,16)

 

Oggi riviviamo l’evento della discesa dello Spirito su Maria e i discepoli raccolti nel Cenacolo. Con le sue lingue di fuoco egli riversa nei cuori l’amore di Dio. È questa la “legge nuova”: l’amore.

Lo Spirito Santo è l’Amore di Dio che venendo in noi trasforma il nostro cuore, vi infonde il suo stesso amore e insegna ad agire nell’amore e per amore.

È l’amore che ci muove, che ci suggerisce come rispondere alle situazioni e alle scelte che siamo chiamati a compiere. È l’amore che ci insegna a distinguere: questo è bene, lo faccio; questo è male, non lo faccio. È l’amore che ci spinge ad agire cercando il bene dell’altro.

Non siamo guidati dal di fuori, ma da quel principio di vita nuova che lo Spirito ha posto dentro di noi. Forze, cuore, mente, tutte le nostre capacità possono “camminare secondo lo Spirito” perché unificate dall’amore e poste a completa disposizione del progetto di Dio su di noi e sulla società.

Come dunque lasciarsi guidare da quella voce che dentro ci parla? Dove essa ci porta? Ce lo ricorda lo stesso Paolo pochi versetti prima: tutta la legge nuova di libertà si sintetizza in un solo precetto: l’amore del prossimo. In concreto, suggerisce Paolo, essere liberi significa farsi schiavi dell’altro, mettersi a servizio gli uni degli altri. Quella voce dentro (= l’amore) ci spinge ad essere attenti a chi ci è accanto, ad ascoltare, a donare.

Può sembrare strano, ma ogni Parola di vita, alla fine, porta ad amare. Non è una forzatura, è la logica evangelica.

Solo se siamo nell’amore siamo cristiani autentici.

 

Marta, una extracomunitaria che mi aiuta in casa, piange: non può mandare a scuola i figli perché chi li aveva in affidamento non le dà i documenti necessari. Approfondisco il caso: ci sono molto giri da fare tra scuola e assistenti sociali.

Spesso devo parlare anche con suo marito che lavora in un cantiere vicino. I suoi colleghi mi guardano con circospezione ed io temo che anche il geometra, con cui c’era stato uno screzio per via degli autotreni che rovinavano la strada, non veda di buon occhio queste mie visite. Invece un giorno che accompagno la figlia di Marta a fare visita al padre, il geometra con un sorriso, guardando la bambina, mi dice: “Signora, abbiamo voluto fare un regalo ai bambini di Gaston, guardi nella tasca!” Infilo la mano: c’è un biglietto da 500 euro!

Marta piangerà di gioia perché aveva finito i soldi. “Certo lei sta dando una buona mano a questa famiglia!” mi ha detto un giorno quel geometra. Ed io di rimando: “Può darsi, però anche voi non fate di meno”.

Z.C., Italia

 

Lasciamo allo Spirito la libertà di condurci sulla via dell’amore. Possiamo pregarlo così:

Tu sei la luce, la gioia, la bellezza.

Tu trascini le anime, tu infiammi i cuori e fai concepire pensieri profondi e decisi di santità con impegni individuali inattesi.

Tu santifichi. Soprattutto, Spirito Santo, tu che sei così discreto anche se impetuoso e travolgente ma soffi come lieve venticello che pochi sanno ascoltare e sentire, guarda alla rozzezza della nostra grossolanità e rendici tuoi devoti. Che non passi giorno senza invocarti, senza ringraziarti, senza adorarti, senza amarti, senza vivere come tuoi discepoli assidui.

Questa grazia ti domandiamo.