Segnaliamo:

 

Progetto di educazione sessuale

come educazione all’amore

 

Si tratta di una proposta articolata nei tre anni di Scuola Media inferiori. Vuole aiutare soprattutto insegnanti e genitori a poter «dar ragione» di ciò che dicono, inquadrando il tutto in una visione globale dell'essere umano.

Lo stesso titolo, Verso l'amore, indica la prospettiva di fondo del corso: la convinzione che «l'educazione alla sessualità non possa né debba essere disgiunta da un'educazione all'amore» (p. 11).

Però cos'è l'amore? «Non è solo sentimento, è anche particolare atteggiamento della persona verso l'altro» (p. 64). L'amore nel senso d'innamoramento sgorga spontaneo, mentre nella sua accezione più profonda, cioè come atteggiamento di amicizia, di affetto disinteressato a favore dell'altro, di donazione di sé, di sincero interessamento per il bene dell'altro, è qualcosa che bisogna volere, che «s'impara», si educa e cresce. E il corso vuol mostrare come è questo tipo di amore che «protegge» quello affettivo e sessuale, lo fa più pieno, più bello e duraturo: «la meta del sesso... deve integrarsi con la meta dell'amore, che vuole il bene della persona amata... Non dobbiamo pensare che basti sentire l'amore» (p. 67). «L'amore porta al rispetto e alla responsabilità per l'altro come per sé» (p. 64).

Questa prospettiva illumina gli altri temi trattati, da quelli più tecnici da un punto di vista sanitario, come la realtà dell'Aids, fino ad altri più «umanistici» come quello del piacere. Prendiamo ad esempio quest'ultimo. Il piacere in sé è qualcosa di bello: tutto ciò che Dio ci ha dato è «molto buono». Ma perché sia veramente gratificante e compia la sua funzione nella persona e nella società, non può essere egoistico e basato sullo sfruttamento dell'altro. Il piacere «è della persona nella sua totalità» (p. 163). La stessa esperienza clinica e psicologica insegna che esso non proviene soltanto dal corpo ma è anche un fatto mentale e interpersonale. «Il piacere del sesso può rimanere centrato sul sé, sulla persona per se stessa, ma nell'essere umano il sesso ha bisogno di unirsi all'amore. Solo sottomettendosi alla sua superiorità e diventando allora piacere dell'amore, la sessualità diventa umana<170>» (p. 174). Una vera educazione alla sessualità porta alla crescita di tutto l'essere umano, della persona umana come totalità, e ciò «porta a dilatare anche la possibilità del piacere umano» (p. 175).

In un tale contesto, non stupirà che l'ultimo capitolo sia riferito a «costruire il sociale». Se la sessualità s'inserisce in un discorso più ampio, quello dell'amore, il quale per essere tale non è chiuso su se stesso ma aperto agli altri, ad una «comune progettualità» con la persona che si ama, allora risulterà normale e necessaria l'apertura «alla costruzione di un mondo più unito, in cui non ci si distrugga più a vicenda con le guerre» (p. 197). Partecipando ad azioni sociali, i ragazzi «si avvantaggeranno anche dell'essere insiemein queste azioni. Si toglieranno dalla chiusura egoistica e dalla solitudine dell'adolescenza<170>, si abitueranno all'altruismo e alla solidarietà e nello stesso tempo a rapporti di amicizia nel rispetto fra i sessi» (p. 200).

Ancora una parola per ciò che si riferisce agli aspetti didattici. Trattandosi di un corso di educazione alla sessualità per pre-adolescenti, di essi «va rispettata la sensibilità e dobbiamo misurarci sui più piccoli» (p. 265). Per dare le cose in modo accessibile e adeguato, bisogna saper stimolare quanto più possibile le loro domande, per cogliere i loro interessi e reali possibilità di comprensione.

Inoltre sarebbe augurabile che questo tipo di corsi fossero tenuti da esperti, dal momento che gli insegnanti spesso non hanno la conoscenza approfondita degli argomenti presentati. Soprattutto bisogna tener conto che in questo campo non bastano le conoscenze tecniche, è importante che coloro che svolgono i temi siano persone convinte di quella visione della vita e dell'amore che si vuol offrire: «I giovani hanno bisogno di avere degli ideali e noi adulti dobbiamo saperglieli presentare, soprattutto in quanto, credendoci, sono parte della nostra vita» (p. 30).

Per ultimo, sarebbe indispensabile che i genitori siano coinvolti in questo tipo di formazione che si presenta ai loro figli, per poter continuare nella vita di famiglia lo stesso processo educativo.

M.P.G.

 

 

G. VERONESE, Verso l'amore. Proposta di educazione sessuale per preadolescenti. Città Nuova Ed., Roma 1993, pp. 276, L. 24.000.