Il fuoco dello Spirito da piazza San Pietro al mondo intero

Come una nuova Pentecoste

Di Silvano Cola

Chi di noi ha assistito all’incontro dei Movimenti e Comunità ecclesiali col Papa la vigilia di Pentecoste ’98 non può dimenticare quella presenza sensibile dello Spirito Santo che avvolgeva gli oltre 350.000 presenti, e che ha fatto dire a Giovanni Paolo II che piazza San Pietro era il nuovo cenacolo dove si stava vivendo un’altra Pentecoste.

Fu allora che il Papa disse ai Movimenti: "La Chiesa si attende da voi frutti maturi di comunione e di impegno". È ripensando a quel momento che mons. Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, scrive alla sua fraternità: "Sabato 30 maggio, l’incontro con Giovanni Paolo II per me è stata la giornata più grande della nostra storia.(…). È stato il "grido" che Dio ha dato a noi come testimonianza dell’unità, dell’unità di tutta la Chiesa. Almeno io l’ho avvertito così: siamo una cosa sola. L’ho detto anche a Chiara e a Kiko che avevo di fianco in piazza san Pietro: come si fa, in queste occasioni, a non gridare la nostra unità?". E termina la lettera dichiarando: "La nostra responsabilità è per l’unità, fino a una valorizzazione anche della minima cosa buona che c’è nell’altro".

Fu pure in quell’occasione che Chiara Lubich fece pubblicamente una promessa al Papa: "Sappiamo che la Chiesa desidera la comunione piena tra i Movimenti, la loro unità che, del resto, è già iniziata. Ma noi vogliamo assicurarla, Santità, che essendo il nostro specifico carisma l’unità, ci impegneremo con tutte le nostre forze a contribuire a realizzarla pienamente".

Successivamente, in piena unità con Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e con la totale adesione di Salvatore Martinez, coordinatore del Rinnovamento nello Spirito per l’Italia, nell’ottobre scorso lanciò ai trecento responsabili del Movimento dei Focolari sparsi nel mondo l’idea di accordarsi con i leaders dei Movimenti dei vari Paesi, a livello nazionale o locale, per ripetere ovunque l’esperienza di Pentecoste vissuta a Roma.

Le adesioni

Da quel momento è iniziato un fiorire di infiammate e gioiose adesioni a questa iniziativa: è sembrato che tutti, di tutti i Movimenti, non stessero aspettando altro che costruire tra i seguaci dei nuovi carismi un rapporto di amore scambievole, di fraternità, di profonda unità, fino a realizzare non solo tra individui, ma tra Movimenti, il comandamento di Gesù: ama il Movimento altrui come il tuo proprio. È stata un’esperienza entusiasmante: da ogni parte della terra sono cominciate ad arrivare testimonianze che ripetevano in qualche modo il gioioso stupore dei discepoli di Gesù che avevano sperimentato l’effusione dello Spirito Santo, simile a quella vissuta nel cenacolo di piazza San Pietro. E lo Spirito Santo, come nella Trinità, è l’Amore che fa di tutti uno.

Quando a Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, che si potrebbe chiamare la cappella della Comunità di sant’Egidio, con i loro responsabili centrali ci siamo incontrati quelli del Focolare e del Rinnovamento, Andrea Riccardi ha ricordato che "dietro questa nostra esperienza di unità e di comunione c’è il grande dono della Pentecoste (…). È lo Spirito Santo che ci dona questa unità, mai prima sperimentata così in profondità (…). Gioisce questa sera questa bella basilica; ma ancora più bella di questa antica basilica è l’immagine di queste sorelle e questi fratelli, che vengono da Paesi diversi, da strade diverse, da lingue diverse, ma uniti nel dono della Pentecoste, (…) nella gioia e nello stupore di questa comunione e di questa unità".

I responsabili nazionali o locali dei vari Movimenti o Comunità ecclesiali hanno dunque iniziato ad incontrarsi e, come sta scritto in una relazione, molti hanno avuto l’impressione "di una nuova annunciazione e anzi di una nascita, per l’amore scambievole, di Gesù in mezzo ai vari Movimenti".

L’unità con le Chiese locali

Ma è successo fin dall’inizio un fatto che nessuno si aspettava: quando alcuni responsabili, assieme, andavano a proporre agli Ordinari diocesani l’idea di ripetere quella che è stata chiamata la Pentecoste ’99, spesso facendo loro vedere la videocassetta della Pentecoste ’98 che essi in genere non conoscevano, ovunque si è avuta l’impressione che scattasse l’unità anche con la Chiesa locale.

In Europa

A Bruxelles si è potuto presentare l’iniziativa contemporaneamente a sei vescovi, tra i quali l’arcivescovo del Lussemburgo e un vescovo olandese. "Abbiamo iniziato – hanno scritto – facendo loro vedere la videocassetta Sulle ali dello Spirito che ha marcato tutti profondamente, suscitando una adesione sentita e immediata alle tre giornate che faremo. Ne erano così entusiasti che volevano averla per le loro diocesi e le loro parrocchie, in modo da far conoscere a tutti la realtà di Pentecoste ’98…. Alcuni di loro dicevano che diventano sempre più coscienti della vitalità dei Movimenti, che fanno fiorire la Chiesa istituzionale. E un altro vescovo, sorridendo, diceva che i Movimenti, fra l’altro, sono anche la primavera per tutti i sacerdoti stanchi!".

Anche il card. Daneels, quando è stato contattato, oltre ad incoraggiarli a fare le giornate previste, ha detto che "voleva parlarne a tutta la conferenza episcopale per avere l’appoggio di tutti i vescovi; e ha sottolineato l’importanza, per ogni Movimento, di conservare la sua propria fisionomia, mostrando però l’unità fra le diverse realtà presenti nella Chiesa per renderla sempre più bella".

In Olanda la giornata è stata preparata da rappresentanti di 12 Movimenti che si sono trovati come fratelli, hanno scritto. E il card. Simonis, informato, ha espresso la sua gioia.

Possiamo dire che finora queste giornate "Pentecoste ’99" già celebrate o ancora da celebrare (se ne fanno in tutto più di settanta nei vari Paesi, dalle Filippine alla Svizzera, dall’Irlanda all’Argentina, dal Venezuela al Libano, dal Kenia e dall’Uganda al Brasile, dalla Spagna all’Ungheria, dall’India alla Repubblica Ceca, ecc.)…queste giornate, dicevo, hanno trovato un caldo e forte incoraggiamento da tutti i vescovi cui si è sottoposto il programma; a volte, anzi, quasi volevano prendere loro le cose in mano, limitandosi poi a presenziare, a benedire e a confessare il proprio stupore di fronte a questa vitalità apostolica esistente nelle proprie diocesi e che quasi non conoscevano!

Ma non posso non riferire una frase di mons. Rylko quando gli riferii il progetto delle giornate Pentecoste ’99. Mi disse: "Voi non sapete la gioia che avete dato al Santo Padre e a noi quando Chiara gli ha promesso che avreste lavorato per l’unità dei Movimenti!". Il Papa stesso poi, scrivendo a Chiara, ha confermato quella gioia!

Dalla Sicilia riferiscono che "tra i responsabili dei Movimenti che stanno preparando la giornata nascono dei rapporti sempre più profondi, costruttivi, generosi, di stima e di rispetto reciproco. È nato l’amore reciproco tra tutti. E il grande entusiasmo suscitato dall’iniziativa della giornata ha portato l’esigenza di affittare il Palazzetto dello Sport di Catania che può contenere 4000 persone".

Bello inoltre quanto scrive L’Echo, giornale della Svizzera francese, su un incontro di giovani che, oltre a far sperimentare la chiesa viva, ha rinsaldato l’amore tra i diversi Movimenti: "Tra il Verbe de Vie, i Neocatecumenali, i Focolari, Sant’Egidio, le Béatitudes, i Giovani di Lourdes e Eucharistein, la collaborazione è stata vissuta senza intoppi. Una bella immagine della cattolicità".

Anche la giornata tenuta a Zagabria, nella cattedrale, con la partecipazione speciale di Chiara Lubich che vi si trovava per vari impegni con le conferenze episcopali croata e slovena, da un dirigente dei Cursillos è stata definita un "momento storico". Scrivono: "Il percorso tracciato nello storico incontro nella cattedrale si sta percorrendo… Quello che da anni cercavamo di fare senza riuscirci, ora voi l’avete realizzato. Ci voleva la spinta del Papa!". Era presente anche Andija Vrane dei Cursillos. Egli ha detto: "È stata veramente una Pentecoste! L’entusiasmo dell’arcivescovo, il comunicarci le impressioni… tutti contentissimi! Che bello raccontarsi le impressioni dopo un avvenimento del genere: si rafforza la decisione, si costruisce la comunione. Fare la Chiesa bella e attraente era il desiderio comune. Si è vissuta una unità particolare: ci si ascoltava, ci si conosceva, e sembrava che lo Spirito Santo ci ispirasse le stesse idee". Ci è sembrata un po’ la giornata tipo…".

In America del nord

Da New York ci scrivono: "Proseguono i contatti per la giornata dei Movimenti. Il card. O’Connor ha inserito l’evento tra le celebrazioni del Giubileo del 2000 ed è molto desideroso di parteciparvi avendo molto a cuore questa realtà". E ancora da Boston dicono che "sono pieni di gioia per la partecipazione all’azione dello Spirito Santo che continua a soffiare per l’unità dei Movimenti e per il rinnovamento della Chiesa".

"Abbiamo concluso ieri sera – hanno scritto da Los Angeles – con grande gioia e gratitudine allo Spirito Santo, il nostro incontro di Pentecoste ’99! La preparazione è stata un’esperienza bella di arricchimento reciproco e di unità fra i sei Movimenti presenti, e con l’incoraggiamento del nostro vescovo Blaire abbiamo celebrato, domenica, l’unità e la diversità dei carismi nella Chiesa locale di Los Angeles. Una novità, qui, dove è molto forte la struttura della parrocchia".

Vi hanno partecipato circa 500 persone. Davvero un pomeriggio di Pentecoste splendido! E riportano alcune impressioni: "Come Pentecoste è stata il battesimo della Chiesa, questo incontro è stato la nascita di qualcosa di nuovo nella Chiesa locale: unità tra persone con vari doni dello Spirito".

"Oggi ho ritrovato speranza e coraggio nell’affrontare le sfide del presente e del futuro". "È stata una continua contemplazione della bellezza della Chiesa in tutti i suoi carismi. Uno splendido giardino, veramente, con tanti tipi di fiori, di colori e di bellezze diversi…ma tutti uno!".

In America del sud

Da Córdoba, in Argentina, dopo un incontro preparatorio alla giornata dei Movimenti, hanno scritto: "Si è sperimentato un clima speciale, un anelito all’unità. Più di uno diceva: "Dal giorno che ci siamo incontrati, per noi c’è un prima e un dopo!"".

E le iniziative dilagano anche al di fuori dei canali previsti. A Montevideo sono stati i giovani a prendere l’iniziativa: 250 di essi appartenenti a nove Movimenti hanno celebrato la veglia di Pentecoste, iniziata con la presentazione della ricca varietà dei carismi propri e continuata con riflessioni a gruppi su brani del discorso del Papa la vigilia di Pentecoste ‘98, lavorando con tale entusiasmo che non avrebbero più voluto smettere. Dicono che un clima di gioia soprannaturale li avvolgeva e dicevano, nella preghiera dei fedeli, che si sentivano "scelti" dallo Spirito Santo per testimoniarlo ai propri coetanei e a tutta la società! Cosa che il vicario episcopale per la pastorale giovanile ha confermato nell’omelia dicendo che quell’unità e quella comunione che avevano realizzato erano appunto frutto dello Spirito Santo.

In Asia

A dire il vero, uno solo, un vescovo asiatico, alla proposta della giornata ha manifestato delle perplessità, e pur dando l’approvazione ha voluto che tutto fosse controllato dai suoi sacerdoti incaricati. Ma quando a fine giornata ne ha ricevuto gli echi, ha cambiato completamente atteggiamento. Uno dei "sacerdoti controllori" gli ha detto: "Abbiamo visto una Chiesa più bella, più aperta. I Movimenti portano una gioia e una freschezza nuova. Oggi è nata una nuova speranza per la nostra Chiesa locale".

E uno scrittore e scienziato, figura importante di quella diocesi, ha commentato la giornata con queste parole: "Oggi è stata una giornata storica per la nostra Chiesa".

Gli ha fatto eco il cardinale di Tokyo che ha aggiunto: "Oggi sono venuto per ascoltare la voce dello Spirito Santo in voi, e mi trovo anch’io pieno di Spirito Santo e di gioia. Mi è sembrata una seconda Pentecoste, in attesa del Giubileo del 2000". I partecipanti alla giornata erano 700, cosa notevole per il Giappone; e vi sono stati coinvolti anche una decina di buddisti della Risho Kosei Kai, amici del Movimento dei Focolari e di Sant’Egidio, i quali hanno commentato di aver assistito ad una significativa testimonianza di unità nella Chiesa.

È commovente leggere questi moderni "Atti degli Apostoli" che unanimemente parlano di Pentecoste e mostrano che lo Spirito Santo è vivo e operante e fa nuove tutte le cose… Queste nuove realtà ecclesiali scoprono la bellezza e la normalità del lavorare insieme come Movimenti, distinti certamente secondo il proprio carisma ma sempre uniti come tasselli di un unico mosaico. È commovente sentire cardinali e vescovi ringraziare per aver potuto rivivere la Pentecoste ’98; è commovente ricevere lettere scritte alla fine delle giornate che cominciano: "Carissimi Chiara, don Giussani, Kiko, Salvatore Martinez, Andrea Riccardi…" e terminano con le firme dei membri dei vari Movimenti che promettono di restare uniti in Cristo e di continuare a camminare insieme!

Attingere dalla fonte

Si assiste veramente a una esplosione di vita, quasi una reazione a catena che coinvolge contemporaneamente tutti i punti della terra.

Ma uno dei frutti più toccanti, se posso dire una impressione personale, è l’aver sentito da persone impegnate nei Movimenti, ma forse non riconosciute o non notate dalla Chiesa istituzionale, che questa unità dei carismi ha offerto loro una "casa". "Ho trovato la casa" – hanno dichiarato molti. E questa casa è la Chiesa che oggi riconosce, come abbiamo sentito, coessenziale al proprio essere, il profilo mariano.

Voglio terminare ripetendo a tutti i membri dei vari Movimenti l’invito e l’augurio che il cardinale di Genova, Dionigi Tettamanzi, ha fatto ai 2.200 appartenenti dei dodici Movimenti radunati nella sua diocesi: "Andate alla radice dei vostri carismi, andate alla fonte dei vostri fondatori e fondatrici per fare primeggiare nella vostra vita il rapporto profondo con Dio, base di ogni nostra azione missionaria".

Silvano Cola