giugno 2006
UN PANE PER LA VITA
Porsi di fronte ad un tramonto e ammirare il
gioco di colori che si intrecciano nel cielo è cosa
meravigliosa, non si riesce a proferire parola! Assistere alla nascita di un
bambino, lasciando che le sue grida ti arrivino al cuore, è cosa meravigliosa,
le parole tacciono! Contemplare il volto del proprio amato o della propria amata, gustando l’intimità del momento, è cosa meravigliosa,
le parole non servono! A distanza di duemila anni sentire riecheggiare le
parole di Gesù “Prendete e mangiate, prendete e bevete” è cosa meravigliosa, davanti alla quale non si
riesce a dire nulla, se non a balbettare…
Il pane,
con il suo profumo di cose semplici (la farina, l’acqua, il sale e il lievito)
dà all’Eucaristia il sapore della vita. Ma non è un pane qualunque: ci
sono cose che, ad un certo punto della vita, acquistano un significato tutto
particolare, diventando uniche ai nostri occhi, perché ci parlano
e ci dicono di molto altro. I mobili della mia stanza sono pieni di tante
“cianfrusaglie”: dei sassi, una conchiglia, un angioletto e così via… ma per me
dietro ad ognuna di queste c’è una persona che, in un momento particolare della
vita, me l’ha regalata dicendomi “Ricordati di me”. Ai miei occhi non sono più
cose di scarso valore, ma pezzi unici di valore inestimabile, per le
persone e le emozioni che mi ritornano al cuore quando le vedo. Così il pane
spezzato non è più una cosa, ci rende presente una persona, Gesù,
che ci ha detto “Con questo pane, ricordati di me, sempre!”.
Attraverso
il segno del pane e del vino esprimo il legame tra la mia vita e la sua vita che entra in me: è il segno
più forte, bevo il suo sangue, mangio la sua carne! Vuol dire calarmi nei suoi
sentimenti, nei suoi pensieri, nei suoi gusti. Per
questo non servono tante parole, sono le emozioni del
cuore a parlare, a dirci, a ricordarci di Lui, di Gesù in mezzo a noi!
Non è più pane, è diventato un “sacramento”.
E il ricordo di Lui
attraverso il pane riporta al centro, al cuore della mia vita, ciò che è
essenziale per vivere, l’amore di Dio per me: senza amore non si vive!
Ci sono tanti anelli, ma gli anelli
che due sposi si donano il giorno del matrimonio sono unici. L’Eucaristia e la vita sono questi due anelli: uno lo mette Gesù,
l’altro lo mettiamo noi. Nell’anello di Gesù c’è tutto il dono che Lui ci fa di
se stesso, facendo verità sulla nostra vita; e nel
nostro anello c’è tutta la gratitudine della nostra vita, con le sue gioie e le
sue lacrime. Insieme sono il segno dell’amore,
dell’alleanza di Dio con l’umanità. Per questo non credo sia un caso che la
Messa cominci e finisca con un bacio all’altare: è
Cristo che si bacia, riconoscendolo nel pane, ed è lo stesso Cristo che bacio,
per strada, nel volto dei fratelli. È tutta la nostra vita, incastonata
fra due baci!
Umberto S