marzo 2007

 

VEDERE “OLTRE”

 

Sto correndo in auto lungo una strada di campagna; nonostante in queste zone di pianura questa sia la stagione delle nebbie, oggi il vento fa sì che lo sguardo si spinga lontano all’orizzonte per chilometri. I campi a riposo, gli alberi spogli fanno correre gli occhi ancora più in là. Penso alla frase dettami da due amici tempo fa: “Gli alberi spogli permettono di guardare oltre”.

Credo in questa immagine possiamo racchiudere il significato profondo di questo tempo di Quaresima: un tempo per “vedere oltre”. La preghiera, il digiuno, la carità (le opere penitenziali tipiche di questo periodo) sembrano “spogliare” la nostra vita e il nostro cuore dal tempo, dalle cose, dal denaro.

Abbiamo sempre l’impressione di vivere un tempo nel quale “perdiamo” qualcosa… Ma proprio l’essenzialità della vita e del cuore, che ci fanno assomigliare ad alberi spogli, ci permettono di “vedere oltre”: oltre nel nostro rapporto con Dio e in quello con le persone che ci vivono accanto; oltre dentro di noi e attorno a noi.

Davanti a noi sta un “albero” tutto particolare, quello della croce: tanto spoglio quanto “trasparente” nel permetterci di incontrare Dio proprio nei momenti della vita nei quali sembriamo perdere la serenità, la pace, perfino la fede. È l’esperienza di Gesù crocifisso e abbandonato che fa dell’albero della croce il momento più trasparente che ci fa toccare con mano l’amore di Dio per l’umanità.

Gli alberi d’inverno ci permettono di guardare oltre: verso la primavera della Risurrezione!

 

Umberto S.