1 settembre 2002 – 22ª domenica t. o.

Ger 20,7-9 / Rm 12,1-2 / Mt 16,21-27

 

CHI VUOL SEGUIRMI PRENDA LA SUA CROCE

Mt 16,24

 

Poter seguire Gesù è una delle aspirazioni più profonde del cuore degli uomini e delle donne di tutti i tempi e luoghi della terra. Ed è senz’altro la fortuna più grande che possa capitare nella vita. Infatti con Gesù in cuore l’esistenza assume una pienezza ed uno sviluppo inimmaginabili.

Ma Gesù dice: “Chi vuol seguirmi prenda la sua croce”; e i testimoni più qualificati della vita cristiana dicono che per aprire il cuore a Gesù vivo occorre spalancarlo alla croce. Non si può parlare di risurrezione se non passando per la morte; ed è con l’abbraccio alla croce che il Risorto può vivere pienamente in ciascuno di noi.

Poiché con la sua croce Gesù ha fatto sua ogni nostra croce, dandole un’impronta pasquale e una potenzialità di vita divina, è importante individuare  la croce del momento presente, spalancarle il cuore e prenderla per incontrare l’Amore.

A volte sarà un dolore personale imprevisto e improvviso; a volte la sofferenza di chi ci sta accanto; altre volte le barriere fra caratteri diversi, le disunità fra i cristiani, il senso di lontananza con chi non ha la nostra fede, il freddo del mondo individualista e materialista che ci circonda. In altre occasioni sarà il dolore che comportano le virtù ben praticate come la purezza, la pazienza, la mansuetudine, la misericordia e così via.

Apriamo il cuore a tutte queste croci per spalancarlo a Gesù e seguirlo nella vita quotidiana.