La castità di Dio

Dilatare il cuore

Abbiamo bisogno di dilatare il cuore sulla misura del Cuore di Gesù. Quanto lavoro! Ma è l’unico necessario. Fatto questo, tutto è fatto. Si tratta di amare ognuno che ci viene accanto come Dio lo ama. E dato che siamo nel tempo, amiamo il prossimo uno alla volta, senza tener nel cuore rimasugli d’affetto per il fratello incontrato un minuto prima. Tanto, è lo stesso Gesù che amiamo in tutti. Ma se rimane il rimasuglio vuol dire che il fratello precedente è stato amato per noi o per lui... non per Gesù. E qui è il guaio.

La nostra opera più importante è mantenere la castità di Dio e cioè: mantenere l’amore in cuore come Gesù ama. Quindi per essere puri non bisogna privare il cuore e reprimervi l’amore. Bisogna dilatarlo sul Cuore di Gesù ed amare tutti. E come basta un’ostia santa dei miliardi di ostie sulla terra per cibarsi di Dio, basta un fratello - quello che la volontà di Dio ci pone accanto - per comunicarci con l’umanità che è Gesù mistico.

E comunicarci col fratello è il secondo comandamento, quello che viene subito dopo l’amore di Dio e come espressione di esso1.

Il mondo non capirà mai

Una cosa che il mondo non capirà mai è la fecondità spirituale delle vergini sposate a Cristo.

Come Dio s’è servito d’una Vergine per dar Cristo al mondo, così si serve delle vergini come di canali per preparare il terreno alla venuta di Cristo nelle anime.

La vera vergine è madre di anime e ciò è molto più prezioso agli occhi di Dio della maternità naturale. Ma giacché è l’amore per Dio che verginizza - in qualunque stato ci si trovi - una madre naturale, un padre, un ragazzo, un vecchio, un fidanzato, se amano Dio e lo pongono primo nella scala dei valori, lasciando che lo Spirito Santo ordini in loro la carità, possono divenire madri o padri di anime: e di qui immense possibilità per la diffusione del regno di Dio nel mondo2.

Chiara Lubich

 

1. Scritti Spirituali/1, Città Nuova Ed., Roma 1991, p. 33.

2. Scritti Spirituali/2, Città Nuova Ed., Roma 1978, p. 80.