Editoriale

 

I giovani e la sapienza

 

Una delle cose di cui abbiamo più bisogno è la sapienza.

Dice la Scrittura che, se la si chiede da giovani, la si ottiene. Dice ancora che quando uno la possiede, per giovane che sia, lascia, quando parla, gli anziani ed i potenti stupiti ed attoniti.

C'è un travaglio nel mondo intero. una specie di babele, ma non fra lingue diverse questa volta, ma fra idee contrastanti che s'ergono spesso a metter tutto sotto giudizio, a scalzare fin dalle fondamenta ogni verità, a porre tutto in dubbio.

Se nel terzo mondo si languisce di fame e si è torturati dal problema sociale, il primo ed il secondo mondo non di rado impazzano per un vortice di idee che non trovano l'ordine e diffondono un senso d'insicurezza e d'angoscia.

Chi potrà tranquillizzare questi spiriti inquieti, chi potrà piegare certe teste superbe, chi potrà metter ordine alla valanga d'opinioni, e dar pace all'uomo moderno e certezza di camminare nella verità?

La sapienza.

(...) Essa è un bene che piove dall'Alto. Quando lo studioso, quando l'intellettuale, quando colui che crede di tutto trovare, di tutto indagare colla propria ragione, piega la mente alla Mente Suprema che è il Logos, il Verbo di Dio, avverte che il suo spirito è illuminato da una luce che non è frutto di ragionamento, che non ha scaturigine dall'intelligenza, ma proviene dal Cielo.

Allora sa e guarda le cose, le stesse cose, che prima vedeva confuse, ordinarsi come in un incantevole divino disegno; allora i misteri più profondi, pur restando misteri perché trascendono l'uomo, gli sembrano accessibili e avverte di partecipare quale figlio di Dio, alla luce di Dio.

Il mondo non si cambia solo coi fatti, anche se essi hanno un'importanza enorme, il mondo si cambia anche con le idee.

I geni e gli scienziati ne hanno offerte e ne offrono tante, ma per mutare il mondo come noi vogliamo, occorrono idee universali, idee che comprendano e completino le parziali verità che i grandi ci lasciano. Occorre l'Idea, occorre il Verbo.

E giacché il Verbo si è fatto carne e s'è fatto maestro, noi lo seguiamo, impariamo le sue idee, facciamo vita le sue norme, vogliamo essere luci di quella Luce per dare luce al mondo, per far ritrovare all'umanità sbandata la via della saggezza, della sapienza che Dio tanto volentieri dà ai giovani perché ha detto: «Ti ringrazio, Padre, che hai nascosto queste cose ai sapienti e ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli».

Se vivremo il nostro ideale, se ci lasceremo ammazzare piuttosto che perdere la presenza di Gesù in mezzo a noi, la fonte della sapienza zampillerà permanentemente nelle nostre menti e traboccherà sugli altri. La sapienza che vale più dell'oro e di tutte le pietre preziose e di tutto ciò che si potrebbe desiderare, illuminerà i nostri progetti, eternerà i nostri atti, ci farà a gloria di Dio uomini immortali.

E con essa e per essa trascineremo le moltitudini come ai tempi della Sapienza incarnata, Gesù, le turbe lo seguivano.

Così anche per la sapienza la nostra rivoluzione avanzerà luminosa e irrefrenabile. E questo i giovani d'oggi spesso inconsciamente attendono; per questo si battono con coraggio; in cerca della sapienza corrono, quella sapienza che un mondo vecchio non è più in grado d'offrire.

 

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