Ottobre 2002

 

LUCE E SALE PER UN MONDO NUOVO

 

“Eccomi qui, nel cuore di una calda notte di fine agosto. Mi ritrovo a pensare a quello che ho vissuto meno di un mese fa… Sono tante le cose che mi tornano in mente, tanti i volti degli amici che ho conosciuto… tanti i sorrisi e tanti i ricordi, tutti racchiusi nel cuore e nella mente di una ‘papa-girl’…”

Così inizia il suo racconto una ragazza del mio gruppo con cui abbiamo vissuto la Giornata Mondiale della Gioventù di luglio a Toronto. Il cuore sembra scoppiare, come la valigia che immancabilmente prima del ritorno a casa dalle vacanze non riusciamo a chiudere;  ricordi, emozioni, volti, parole, momenti di preghiera e riflessione, di accoglienza e di festa… sono un tesoro che non vogliamo disperdere o dilapidare.

Abbiamo incontrato un ‘giovane’ di 82 anni, il Papa, che anche questa volta si è messo in ascolto dei giovani, perché si identifica con le loro attese e speranze e grida loro: “Sono convinto in maniera incrollabile che nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande da poter soffocare completamente la speranza che zampilla eterna nel vostro cuore”.

E continuava: “Su quali basi, su quali certezze edificare la propria esistenza e quella della comunità cui si appartiene? Solo Cristo è la pietra angolare su cui è possibile costruire saldamente l’edificio della propria esistenza! (…) A voi Dio affida il compito, difficile ma esaltante, di collaborare con Lui nell’edificazione della civiltà dell’amore”.

Se i ricordi si sbiadiscono, non si offusca questo grande impegno condiviso, di fronte a un mondo che necessita di essere guarito e toccato dalla bellezza e dalla ricchezza dell’amore di Dio. Ecco allora il grande annuncio ad essere luce e sale della terra! 

Solo Gesù ci conduce dalle tenebre alla luce, solo Lui dà sapore alla vita spesso insipida e vuota, che offre solo caricature di felicità.

Ricordo la domenica della S. Messa finale, il vento caldo che in poco tempo ci ha asciugati e riscaldati dopo tre ore di pioggia battente… Come non pensare a quel sole che squarcia le nuvole e ci dona colori e speranza nuovi? Non è forse segno di un nuovo mondo che attende e freme per rinascere?

Anche una fiamma leggera che si inarca solleva il pesante coperchio della notte: ecco la speranza che tocca e converte i cuori giovani, perché, come concluse quel giorno il Papa, “noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la somma dell’amore del Padre per noi e della nostra reale capacità di divenire l’immagine del Figlio suo”.

Alberto P.