Eliminare il muro d’ignoranza e pregiudizi che divide i cristiani di due Paesi confinanti

Creare ponti tra i popoli

intervista a T. Fitych

 

«La Chiesa del silenzio oggi» è un libro scritto da mons. Tadeusz Fitych, segretario del presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), il cardinale Miloslav Vlk di Praga. È un contributo per intensificare la collaborazione tra due chiese, quella ceca e quella polacca, i cui fedeli nel passato, per avvenimenti storici non sempre sereni, avevano avuto difficoltà di rapporti. Per conoscere il contenuto del libro e la sua importanza, abbiamo intervistato l’autore.

 

C

ome è nata l’idea di questo libro?

Lavorando per il CCEE mi sono reso conto che, cinque anni dopo la caduta del muro di Berlino, persisteva ancora un altro muro, fatto di ignoranza e di pregiudizi, tra la chiesa polacca e quella ceca, anche se storicamente per i polacchi è stata la loro chiesa madre. Ho fatto questa osservazione ai responsabili che organizzano le «Giornate di cultura cristiana polacco–ceca». Essi mi hanno incoraggiato a scrivere il libro. Una nuova spinta mi è venuta poi dal cardinal Vlk, che voleva farne dono al papa, durante la sua seconda visita alla Repubblica Ceca.

Quale scopo si prefigge?

Lo scopo principale  è aiutare i polacchi ad approfondire la conoscenza della chiesa ceca per poterla sostenere concretamente in questo periodo di ricostruzione. Essa è stata gravemente ferita durante i quarant’anni del comunismo e queste ferite rimangono ancora aperte. L’intenzione era dunque quella di promuovere la conoscenza reciproca, per rendere più facile uno scambio di doni e più fruttuosa la nuova evangelizzazione. Il libro è il primo tentativo di sintesi della storia della chiesa ceca e penso che possa costituire una specie di vademecum per i sacerdoti e i religiosi, soprattutto polacchi, che ormai vengono numerosi in Boemia e Moravia per collaborare nelle attività pastorali, aiutandoli a capire meglio la realtà in cui sono chiamati ad operare.

In che consiste la novità del libro?

Innanzitutto il lettore ha un quadro generale e attuale della situazione della chiesa cattolica ceca. Le 170 pagine di interviste con i vescovi sono una testimonianza del martirologio di questa chiesa.

Il libro contiene inoltre dati statistici, finalmente «demitizzati», sul numero dei cattolici in Boemia (20% della popolazione), sulle vocazioni, sullo stato attuale della formazione cristiana nelle diocesi, e infine una bibliografia completa sulla chiesa ceca.

Il libro si apre con i messaggi dei tre metropoliti del sud della Polonia. Perché?

Non solo la parte introduttiva, ma la maggior parte del testo è costituita da vari interventi di vescovi. Ho voluto far parlare persone che sono in prima linea nel costruire la comunione tra le chiese. Il card. Gulbinowicz di Breslavia, il card. Macharski di Cracovia e l’arcivescovo Zimon di Katowice ci fanno partecipi dei loro affanni pastorali, raccontando la storia dei contatti tra le nostre chiese, la loro radice comune, lo stato attuale di collaborazione e di scambio di doni, le prospettive per futuri contatti.

La copertina del libro desta curiosità nel lettore: sullo sfondo una veduta, dal Ponte di Carlo, della cattedrale di Praga e in primo piano una croce sorgente di luce. Qual è il contenuto del libro?

In primo luogo c’è una presentazione della chiesa ceca in forma di colloqui con il primate della Boemia e con i sei vescovi diocesani. Essa è preceduta da una breve storia di questa chiesa, nonché dai profili di tre santi comuni ai polacchi e ai cechi: Cirillo, Metodio e Adalberto. In seguito viene presentata la storia attuale della chiesa locale. Questa presentazione è realizzata in forma di interviste con noti intellettuali cechi, competenti in questo campo.

Il contenuto del libro è arricchito da dichiarazioni ufficiali e documenti della Conferenza episcopale ceca e da interventi di varie personalità.

Una parte interessante è costituita dagli annessi, che contengono dati statistici e una scelta dei risultati di un’analisi fatta nel 1993 su come sono vissuti i valori cristiani in Europa. In questo modo il quadro delle attitudini morali dei Cechi viene presentato sullo sfondo di tutta l’Europa. Gli annessi presentano anche la stato attuale dello scambio di doni effettuato in forma di aiuto pastorale svolto da sacerdoti provenienti dagli altri Paesi europei, tra cui molti polacchi. Per facilitare contatti reciproci in futuro, il libro contiene gli indirizzi dei sacerdoti e religiosi polacchi che lavorano nelle diocesi della Boemia e della Moravia. Oltre a ciò, il lettore polacco ci troverà tutte le informazioni riguardanti la struttura della chiesa con relativi indirizzi utili. Ciò potrebbe rendere più facile una collaborazione in vari campi, come nella pastorale dei giovani e delle famiglie, nelle opere di carità, nelle attività dei mass media cattolici.

Il libro vuole non soltanto presentare la chiesa ceca al lettore polacco, ma intende promuovere una qualità nuova di rapporti tra le due chiese. In quale misura realizza questo tipo di rapporti?

Il libro presenta esperienze preziosissime della chiesa ceca. Durante le persecuzioni, lunghe e metodiche, del regime comunista, quando le strutture ecclesiastiche e i rapporti tra sacerdoti e vescovi venivano impediti, quando la vita cristiana si svolgeva nelle catacombe, i cristiani, pastori e fedeli, potevano fare una sola cosa: mettere semplicemente in pratica il vangelo rivivendo la passione del Cristo e ancorandosi in Dio solo.

Mi sembra che nella situazione attuale, anche per il fatto che la chiesa in Polonia sta attraversando un periodo di purificazione e  di approfondimento della vita evangelica, queste esperienze dei fratelli cechi possono costituire un dono particolarmente prezioso.

Oltre a ciò, il libro contiene squarci della cultura cristiana del popolo ceco espressa in quadri, brani di poesia, monumenti di architettura. E noi abbiamo bisogno di conoscere questa cultura, anche perché da questa regione è partita un giorno l’evangelizzazione del sud della Polonia.

Quali le reazioni dei lettori?

Ovviamente è stato letto soprattutto in Polonia suscitando un nuovo interesse per la chiesa ceca, ma si è diffuso anche in Boemia e Moravia. I deputati cattolici del parlamento ceco hanno espresso tutta la loro gratitudine in quanto questo libro fa conoscere il dinamismo della vita cristiana nel loro Paese, come risulta anche dalle statistiche finora a loro sconosciute. Essi attendono ora la traduzione ceca.

Inoltre il cardinal Vlk ha ricevuto innumerevoli lettere di ringraziamento. Il libro sarà tradotto in varie lingue.

a cura della redazione