maggio 2006
LA MADRE
Una mamma, emozionatissima,
mi ha mostrato oggi le immagini della prima ecografia: con tutta la gioia e
l’incredulità davanti al mistero di una vita che ci supera, per quanto ci
appartenga. Infatti questa giovane mamma mi
confessava: “Ancora non sento niente dentro di me, eppure l’apparire sullo
schermo della prima immagine nella quale si distinguevano già chiaramente la
testa, un braccio, le gambe mi ha lasciata senza parole: tremo ancora tutta!”. E poi mi raccontava della scelta del nome, se bambino o
bambina.
Chissà come anche Maria
ha vissuto questa presenza dello Spirito che formava Gesù nel suo corpo; con
quale trepidazione, con quali domande portate nel segreto del cuore. E poi il nome… Il
Vangelo ci dà tre nomi di Maria: quello che le hanno
dato i suoi genitori, “Maria”; quello con cui l’angelo la saluta, “piena di
grazia”; e, infine, quello di “madre”, che corrisponde all’invito di Dio.
Generare l’amore, accogliere l’amore,
donare amore è la vera maternità. Ogni nascita nuova non sta
tanto nel fare un progetto mio, ma nell’accogliere il progetto di Dio su
di me, che esiste già. Per questo Maria è madre, ed è madre
di Dio. Durante la sua esistenza terrena il suo
cammino di fede sarà proprio quello di diventare sempre più “madre” generando
nella fede. Dal suo “sì” detto nell’Annunciazione, fino al momento estremo, ai piedi
della croce, proprio quando così sarà affidata da Gesù a Giovanni: “Figlio,
ecco tua madre”.
Come ci vuole tutta una vita
per essere madri, per continuare a sostenere e ad educare i propri
figli, così è tutta una vita, è tutto il nostro cammino di fede che ci fa
diventare sempre più “madri” nel generare continuamente Gesù nell’amore
reciproco, accolto e donato continuamente. Essere un’altra
Maria, generando Gesù al mondo: ecco la nostra maternità.
Umberto S.