DALLE MASCHERE ALLA VITA

 

“Come mi vestirò quest’anno?” si chiedono tanti di noi all’avvicinarsi del Carnevale. “Quali nuove maschere indosserò?” sembra chiedersi tanta gente guardandosi allo specchio ogni mattina, prima di uscire di casa.

È vero, il Carnevale di febbraio è un periodo ben definito dal calendario, ma rischia di dilatarsi in tutte le stagioni dell’anno quando l’indossare tante maschere ci fa dimenticare il nostro vero volto; il dover a tutti i costi sempre dimostrare qualcosa a qualcuno, unito alla paura di rivelare ciò che siamo veramente, ci fa sembrare tanti telefonini dalla cover sempre diversa.

Ma questo carnevale perpetuo può succedere anche nella mia comunità cristiana, quando giudico solo dalle apparenze mettendo in risalto solo il negativo, quando coloro di pessimismo le proposte che non nascono da me, quando di fronte ad ogni persona non so passare dal qualunque al qualcuno.

A tal proposito, sempre per educarci ad una spiritualità di comunione, il Papa nella Novo Millennio Ineunte scrive: «Spiritualità di comunione è saper “fare spazio” al fratello, portando “i pesi gli uni degli altri” (Gal 6,2) e respingendo le tentazioni egoistiche che continuamente ci insidiano e generano competizione, carrierismo, diffidenza, gelosie. Non ci facciamo illusioni: senza questo cammino spirituale, a ben poco servirebbero gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senz’anima, maschere di comunione più che sue vie di espressione e di crescita» (n. 43).

Occorre allora gettare la maschera e riscoprirsi nuovi, sapendo che, come dice Gesù: “Se il tuo occhio è chiaro, tutto il corpo sarà nella luce” (Mt 6,22).

L’ambiguità o la falsità dei rapporti nascono da un cuore ripiegato su se stesso, che non sa amare perché non sa stupirsi delle grandi meraviglie che Dio opera nella vita di ogni creatura umana.  Proprio questo sottolineano i Vescovi nel messaggio riportato nel trafiletto accanto.

Il vento della vita spazzerà via coriandoli e maschere di carta... ci toglierà l’illusione di un lifting permanente... e ci farà gustare il sapore dell’originalità, quali pezzi unici per il mosaico della Comunione!

Alberto P.

 

3 febbraio 2002: XXIV Giornata per la vita

Ri-conoscere la vita:

- è credere nell’originalità e ricchezza di ogni persona, perché creata a immagine e somiglianza di Dio;

- è schierarsi a favore di chi non ha mani e non ha voce per permettere a tutti una dignitosa esistenza;

- è muoversi in cordata con gli altri perseguendo il bene di tutti come il proprio;

- è rispettare le diversità, perché ognuno concretizzi le proprie aspirazioni;

- è appoggiare la testa sulla spalla di chi si trova alla fine del proprio cammino di vita;

- è fare memoria della vita passata perché la vita futura sia più ricca e più gioiosa.

(dal messaggio dei Vescovi)