Il saluto di Chiara Lubich agli amici musulmani

 

 

Tutti predestinati all'amore

 

 

Agli amici musulmani del Movimento dei focolari, partecipanti al loro primo convegno nel Centro Mariapoli di Castelgandolfo, 23-24 maggio 1992, Chiara Lubich ha rivolto questo messaggio.

 

Carissimi,

benvenuti a questo primo incontro riservato in modo tutto particolare agli amici musulmani aderenti al Movimento dei focolari.

Avrei voluto essere io ad accogliervi personalmente con il Centro del Movimento ma - come forse saprete - sono a Nairobi, nel Kenya, ad incontrare altri fratelli della nostra molto numerosa famiglia.

Anch'essi vi porgono il benvenuto, felici di sentirsi uniti con voi nel nostro grande Ideale.

Ma cos'ha fatto sì che si realizzi oggi quanto costatiamo? che cosa ha spinto voi, carissimi fratelli musulmani, ad intraprendere viaggi anche lunghi, a dedicare tempo, ad affrontare spese per ritrovarvi insieme, per ritrovarci fra noi?

Lo sappiamo: è un segno dei tempi il fatto che oggi gli uomini di buona volontà anelano alla concordia, all'armonia, alla pacifica convivenza mondiale, anche se continuamente minacciata in vari punti della terra.

È un segno dei tempi questo tendere di molti uomini verso l'unità.

È un segno dei tempi che manifesta l'intervento di Dio nella storia degli uomini, dell'unico Dio, Padre di tutti noi, fratelli.

E una manifestazione dell'intervento di Dio oggi, è il dono speciale o carisma, come si dice, in cui noi abbiamo avuto l'avventura d'imbatterci e cioè il nostro Ideale arrivatoci per le vie più diverse.

Esso ha alimentato nel nostro cuore, in tutti i nostri cuori, una nuova fiamma: la fede che sta alla base del nostro credere: quella che ci fa certi che Dio è Amore e, come tale, ama ciascuno di noi, ci segue, ci accompagna, ci illumina, ci aiuta, ci salva.

Tale fede è espressa, per noi cristiani, nella Sacra Scrittura, tutta impregnata di questa verità, e soprattutto là dove è scritto dall'evangelista Giovanni: «Dio è amore» (1 Gv 4, 8).

E anche nel vostro Libro Sacro, tanti degli attributi di Dio ce lo rivelano come Amore.

Per questo dono ricevuto sentiamo tutta l'urgenza di ricambiare l'amore infinito e personale che Dio ha per noi, perché è nella verità il poeta musulmano Rumi quando dice: «Dio ci ha eternamente predestinati all'amore».

In questi giorni si imparerà come realizzare ciò in molti modi, si vedrà come rispondere a quanto il Signore ci chiede ed è tanto bene espresso da un vostro grande pensatore Ibn Arabi:

«Mio diletto, amami!

Ama me solo, amami di vero cuore!

Nessuno ti è più intimo di me.

Gli altri ti amano per se stessi.

Ma io non ti amo che per te (...)».

E poi, amato Lui, ameremo anche i fratelli, come vuole Dio quando dice: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lev 19, 18) e ci ameremo fra noi come insegna Gesù col suo principale comando: «Amatevi a vicenda come io ho amato voi» (Gv 13, 34).

E per questo amore daremo un contributo alla fratellanza universale nell'unico Dio Padre.

E, nella Sua benedizione, questa fratellanza s'allargherà in modo da rendere il mondo più buono, più in pace, più unito.

Con tutti i miei più fervidi auguri vi lascio in Dio

 

Chiara Lubich