IL CUORE DELLA DOMENICA

 

Un mio amico, Mariano, ha ideato un modo originale per preparare la Messa di Prima Comunione. Ha consegnato ai bambini, ai loro genitori ed amici un sacchetto di chicchi di grano assieme ad una scatoletta vuota. “Ogni volta fate un atto d’amore, diceva loro, ponete un chicco dentro la scatola. Qualche giorno precedente alla Celebrazione, i chicchi di grano raccolti insieme verranno lavorati per creare le particole della Prima Comunione”.

Il mese di giugno si apre con la festa del Corpus Domini: ma cos’è ‘il corpo del Signore’ se non l’Amore continuamente offerto e ricevuto? Quei bambini l’avranno sicuramente scoperto, perché i loro atti d’amore hanno pian piano formato quel ‘corpo’ che poi riceveranno come il Dono più grande. Gesù ha promesso la Sua presenza ‘fino alla fine del mondo’ in molti modi: nel fratello, nella Parola, nella Gerarchia, nella Comunità riunita; potremmo dire che l’Eucaristia, culmine del Suo amore, riassume e dà compimento a tutte queste presenze. Perché solo chi ama sa riconoscere il Suo volto, sa ascoltare, sa obbedire, diventa strumento di comunione.

Il Papa lo mette bene in risalto nella Novo Millennio  Ineunte (nn. 35-36): “Occorre dare particolare rilievo all’Eucaristia domenicale e alla stessa domenica, sentita come giorno speciale di fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito, vera Pasqua della settimana. Vorrei pertanto insistere perché la partecipazione all’Eucaristia sia veramente, per ogni battezzato, il cuore della domenica: un impegno irrinunciabile, da vivere non solo per assolvere a un precetto, ma come bisogno di una vita cristiana veramente consapevole e coerente. L’Eucaristia domenicale, raccogliendo settimanalmente i cristiani come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del Pane di vita, è anche l’antidoto più naturale alla dispersione. Essa è il luogo privilegiato dove la comunione è costantemente annunciata e coltivata. Proprio attraverso la partecipazione eucaristica, il giorno del Signore diventa anche il giorno della Chiesa, che può svolgere così in modo efficace il suo ruolo di sacramento di unità”.

Quando ogni domenica celebro l’Eucaristia nella mia Comunità, cerco di accogliere ogni persona nell’unico abbraccio di Gesù, gettando in Lui i piccoli e grandi rancori della settimana, le incomprensioni e divisioni che ci hanno allontanato tra di noi e con Lui. E ripenso sempre alle bellissime parole di Paolo VI: “L’Eucaristia è costituita perché diventiamo fratelli, perché, da estranei dispersi e indifferenti gli uni agli altri, noi diventiamo uniti; e a noi è data perché, da massa apatica ed egoista,  noi diventiamo un popolo, un vero popolo, credente e amoroso, di un cuor solo e di un’anima sola”.

Alberto P.