Segnaliamo

«Quando la chiesa è donna»

Un libro di Marta Bellini – Giuseppe De Carli

Riportiamo alcuni interventi raccolti durante la recente presentazione a Roma di questo libro così suggestivo.

«Viene il tempo in cui la chiesa sarà in gioco: è la chiesa che sarà chiamata in causa, e tutti allora dovremo riscoprire l’immagine vera della chiesa. Ed in quel momento, l’immagine vera della chiesa risulterà intatta e seducente, attraente quando darà l’immagine femminile di sé, di una chiesa che guarda ogni uomo con gli occhi della sorgente, di una chiesa-madre. Soltanto allora, ripeto, la chiesa sarà adatta al tempo che viene».

È questo il cuore dell’ampio intervento del cardinale Tonini che ha abbracciato, con acutezza e tono profetico, le grandi sfide di questa fine di millennio.

Il profilo mariano della chiesa attende di manifestarsi, innanzitutto attraverso il genio femminile, una prospettiva definita da Maria Antonietta Macciocchi «una svolta epocale impressa da Papa Wojtyla, specialmente con la Mulieris Dignitatem»: «Dopo duemila anni di storia del cristianesimo, è arrivato un Papa il quale si è rivolto alle donne, in una passione teologica, culturale altissima. Quando questo documento uscì, io mi resi conto che qualcosa si ribaltava dentro la vecchia visione della chiesa per quanto riguardava le donne. Ma la chiesa era preparata a questo?»

«Quando la chiesa è donna»: il volume ha un taglio giornalistico, guarda ai fatti e non solo alle idee. Offre un percorso inedito e suggestivo nella storia dei rapporti tra le donne e l’istituzione ecclesiastica, e sfocia nell’oggi, nel vissuto di figure di donne. Tredici le interviste, ognuna una storia di fede al femminile.

La parola a Giuseppe De Carli, uno degli autori: «Testimonianze dirette, senza filtro, venute di getto, espressione di un mondo sfaccettato e ricchissimo; basti pensare – permettetemi, ne cito solo una, per raccoglierle un po’ tutte insieme – a Chiara Lubich. Ecco, forse la contemporaneità stinge un po’ le prospettive, ma sono certo che, ad esempio, Chiara Lubich sarà nel prossimo futuro considerata una delle più grandi donne del nostro secolo».

De Carli ha concluso guardando all’irruzione delle donne anche nel campo della teologia, che è destinata – ha detto – a svelare la tenerezza del Padre, di cui il nostro secolo è alla ricerca.

C. C.


MARTA BELLINI – GIUSEPPE DE CARLI. Quando la chiesa è donna, Sperling & Kupfer Editori, Milano 1996, pp. 244, L. 24.500.

 

 

 

Nuovi temi di morale sociale

Un testo in dialogo con le scienze e l’etica laica scritto con mentalità ecumenica

Due approcci caratterizzano particolarmente il testo che presentiamo, come conferma lo stesso autore nella prefazione. Innanzitutto il dialogo «con i dati fondamentali dell’antropologia scientifica, delle scienze sociali antiche e nuove e dell’etica laica». E poi la prospettiva dell’unità e della pace nel mondo, che costituiscono «il sogno, l’utopia di Gesù di Nazaret».

Nel commento al primo volume intitolato Morale sociale (cf Gen’s 1/’94, p. 46) avevamo già annunziato l’intenzione dell’autore di affrontare in un secondo testo quattro nuovi temi:

La cultura, come il complesso delle manifestazioni della vita materiale, sociale e spirituale di un popolo o di un gruppo etnico. L’interesse è centrato soprattutto sulle motivazioni e le qualità che deve avere il dialogo interculturale oggi. Forse il cuore del capitolo può essere sintetizzato in questo testo del Vaticano II, citato dall’autore: «Nascono nuovi modi di pensare, di agire, d’impiegare il tempo libero; lo sviluppo dei rapporti fra le varie stirpi e le classi sociali aprono più ampiamente a tutti ed a ciascuno, i tesori delle diverse forme di cultura, e così a poco a poco si prepara una forma più universale di cultura umana che tanto più promuove l’unità del genere umano, quanto meglio rispetta la particolarità delle diverse culture» (p. 35). Ciò mostra l’importanza di formare oggi uomini nuovi, interculturali e cittadini del mondo. E come asseriva V. Buonuomo in una sua recensione al libro, la necessità di passare dal villaggio globale ad un villaggio solidale.

La comunicazione, riferita soprattutto all’etica che deve guidare l’uso dei mezzi di comunicazione sociale, la cui importanza nel mondo d’oggi non ha bisogno d’essere rilevata. Tra altri temi fondamentali che vengono affrontati, vorremmo evidenziare, per la loro pregnanza ed attualità, le pagine dedicate dall’autore a studiare biblicamente il dovere di dire la verità nell’amore e con misericordia ed il divieto della menzogna (pp. 102-113).

L’ecologia, di cui merita la pena segnalare un aspetto ben presente nel testo, che non sempre si trova con chiarezza nelle opere su questo tema: il rapporto che esiste fra l’attuale crisi ecologica, e gli interessi economici e politici ed i modelli di sviluppo che muovono le nazioni. Citiamo un solo paragrafo significativo: «La questione è direttamente etica, riguardando i limiti della disponibilità dei Paesi ricchi a ridimensionare i loro obiettivi di crescita materiale e dedicare adeguati sforzi alla riduzione dei tassi di consumo e d’inquinamento in casa propria, da una parte; e ad aiutare in spirito di solidarietà i Paesi poveri a crescere, senza commettere gli stessi errori e orrori dell’Occidente, dall’altra» (p. 149).

Il titolo dell’ultimo e più lungo capitolo del libro è per se stesso indicativo del taglio con cui l’autore ha voluto affrontare l’argomento: «Cristiani e credenti uniti nell’amore e nel servizio all’uomo per costruire la pace universale sulla terra». Ovviamente si tratta di una pace inseparabile dalla giustizia. Una frase di Giovanni Paolo II potrebbe riassumere lo spirito di queste pagine: «Attraverso il dialogo facciamo sì che Dio sia presente in mezzo a noi; poiché mentre ci apriamo l’un l’altro nel dialogo, ci apriamo anche a Dio» (p. 212). Viene chiaramente in rilievo in tutto il capitolo che, per ciò che si riferisce al rapporto tra le chiese e comunità cristiane, si deve puntare di più a ciò che le unisce che a ciò che le divide e, se è già molto ciò che i cristiani fanno insieme per l’umanità, potrebbero fare ancora molto di più. Per quel che riguarda invece il dialogo interreligioso, l’autore esprime la persuasione che esso è imprescindibile perché fa parte della missione della chiesa: «è richiesto dal profondo rispetto per tutto ciò che nell’uomo ha operato lo Spirito, che soffia dove vuole» (p. 213).

In poche parole si potrebbe dire che si tratta di un’opera di sintesi e di documentazione, frutto dell’attività accademica e rivolta in primo luogo agli studenti, ma utile a tutti, in particolare agli operatori sociali e pastorali, tenuto conto che queste tematiche sociali fanno parte essenziale dell’evangelizzazione.

E. C.

 

G. GAZZONI, Nuovi te-mi di morale sociale. Culture/Comunicazione/Ecologia/Chiese e Religioni, Città Nuova Ed., Roma 1994, pp. 268, L. 27.000.