OCCHI DI PASQUA
Spesso, incontrando le
persone, mi viene chiesto di esprimere un giudizio sul paese in cui abitiamo, o
sulla società, o sul mondo. A tutti rispondo che cerco di vedere, a volte anche
ostinatamente, i lati positivi e gli aspetti migliori delle persone e delle
cose; e cominciando ad elencarli, mi accorgo che sono veramente tanti! Non
mancano sicuramente motivi di preoccupazione, e probabilmente anche questo
elenco sarebbe lungo; ma non possiamo limitarci a questa visione negativa della
realtà che ci circonda. Una spinta in più a vivere così, con questo sguardo
positivo, ci viene proprio dalla Pasqua:
“La contemplazione del volto di Cristo
non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto!…Da sempre
questa consapevolezza della fede invita il credente ad andare oltre il buio
della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella
Risurrezione” (Rosarium Virginis
Mariae, 23).
Ripenso allo sguardo di Maria, capace di andare al
di là della morte per incontrare il Vivente: “Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con
altrettanta assiduità di Maria…; nel mattino di Pasqua il suo è uno sguardo radioso per la gioia della
risurrezione” (R.V.M., 10). Maria ci aiuta ad avere
degli occhi così, capaci di andare al di là di tutto ciò che sembra soltanto
dolore e morte, per accendersi della luce e della gioia del Risorto, che fa
rinascere con Lui tutte le cose, e che già ci fa pregustare un mondo nuovo.
Allora gli auguri di “buona
Pasqua” vogliamo farceli con questa meditazione del vescovo K. Hemmerle,
intitolata “Occhi di Pasqua”:
“Auguro a tutti noi occhi di Pasqua,
capaci di guardare
nella morte sino a vedere la vita,
nella colpa sino a vedere il perdono,
nella separazione sino a vedere l’unità,
nelle ferite sino a vedere la gloria,
nell’uomo sino a vedere Dio,
in Dio sino a vedere l’uomo,
nell’Io sino a vedere il Tu.
E insieme a questo, tutta la forza della Pasqua!”.
Umberto S.