Gesù crocifisso e abbandonato: ponte fra cielo e terra

Con un forum dal titolo "Vivere e non soltanto sopravvivere" venerdì 1° gennaio si è concluso il 4° Congresso internazionale di seminaristi diocesani promosso dal Movimento dei Focolari che ha riunito al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo oltre 800 seminaristi e giovani orientati al sacerdozio di 79 nazioni ed una trentina di formatori.

Ai nostri giorni il sacerdote emerge come uomo del dialogo, nel senso più globale che si possa pensare, ha affermato il professor Tom Norris di Maynooth in Irlanda, membro della Commissione teologica internazionale. E don Silvano Cola, responsabile della sezione sacerdotale dei Focolari: È nel dono radicale di sé ad immagine di Gesù in croce, che il sacerdote diventa non soltanto riflesso di Dio che è amore, ma giunge pure alla piena maturità e realizzazione umana. Su questo sfondo – ha ribadito il dottor Wilfried Hagemann, rettore del seminario di Münster (Germania) – le crisi di non pochi giovani sacerdoti vanno lette come sfida e come chance a realizzare più autenticamente la forma d’essere di Gesù, impegnando la propria persona in un processo di crescita verso la completa reciprocità ed universalità dell’amore.

Per quattro giorni, sul palco di Castel Gandolfo, si sono succeduti temi di spiritualità e momenti di riflessione, comunicazioni di esperienze e contributi artistici. "Gesù crocifisso ed abbandonato: ponte fra Cielo e terra" è stato il tema che ha fatto da filo rosso dell’intero incontro. Ne riferirà per esteso, entro l’estate, un numero speciale della rivista gen’s che riporterà gli Atti del Convegno. Per ora ci limitiamo a ricordare alcune prospettive salienti.

Prendendo le mosse dal Concilio Vaticano II e dagli ulteriori sviluppi, un forum introduttivo ha messo in luce come la Chiesa ai nostri giorni sia chiamata ad un dialogo universale e come, proprio per questo impari – come ha affermato il prof. Aldo Giordano, Segretario del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee – da quella cattedra dove cielo e terra si sono incontrati: il Cristo crocifisso.

Doriana Zamboni, una delle prime compagne di Chiara Lubich, ha raccontato come, ancora durante la seconda guerra mondiale, l’attenzione del primo nucleo del Movimento dei Focolari era andata concentrandosi sull’abbandono di Gesù in croce e come vi avevano scoperto la chiave decisiva per poter concorrere ad attuare il testamento di Cristo "che tutti siano uno".

Mons. Ennio Antonelli, Segretario generale della Conferenza episcopale italiana, nella sua omelia ha invitato i seminaristi a iniziare l’anno dedicato al Padre, rinnovando la scelta di Dio Amore e in particolare di Gesù crocifisso ed abbandonato, modello per diventare nulla d’amore.

Filosofi e teologi hanno illustrato come, a partire da Gesù crocifisso ed abbandonato, si apre una nuova e più profonda comprensione del mistero di Dio e quindi una teologia rinnovata, profondamente consona alle sfide che pone la cultura del nostro tempo.

Il dott. Enzo Fondi del Centro dei Focolari ha riferito di interessantissimi sviluppi nei rapporti interreligiosi con buddisti e musulmani, mentre la videoregistrazione di un discorso di Chiara Lubich ha illustrato l’impatto di una spiritualità di comunione anche in ambito civile.

E poi, testimonianze di sacerdoti e seminaristi di ogni angolo della terra che hanno mostrato come, ponendo a base il mistero pasquale, sia possibile dare consistenza alla propria vocazione e costruire la comunione pure nelle circostanze più difficili.

Sullo sfondo dei contrasti etnici, un seminarista del Burundi ha raccontato come nel suo Paese si va diffondendo lo spirito dell’unità e come un gruppo di giovani seminaristi è arrivato a dare anche la vita per la riconciliazione delle parti. Nel contesto delle relazioni non sempre facili fra le Chiese, due seminaristi della Romania hanno messo in luce, fatti alla mano, che si può colloquiare senza pregiudizi e scoprirsi come fratelli. Dall’Honduras, un sacerdote ed un seminarista hanno riferito come, in mezzo ai disastri ed alle sofferenze provocate dall’uragano Mich, si è potuta sperimentare la forza rivoluzionaria del Vangelo vissuto. Dall’Emilia-Romagna, un parroco ha raccontato come, mettendo in atto un ascolto profondo e disinteressato, nella sua comunità si è instaurato un efficace dialogo con numerose persone di convinzioni non religiose e sono nate, all’insegna della Parola di Dio, vari gruppi di condivisione che coinvolgono oltre 200 persone.

a cura del centro internazionale gens

 

 

In dialogo con Chiara Lubich

Nel cuore del Congresso, l’incontro dei seminaristi con Chiara Lubich. Un intenso dialogo che ha toccato tanti punti nevralgici che interpellano oggi la nuova generazione sacerdotale. Come evitare di essere "mangiati" dalle attività in un contesto di vita pastorale e sociale sempre più vorticoso? Come suscitare una nuova fioritura di vocazioni? E ancora: come riuscire a toccare con l’annuncio cristiano gli interrogativi più profondi degli uomini e delle donne del nostro tempo? Voi siete nel mondo, ma non del mondo – ha detto la fondatrice dei Focolari ai seminaristi –, invitandoli a misurare la loro vita unicamente sulla Parola di Dio ed a portare quindi una corrente di vita nuova nella società circostante. E, con riferimento alla tematica del Convegno: "Gesù nel suo abbandono è il maestro per come superare ogni disunità, per grave che sia". Con questo straordinario effetto: "Abbracciando tutto il giorno Gesù abbandonato e sempre, sapete che cosa ottenete? Avrete lo Spirito Santo a disposizione!".

A lungo, la fondatrice dei Focolari si è soffermata sulla comunione sempre più feconda fra dimensione istituzionale e carismatica della Chiesa che sta emergendo ai nostri giorni e che, nell’incontro dei Movimenti ecclesiali con il Santo Padre a Pentecoste, ha trovato un’espressione quanto mai significativa. Vanno sfruttate queste nuove risorse che sono venute alla ribalta proprio in questi anni, per rendere sempre più viva ed attraente la vita della Chiesa a tutti i livelli: dalle comunità locali alle nuove frontiere dei rapporti interreligiosi e del dialogo con la cultura laica.

Una visione tutta improntata ad un ottimismo realista, quella di Chiara Lubich, a cui i seminaristi hanno aderito, interrompendo il discorso ripetutamente con spontanei applausi. "Patrimonio per il 3° millennio", ha commentato uno dei giovani. E un altro: "Ero venuto con tanti dubbi e con molto scetticismo. Ma qui non si tratta di una delle tante esperienze che cadano ben presto nell’oblio: qui si tratta di vita, è in gioco la vita, quella vera".

 

Dalle impressioni

"Mi sono reso conto che ciò che importa è essere vangeli vivi. Non credevo che l'unità fosse possibile realizzarla. Questi giorni mi hanno convinto" (Polonia).

"Voglio scegliere come mia parte Gesù crocifisso ed abbandonato: Colui che ama tutti, che ama per primo, che unisce la terra al Cielo" (Zimbabwe).

"La mia impressione: vite e tralci; mistero travolgente e incantevole. Cosa mi porto via: vita nuova!" (Irlanda).

"Mi sono reso conto che scegliere Gesù crocifisso è il requisito primordiale per chi si prepara al sacerdozio. Ho deciso di fare questo passo" (Colombia).

"Si è svegliato in me un amore nuovo verso l’universalità della Chiesa, verso le sue ferite, verso le sfide che l’attendono, verso i germi di vita nuova che stanno fiorendo" (Italia).

"Si sono riconciliati per me l’aspetto istituzionale e quello carismatico. I miei occhi si sono aperti ad una visione più completa della Chiesa" (USA).

"Ho sperimentato una gioia rivitalizzante ed ho compreso che un’unica cosa importa: Dio. Se hai Dio hai tutto" (un giovane sacerdote).

"Ora ho come unico desiderio che si possa manifestare la volontà di Dio sulla mia vita" (un giovane in ricerca).

 

Saluto del Papa

Ricevendo nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo i partecipanti al Congresso internazionale di seminaristi, assieme alla fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich, ed un centinaio di focolarini di varie nazioni, Giovanni Paolo II ha rivolto loro questo saluto:

Carissimi seminaristi!

1. Vi incontro molto volentieri in occasione vostro Congresso, promosso dal Movimento dei focolari. Saluto Chiara. Vi saluto con grande affetto e mi compiaccio con gli organizzatori di questa bella iniziativa, con la quale si intende offrire a giovani incamminati sulla via del sacerdozio nelle varie parti del mondo l’opportunità di conoscersi, incontrarsi, scambiarsi esperienze e guardare insieme alle numerose e inedite sfide del mondo attuale.

Il clima di gioia e di festa, tipico delle feste natalizie, favorisce ulteriormente l’instaurarsi di più fraterni e cordiali rapporti fra voi: vi sentite parte di una famiglia che celebra nella gioia la nascita del Redentore, meditando sul suo messaggio di amore che va annunciato e testimoniato a tutti gli uomini. Proprio per questo, vostro obiettivo è fissare lo sguardo su Gesù, il nostro unico Salvatore.

2. Come ricorda il tema scelto per il Convegno: "Gesù Crocifisso e abbandonato ponte fra cielo e terra", voi intendete soffermarvi a contemplare la persona e la missione salvifica di Cristo. In realtà, egli è al centro di ogni cammino vocazionale; e questo vale specialmente per coloro che si preparano al sacerdozio ministeriale. Non è forse il fascino della persona di Cristo, l’intensità delle sue parole e la forza trascinante dei suoi gesti profetici ad attirare ancora oggi tanti giovani sulla strada della vita evangelica e del servizio umile e generoso al Regno di Dio ed al bene delle persone?

Carissimi, approfondite con la preghiera e con l’aiuto dei vostri formatori la conoscenza di Cristo. Nel momento supremo della morte, Gesù crocifisso e abbandonato si rivela come il vero ponte che congiunge il cielo e la terra: attraverso la sua totale offerta di amore egli manifesta a tutti gli uomini il volto misericordioso del Padre celeste. Il sacerdote è chiamato ad essere, come Gesù, ministro della misericordia di Dio, rendendo viva ed attiva la mediazione salvifica di Lui, ponte supremo che raccorda Dio all’umanità.

Maria, Madre dell’Unità, che sotto la Croce ha accolto il discepolo prediletto affidatole da Gesù, vi aiuti ad essere sempre più conformi all’immagine del suo divino Figlio. A Lei affido tutti i vostri desideri, progetti e impegni. Vi accompagni e protegga con la sua materna intercessione e renda sempre ricco di frutti spirituali il vostro cammino. Vi sostenga anche la benedizione, che con affetto imparto a voi qui presenti, alle vostre famiglie ed alle vostre Comunità formative.

Al termine del discorso il Papa ha aggiunto:

Seminaristi e focolarini, una bella combinazione. A Castel Gandolfo: è ancora meglio. Siamo nel periodo natalizio. Oggi è il 30 dicembre, domani è l’ultimo giorno dell’anno. Vi auguro buon anno.

Brasiliani, polacchi, spagnoli, italiani e altri ancora. Siete una ‘multinazionale’.

Sia lodato Gesù Cristo!

(L’Osservatore Romano, Giovedì 31 dicembre 1998)

In un messaggio a firma del Card. Laghi, la Congregazione per l’Educazione cattolica ha definito l’incontro "un dono grande di Dio ed una benedizione per tutta la Chiesa". "Raccogliendo in unità – afferma ancora il messaggio – la vitalità, l’esperienza, la riflessione e lo slancio apostolico di centinaia di seminaristi, provenienti dai cinque Continenti, questo appuntamento costituisce una straordinaria occasione per mettere a fuoco il mistero, la comunione e la missione dei presbiteri alle soglie del terzo millennio cristiano".