Anche
in Africa la famiglia è di vitale importanza
per il futuro dei popoli di questo Continente
La
famiglia
nel Camerun che cambia
di
Vincent Lockhart
L'Africa è un
continente vasto e vario con climi, tradizioni, culture e popoli diversi.
Alcuni ambienti oggi restano ancora come mille anni fa, mentre altri stanno
attraversando enormi rivolgimenti sociali. Per questo, quando si parla di
società africana e di famiglia in Africa, c'è il pericolo di generalizzare
troppo. Come non è facile cogliere le similarità tra un contadino degli Urali e
un computerista a Parigi, pur essendo ambedue
europei, così occorre essere cauti nel generalizzare circa la vita dei popoli
africani. Quello che l'autore dice, riguarda in genere la situazione della
famiglia come egli l'ha potuta cogliere con la sua esperienza missionaria in
ambienti rurali e urbani dello stato del Camerun, nell'Africa Occidentale.
L'educazione,
l'influsso dell'Occidente, la fame, l'esodo dalle campagne verso le città,
l'aids, lo sviluppo e la crisi economica, le guerre, la ricerca di migliori
condizioni di salute: questi sono alcuni dei fattori che stanno determinando
cambiamenti anche profondi in molte regioni africane. In queste terre la
famiglia è molto resistente di fronte all'aggressività dei mutamenti e ha
saputo finora far fronte alle nuove situazioni ed esigenze, ma ormai i
cambiamenti sono così rapidi e radicali che il carattere e la solidarietà della
famiglia, anche di quella allargata, sono messi seriamente in discussione.
I cambiamenti sociali
e il cristianesimo
Non
solo molte credenze tradizionali, costumi e valori morali sono stati appiattiti
dai venti del cambiamento, ma la struttura stessa della famiglia sta subendo
una trasformazione. La poligamia, per esempio, è diminuita, non per ragioni
religiose, ma prima di tutto per ragioni economiche. Un padre di famiglia che
prima avrebbe potuto avere dieci mogli, ora ne ha solo una o due o tre. Il
divorzio, d'altra parte, è in aumento, dovuto a una crescente emancipazione
delle donne, ma anche forse alle tensioni che le coppie stanno vivendo come
risultato del disagio finanziario causato dalla forte crisi economica che
attualmente colpisce molti paesi africani. Il fatto che molte ragazze ora si
sposano più tardi e che i giovani sono meno «controllati» dai genitori e dalla
società, dovendo spesso allontanarsi da casa per procurarsi un'educazione più
aderente ai bisogni dei tempi, ha prodotto un aumento vertiginoso di ragazze
non sposate con figli. La famiglia allargata e la generosità e adattabilità del
popolo africano stanno cercando di far fronte a questa situazione; tuttavia,
specialmente nelle zone urbane, le crepe cominciano ad apparire e a compromettere
la relativa pace e stabilità dei tempi passati.
È
un fatto che attraverso l'attività missionaria degli ultimi 80 anni, il
cristianesimo ha avuto un grande peso nei cambiamenti sociali in Africa. Mentre
alcuni accusano le Chiese, e sotto certi aspetti è anche comprensibile di
essere state il braccio religioso del colonialismo che ha cercato di dominare,
sfruttare e imporre al popolo africano i valori dell'Occidente, ma anche i suoi
modelli sociali e i suoi costumi, bisogna però riconoscere che il cristianesimo
ha rappresentato ed ha di fatto comunicato valori che erano universali e più
ampi del paternalismo e della filantropia degli europei.
Per
questo l'Africa e il cristianesimo sono sopravvissuti al colonialismo e ambedue
sono andati avanti senza di esso e si sono arricchiti mutuamente grazie al loro
rapporto e malgrado le circostanze, a volte dolorose, che possono averli fatti
incontrare. Il prossimo Sinodo speciale sulla Chiesa africana spera di
eliminare gli ultimi tratti dell'eredità coloniale della Chiesa, per preparare
la strada ad un cristianesimo veramente africano e, quindi, ad un tipo di
famiglia che sia cristiana e africana allo stesso tempo.
Il contributo
dell'evangelizzazione
In
questo periodo storico di profondi mutamenti, qual è il l'influsso
dell'evangelizzazione sulla famiglia africana? Sebbene i cristiani
costituiscano solo una minoranza nella maggior parte dei Paesi di questo
Continente, l'insegnamento e gli ideali proposti dalla Chiesa per quanto
riguarda la famiglia hanno un certo grado di influenza, dovuto al profondo
senso di Dio che gli africani hanno e alla loro apertura e al loro rispetto nei
confronti dei capi religiosi. significativo che papa Giovanni Paolo II abbia
sottolineato gli ideali della famiglia cristiana nei suoi discorsi durante
tutte le sue visite al continente africano. Gli africani, cristiani e non
cristiani, comunemente riconoscono la validità e l'intrinseca bontà dello scopo
che la Chiesa si prefigge nel promuovere l'amore nella famiglia e nel vedere questo
amore come proveniente da Dio.
L'educazione
forse è stata uno dei campi in cui la chiesa si è più impegnata negli ultimi
cinquant'anni col suo lavoro missionario. Ora, anche se il bisogno
dell'educazione rimane, l'accento si è spostato dal mondo scolastico a quello
della formazione morale e spirituale riguardante la famiglia, anche nei suoi
risvolti sessuali. Persino funzionari del governo sempre più spesso chiedono
alle Chiese di impegnarsi di più nel formare una «coscienza nazionale» e nel
promuovere i grandi valori morali, specialmente tra i giovani.
La libertà di scelta
Il
matrimonio nelle società africane non è tanto l'unione di due persone ma
innanzi tutto l'unione di due famiglie. Questo è spesso motivo di aiuto, ma
altre volte può essere causa di divisione. Il contributo del cristianesimo alla
comprensione del matrimonio in Africa è stato quello di passare
dall'accentuazione dell'unità della famiglia allargata all'accentuazione
dell'unità della singola coppia. Ci sono tentativi nel realizzare ciò a molti
livelli, attraverso numerosi congressi, lettere pastorali, corsi per famiglie,
insegnamento scolastico, ecc. Il messaggio fondamentale è che l'amore,
specificamente l'idea cristiana dell'amore, dev'essere
al centro del rapporto tra marito e moglie, che questo rapporto è di primaria
importanza e che di qui trae origine l'unità della famiglia allargata.
L'esperienza ha dimostrato che questo tende a promuovere una visione del
matrimonio meno contrattuale, cosa che lo ha spesso caratterizzato in Africa e
di cui è sintomatico tutto il sistema del «pagamento della dote».
La dote più
importante
Mentre
molte ragazze sono a favore del mantenimento del sistema della «dote», dal
momento che in una certa misura esso fornisce loro una certa sicurezza di
essere trattate bene nella vita matrimoniale, la maggior parte della gioventù
sta orientandosi verso l'opinione che tale pratica dovrebbe scomparire. Anche
se i matrimoni in genere sono ancora affari combinati dalle rispettive
famiglie, va facendosi strada nei giovani e nelle giovani, specie nelle città,
la consuetudine di decidere personalmente circa la scelta del partner. Il
partner dovrebbe essere, dicono i giovani, dello stesso livello sociale e
culturale, ma soprattutto dovrebbe possedere la dote principale: la capacità di
amare e di condividere. Tra le priorità persino l'essere dello stesso gruppo
tribale non ha l'importanza primaria che aveva fino a poco tempo fa.
Una
tale evoluzione nel comportamento dei giovani è dovuta all'influsso non solo
dell'educazione occidentale che spesso ha le sue radici nel cristianesimo ma
anche alla visione cristiana del matrimonio. Come è ovvio, i giovani che
vengono da un'educazione cristiana, nelle scuole della missione, sono portati a
mostrare un maggiore idealismo in ciò che si aspettano dal loro partner e in
quello che il matrimonio deve implicare. Ciò che più li attrae è il senso di
intimità e unità della famiglia, e il fatto che questo anche non esclude ma in
qualche modo mantiene una sana distinzione dalla famiglia più ampia, quella
allargata.
In
questi ultimi anni si sono sentite crescenti lamentele da parte dei genitori
africani. I giovani, secondo loro, sono estremamente immorali perché nei loro
rapporti sessuali seguono l'istinto e non si attengono alle norme tradizionali.
Il motivo di ciò sta nel fatto che, essendo cambiata la società, agli occhi di
molti giovani la vecchia moralità non sembra essere adatta alla nuova
situazione, alla «libertà» dalle restrizioni sociali e familiari di una volta.
La maggior parte dei giovani vorrebbero essere direttamente responsabili, solo
che non sanno bene che cosa questo comporti in concreto oggi.
Spesso
mi è capitato di essere chiamato in disparte da giovani e, dopo una confidenza
notevolmente franca sulla loro vita, sentirmi chiedere un consiglio molto
personale su come essi potrebbero vivere bene la morale e avvicinarsi di più a
Dio. Il cambiamento nella società sembra che abbia creato un vuoto e molti
giovani guardano sinceramente alla Chiesa cattolica o alle altre Chiese cristiane
per riempire la loro vita, dato che hanno costatato che la liberalizzazione dei
rapporti sessuali non dà quella gioia, quella pace e quella sicurezza che
avevano i loro genitori e antenati.
L'insicurezza del
ruolo maschile
Avendo
consapevolezza di ciò che esige un matrimonio ideale, molti giovani hanno una
grande riluttanza a sposarsi in chiesa e preferiscono unirsi secondo la norma
tradizionale. Dopo che sono arrivati i figli e il rapporto promette di rimanere
stabile, la coppia prende in considerazione la forma sacramentale del
matrimonio. Solo alcune coppie saltano questo periodo di prova e fanno
contemporaneamente il matrimonio tradizionale e quello sacramentale.
Parte
del problema sembra risiedere nel fatto che il loro modello di matrimonio è quello
tradizionale o, nell'Africa occidentale, quello poligamico. Allora molti uomini
non si sentono sicuri e hanno anche paura delle implicazioni della monogamia.
In una società, le cui strutture sono ancora legate alla posizione di vantaggio
del maschio, c'è un'ovvia esitazione ad adottare una forma di matrimonio che si
presenta più restrittiva per l'uomo. Anche quando si fa presente che questa
nuova forma è migliore che quella tradizionale, essa viene solo intuita e
compresa in modo vago. Ciò che è in questione rispetto alla monogamia e alla
forma cristiana del matrimonio non è semplicemente l'emancipazione e la dignità
delle donne, ma l'effettiva identità degli uomini e il loro rapporto con le
mogli e i figli.
Un'esperienza
significativa
La
Chiesa è molto consapevole della necessità di rieducare uomini e donne sul loro
rispettivo ruolo e sulla loro identità all'interno del matrimonio. A tale scopo
nella parrocchia dove ho vissuto e lavorato sono stati organizzati per le
famiglie corsi di formazione di parecchi giorni o di una sola giornata. Tali
corsi hanno creato e rinforzato questo senso di identità dei cristiani non solo
come individui ma anche come gruppo, cosa che per gli africani è di enorme
importanza.
La
crisi economica che attualmente affligge molti stati di questo Continente
contribuisce al processo di ridimensionamento del dominio maschile, perché a
volte la donna è l'unica in famiglia che guadagna da vivere. Con il collasso
del valore sul mercato mondiale dei prodotti agricoli, come il caffè e il
cacao, raccolti tradizionalmente curati dagli uomini, le donne hanno
inavvertitamente guadagnato più controllo sui cordoni della borsa familiare
grazie alle loro entrate provenienti dalla vendita di prodotti, necessari al
vitto, che loro stesse coltivano. Tale situazione può essere un fattore di
unità nella coppia, ma anche causa di grande tensione e di frattura.
Un rapporto non
autoritario ma d'amore
Nella
nostra parrocchia operano il Movimento Famiglie Nuove e il Movimento Familiare
Cristiano. Loro scopo costante è di unire le coppie e di aiutarle a scoprire
una nuova base su cui fondare il rapporto in famiglia: non più sul prevalere
dell'autorità del marito, bensì sull'amore, il dialogo e la condivisione
proposti dal vangelo. Molte coppie hanno ricevuto grande forza dallo scambio
sincero di esperienze in questo campo e sono stati tanti i frutti di questa
nuova forma di rapportarsi dei coniugi. I mariti e le mogli hanno costatato
che, nella misura in cui si approfondiva il rapporto d'amore tra loro e con
Dio, non solo regnava la pace in famiglia, ma miglioravano anche il modo e la
qualità della loro funzione di genitori.
Fedeltà coniugale,
armonia e salute
Un
altro frutto sperimentato dalle coppie che cercano di vivere l'ideale cristiano
del matrimonio e dell'unità è che esso li fortifica in una società in cui il
lassismo nel comportamento sessuale può a volte prevalere. La tentazione
dell'adulterio, particolarmente per molti cristiani della parte maschile, può
essere un grosso problema. L'epidemia dell'aids in certe parti dell'Africa sta
a testimoniarlo. Le cause di infedeltà sono tante e varie, ma le coppie che, in
comunione con altre, si mettono in condizione di essere influenzate dagli
ideali cristiani riguardanti il rapporto, il ruolo di genitori, la fertilità,
ecc., sperimentano la capacità di poter superare di più le tentazioni
migliorando la qualità della loro vita matrimoniale e il clima di armonia in
famiglia.
La famiglia allargata
ma su basi evangeliche
La
famiglia allargata in Africa è una logica conseguenza del profondo senso
sociale che tutti gli africani hanno. Essa ha elaborato un suo sistema per
sviluppare e mantenere la sua unità. Il grande amore per la vita e per i figli,
il rispetto per gli anziani, la giustizia assicurata ai suoi membri, la
sicurezza e l'identità che in essa tutti hanno, sono alcune delle ragioni che
spiegano la sua forza e bellezza. Forse è uno dei più grandi doni che l'Africa
può dare al resto dell'umanità.
È
stata una mia esperienza e penso anche di molti altri missionari in Camerun,
che raramente eravamo chiamati a confrontarci con problemi matrimoniali fuori
del confessionale. Questo era dovuto al fatto che essi venivano trattati
all'interno del forum della famiglia allargata. Se qualche volta eravamo interpellati
a questo proposito, era perché le cose erano diventate estremamente difficili e
spesso accadeva in presenza non soltanto della coppia, ma anche del
capofamiglia e di altri parenti.
Ora
l'accentuazione cristiana sul primato del rapporto tra marito e moglie non
esclude il legame con la famiglia allargata, ma lo arricchisce di una sfumatura
nuova, ponendo alla base di ogni rapporto il rispetto della persona e l'amore
reciproco. Le coppie cristiane, che vivono gli ideali del vangelo nel
matrimonio e nella famiglia, con la loro esperienza possono dare un contributo
nel risolvere problemi o nel suggerirne soluzioni anche ad altre coppie della
famiglia allargata. Inoltre nella situazione di rivolgimento sociale, economico
e morale, e di conseguente incertezza, in cui spesso i valori culturali e i
legami familiari tradizionali vengono sconvolti, le famiglie cristiane,
poggiando sulla roccia della Parola di Dio, vengono a possedere un equilibrio,
una pace e una luce da cui altri membri della famiglia allargata possono trarre
sicurezza e assistenza.
Fuori della famiglia
monogamica
La
maggior parte di quello che ho detto riguarda l'influsso del cristianesimo
all'interno delle famiglie cristiane e dei matrimoni monogami. Tuttavia il
cristianesimo, il vangelo, ha avuto effetti benefici anche in famiglie dove il
marito ha parecchie mogli, cioè, in ambiente poligamo. A parte le discussioni
circa i meriti o demeriti della poligamia, o se le persone coinvolte nella
poligamia possano essere o non essere cristiane, il vangelo può comunque
influire nella loro vita. Uno dei molti esempi che ho costatato riguarda una
donna che per molti anni era stata in totale disaccordo con un'altra delle
mogli di suo marito. Dopo aver incontrato un gruppo che cercava di porre in
pratica il vangelo, mettendo poi in comune le esperienze al riguardo, ella è
riuscita a risolvere le difficoltà con l'altra moglie, la sua «banya». Dopo qualche tempo ambedue hanno cercato insieme di
vivere il vangelo. C'era un'atmosfera più gioiosa non solo nel loro «compound»
(sede di residenza con abitazioni, cortili, ecc.), ma alla fine anche in tutta
la famiglia: marito, mogli, figli e parenti che vivono con loro, si
incontravano insieme per pregare e scambiarsi le esperienze di come vivevano la
Parola di Dio.
Il
principale influsso del cristianesimo sulla società africana avviene nel campo
della formazione delle coscienze, presentando una visione che tocca il cuore
stesso della cultura africana, cioè la famiglia. Con la recente de-costruzione
di molti aspetti della società tradizionale in paesi come il Camerun, non
sappiamo ciò che verrà alla luce dal rapido cambiamento in corso. Certamente
richiederà degli anni, forse delle generazioni. Perché, nel frattempo, la
famiglia cristiana diventi sempre più una realtà sociale visibile sarà
necessario continuare l'azione educativa della Chiesa in generale, ma sarà
determinante l'impegno di quelle coppie cristiane che vivono insieme
un'esperienza profonda di vangelo dentro i parametri della propria cultura.
Vincent Lockhart