LUCE E SALE PER UN MONDO NUOVO
“Eccomi qui, nel cuore di una calda notte di fine agosto. Mi ritrovo a
pensare a quello che ho vissuto meno di un mese fa… Sono tante le cose che mi
tornano in mente, tanti i volti degli amici che ho conosciuto… tanti i sorrisi
e tanti i ricordi, tutti racchiusi nel cuore e nella mente di una ‘papa-girl’…”
Così inizia il suo racconto
una ragazza del mio gruppo con cui abbiamo vissuto la Giornata Mondiale della
Gioventù di luglio a Toronto. Il cuore sembra scoppiare, come la valigia che
immancabilmente prima del ritorno a casa dalle vacanze non riusciamo a
chiudere; ricordi, emozioni, volti,
parole, momenti di preghiera e riflessione, di accoglienza e di festa… sono un
tesoro che non vogliamo disperdere o dilapidare.
Abbiamo incontrato un
‘giovane’ di 82 anni, il Papa, che anche questa volta si è messo in ascolto dei
giovani, perché si identifica con le loro attese e speranze e grida loro: “Sono convinto in maniera incrollabile che
nessuna difficoltà, nessuna paura è così grande da poter soffocare
completamente la speranza che zampilla eterna nel vostro cuore”.
E continuava: “Su quali basi, su quali certezze edificare
la propria esistenza e quella della comunità cui si appartiene? Solo Cristo è
la pietra angolare su cui è possibile costruire saldamente l’edificio della
propria esistenza! (…) A voi Dio affida il compito, difficile ma esaltante, di
collaborare con Lui nell’edificazione della civiltà dell’amore”.
Se
i ricordi si sbiadiscono, non si offusca questo grande impegno condiviso, di
fronte a un mondo che necessita di essere guarito e toccato dalla
bellezza e dalla ricchezza dell’amore di Dio. Ecco
allora il grande annuncio ad essere luce e sale della terra!
Solo Gesù ci conduce dalle tenebre alla luce, solo Lui dà
sapore alla vita spesso insipida e vuota, che offre solo caricature di
felicità.
Ricordo la domenica della S.
Messa finale, il vento caldo che in poco tempo ci ha asciugati e riscaldati
dopo tre ore di pioggia battente… Come non pensare a quel sole che squarcia le
nuvole e ci dona colori e speranza nuovi? Non è forse segno di un nuovo mondo
che attende e freme per rinascere?
Anche una fiamma leggera che
si inarca solleva il pesante coperchio della notte: ecco la speranza che tocca
e converte i cuori giovani, perché, come concluse quel giorno il Papa, “noi non siamo la somma delle nostre
debolezze e dei nostri fallimenti; al contrario, siamo la somma dell’amore del
Padre per noi e della nostra reale capacità di divenire l’immagine del Figlio
suo”.
Alberto P.