3 agosto 2003 – 18ª t.o.

Es 16,2-4.12-15 / Ef 4,17.20-24 / Gv 6,24-35

Procuratevi il cibo per la vita eterna

(Gv 6,27)

Gesù nel grande discorso eucaristico del capitolo 6° del vangelo di Giovanni, si definisce come “pane della vita”. Gesù dice che il pane, sorgente e simbolo della vita, è lui, il Figlio di Dio che ama il Padre e i fratelli. Gesù applica a sé le caratteristiche del pane, che è insieme dono del cielo e della terra e frutto del lavoro: umile e utile, appetibile e disponibile, semplice e gustoso, faticoso e gioioso, forza di chi lo mangia e l’assimila e comunione tra chi lo mangia. Gesù ci invita a procurarci il pane che non perisce, come capita a quello naturale, ma quello che dà la vita eterna, cioè la vita di pienezza.

Il cibo per la vita eterna allora è proprio Gesù stesso: procurarselo è assimilarlo o meglio essere assimilati da lui per vivere di lui e come lui. Essere altri Gesù e vedere nell’altro Gesù. Allora possiamo vivere questa parola cercando di domandarci: che cosa farebbe Gesù se fosse al mio posto?