novembre 2003

UN GIARDINO FIORITO

Sono rimasto sempre estasiato dal “Paradiso” dipinto da Giusto de’ Menabuoi nella cupola del Battistero della Cattedrale di Padova: Gesù, un po’ più sotto Maria, e tutt’attorno, a cerchi concentrici, la raffigurazione di tutti i Santi. Un’immagine viva di quella “moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazionalità, popolo e lingua” di cui parla l’Apocalisse (7,9).

Ma mi è anche sempre piaciuto l’immagine che S. Agostino dà della vita della Chiesa come un giardino: «Il bel giardino del Signore possiede non solo le rose dei martiri, ma anche i gigli dei vergini, l’edera di quelli che vivono nel matrimonio, le viole delle vedove. Nessuna categoria di persone deve dubitare della propria chiamata… “Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati, e arrivino alla conoscenza della verità” (1 Tm 2,4)».

La festa di Tutti i Santi, con la quale iniziamo questo mese di novembre, è un invito per tutti noi non solo ad ammirare, ma a far parte di questo giardino fiorito che è la santità di vita.

Possiamo dire che ogni santo non è che l’incarnazione di una parola di Vangelo vissuta: S. Francesco ci mostra il fiore della povertà, S. Benedetto quello della preghiera, S. Vincenzo quello della carità e così via. La varietà dei fiori corrisponde alla varietà delle parole del Vangelo, tanto diverse ma altrettanto complementari, perché tutti i fiori affondano le radici nella stessa terra e attingono dalla stessa linfa: la carità. L’amore è la radice di ogni parola del Vangelo!

Per questo anche noi possiamo trovare posto in questo giardino fiorito: il vivere, giorno per giorno, la parola del Vangelo, tanto da diventare noi stessi Parola vissuta, ci trasforma in un’immagine viva di Gesù che continua ad essere presente in mezzo a noi, e diventa sempre più visibile quanto più amiamo.

Ognuno di noi ha un proprio posto nella vita, è un particolare del disegno d’amore di Dio sull’umanità: è questo nostro personale vivere la volontà di Dio il colore e il profumo unico del fiore che è la nostra vita!

Umberto S.