Dialogo con i lettori


"In tanti Paesi a causa del secolarismo e di una mentalità consumistica ed edonistica, soprattutto nei giovani ma anche negli adulti, troviamo una grande indifferenza verso le proposte cristiane, e una difficoltà a fare una scelta per qualsiasi strada evangelicamente impegnativa. Come vedi tu questo fenomeno? In questo contesto quale dev’essere il nostro contributo alla "nuova evangelizzazione""?

(Un gruppo di giovani del Movimento dei focolari)


È lo Spirito che travolge

L’importante è che noi, per usare un’espressione paolina, siamo "uomini nuovi", ripieni cioè di Spirito Santo. In noi ed in mezzo a noi ci deve essere la presenza del divino. È questa infatti che travolge le persone.

Se siamo investiti da una grandissima presenza dello Spirito, anche queste persone un po’ incerte e indecise troveranno la loro strada.

È quello che succede con Chiara: dove lei passa conquista le folle, di tutte le chiese cristiane, delle varie religioni, delle più diverse ideologie. Le persone la seguono per la presenza di Dio che avvertono in lei.

Sappiamo che ogni essere umano è stato creato da Dio a sua immagine ed è stato fatto per Lui. Tutti hanno una conscia o inconscia tendenza al divino e ai valori tipici del Regno di Dio. Per cui dobbiamo avere una grande fiducia nei giovani di oggi e anche nelle persone che si mostrano lontane dal cristianesimo. Sicuramente se noi viviamo pienamente il vangelo e abbiamo lo Spirito Santo, riusciamo a toccarle e ad attrarle, perché quando Dio passa è capace di travolgere tutti.

Il Movimento porta una vita spirituale profonda con certe sue caratteristiche, che incide profondamente anche sul modo di portare il vangelo all’umanità. Non bastano strutture più adeguate, organizzazione, mezzi, programmi pastorali, documenti e studi, per quanto necessari o utili possano essere. Solo una vita evangelica profonda opera una vera evangelizzazione, e questo dev’essere il nostro contributo.

Non dobbiamo tanto preoccuparci – come spesso dice Chiara stessa – delle statistiche, e nemmeno lasciarci impressionare dal male che troviamo nel mondo. Ogni nuova problematica che si fa strada nella chiesa e nell’umanità, è l’inizio di una nuova risposta, di una nuova sintesi che Dio sta preparando. Dobbiamo cercare di cogliere sempre, dietro dottrine o comportamenti sbagliati, ciò che giustamente richiedono, anche quando le persone non sanno esprimersi in modo gentile e adeguato.

Ogni epoca ha i suoi problemi ed in ogni tempo tanti pensano che la loro epoca sia la peggiore e la più difficile. In realtà non è così.

Nei primi secoli il cristianesimo si è affermato nell’impero romano e non aveva come obiettivo centrale quello di mettersi a combattere frontalmente tutti gli usi pagani. Anzi, pur essendoci una grande persecuzione contro i cristiani, essi sono riusciti a capovolgere la situazione con la loro vita.

Dobbiamo fare tutta la nostra parte per crescere spiritualmente ed agire in positivo, e verrà da sé, come conseguenza, che questa vita purificherà e santificherà gli ambienti ed il mondo. E Dio tornerà "di moda".

Un nostro "motto" potrebbe essere: più che combattere, occorre nutrirsi e nutrire gli altri di Spirito Santo.

A volte, vedendo la quantità e complessità dei problemi dell’umanità ed i miliardi di persone che popolano il nostro pianeta, si è tentati di pensare che non arriveremo mai a evangelizzare veramente il mondo. Io penso che, se noi seguiamo la via di Dio, le ispirazioni che lo Spirito ci dà momento per momento, arriveremo a parlare alle folle attraverso i canali più vari e a trasformare il mondo in tutti i suoi ambiti.

Pasquale Foresi