3 luglio 2005 - 14a domenica t. ord.

Zc 9,9-10 / Rm 8,9.11-13 / Mt 11,25-30

 

Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto

(Sal 144,14)

 

Questo versetto fa parte del salmo 144, che esalta nella prima parte il Dio dell’Alleanza, invitando tutte le generazioni a cantare il regno eterno del Signore; nella seconda parte poi proclama la sua benevolenza che si manifesta nell’appoggio, nell’alimento, nella salvezza che Egli accorda in qualche modo a quanti lo invocano. E così si riconosce la presenza di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana. In questo salmo è delineata l’azione salvifica che la fedeltà amorosa di Dio esplica nei confronti dell’uomo, soprattutto del povero; sostiene quelli che vacillano e rialza quanti sono prostrati nella polvere.

Come papà e mamma sono un punto di riferimento e una sicurezza per i figli che stanno imparando il ‘mestiere della vita’, così è anche di noi che sempre stiamo imparando lo stile dell’essere cristiani. Contare su Dio, sulla sua vicinanza, sulla sua grazia ci dà coraggio e ci sprona ad essere fedeli. Sì, perché in Gesù, Dio si è fatto vicino e condivide la nostra vita. Rinnoviamo la nostra fiducia nell’amore di Dio che ci è Padre: tutto è dono suo, tutto è grazia. Rispondiamo al suo Amore con il nostro amore.