Stralci del saluto di un eminente capo musulmano

 

 

Appello all'aiuto reciproco

tra musulmani e cristiani

 

L'Imam Barkat, eminente capo religioso e maestro di indiscussa autorità della scuola coranica, ha rivolto un indirizzo di saluto ai presenti all'incontro di amici musulmani del Movimento dei focolari. Ha messo in luce, con competenza e saggezza, il profondo afflato di tolleranza religiosa che c'è nel Corano e in tutta la più autentica tradizione islamica, citando autori ed episodi che invitano al dialogo e al rispetto fra musulmani e cristiani. Trascriviamo alcuni passaggi significativi.

 

«Signore, Signori!

 

È un piacere per me in questo giorno benedetto e felice, e qui in questa sala, salutare con rispetto e considerazione la Signora Chiara, dalle mani generose, che ha consacrato la sua vita al servizio dell'umanità, e che ha messo in rilievo sul piano degli avvenimenti in questi ultimi tempi, l'approccio islamo-cristiano, ed il rafforzamento dei legami e dei rapporti cordiali tra musulmani e cristiani.

(...) La tolleranza musulmana e la carità cristiana si incontrano reciprocamente e si sostengono, infatti le due sono legate da rapporti di amicizia. La fiducia che si è riscontrata nel passato in numerose circostanze non può ora essere offuscata o impedita.

(...) Tra le manifestazioni di fiducia reciproca che la storia ha registrato c'è l'esempio del Patriarca di Gerusalemme e degli uomini della Gerusalemme cristiana, al momento della conquista musulmana, quando Omar Ibn al-Khattab chiese la consegna delle chiavi della città santa. Questi, malgrado la stanchezza e le preoccupazioni, accettò la richiesta dei cristiani di avere un incontro con lui: e in tale incontro gli consegnarono le chiavi.

Quando venne l'ora della preghiera - erano nella Chiesa della Risurrezione - i cristiani dissero a Omar che poteva pregare in quella stessa Chiesa. Omar rifiutò per quella sapienza che mirava all'amicizia ed alla coesistenza tra musulmani e cristiani. Pensò infatti, e disse loro, che se avesse pregato in quel luogo alcuni musulmani avrebbero detto: “È il luogo dove Omar ha pregato” e ne avrebbero fatto una moschea. Quindi si allontanò e pregò con i suoi compagni in un luogo che, dopo appunto, divenne la moschea di Omar.

(...) Quando una delegazione di cristiani del Nagiran vennero a Medina per discutere con il Profeta e intrattenersi con lui, al momento della loro preghiera, essi chiesero di pregare nella moschea del Profeta. I compagni del Profeta volevano impedire ciò, ma il Profeta li rimproverò ed autorizzò i cristiani a pregare nella moschea.

(...) I cristiani - uomini di fede - hanno, nei loro libri santi, principi come il perdono, la fratellanza e la tolleranza, il dovere di rispondere al male con il bene. Tutto ciò che offusca la purezza della carità nuoce all'umanità e espone gli uomini alla violenza. La vita non è solo materiale, e l'uomo non vive di solo pane, ma della Parola di Dio.

(...) Se l'Islam ha permesso di sposare una donna giudea, cristiana o sabea, di mangiare cibi preparati da persone di queste religioni e la carne degli animali immolati da loro, se ha prescritto ai musulmani la giustizia e l'uguaglianza verso i non musulmani, lo ha fatto in primo luogo in considerazione dei cristiani, a causa delle qualità che l'Islam riconosce loro: l'amicizia, la pietà, la misericordia, la benevolenza.

(...) Dio dice ai musulmani: “Dio non vi vieta di essere buoni e giusti verso coloro che non vi hanno combattuto per la vostra fede, e che non vi hanno espulso dalle vostre case. Dio ama coloro che sono giusti” (Corano 60, 7-8).

(...) Concludo con questo nobile versetto: “O uomini, noi vi abbiamo creati da un uomo e da una donna. Noi vi abbiamo costituiti in popoli e tribù, perché vi conosciate tra voi. Il più nobile tra voi davanti a Dio è il più pio tra voi. Dio è Colui che sa e che è ben informato” (Corano 49, 13).

Prego Dio ed invito l'umanità ad ascoltare l'appello di Gesù che è anche quello di Muhammad: l'appello all'aiuto reciproco tra i discepoli di Gesù e quelli di Muhammad, i cristiani ed i musulmani.»

 

Imam Barkat