Dall'Esortazione Apostolica «Pastores dabo vobis»
Fattore di crescita e
di fraternità sacerdotale
Anche le associazioni e i
movimenti giovanili, segno e conferma della vitalità che lo Spirito assicura
alla Chiesa, possono e devono contribuire alla formazione dei candidati al
sacerdozio, in particolare di quelli che escono dall'esperienza cristiana,
spirituale e apostolica di queste realtà aggregative. I giovani che hanno
ricevuto la loro formazione di base in tali aggregazioni e che si riferiscono
ad esse per la loro esperienza di Chiesa, non dovranno sentirsi invitati a
sradicarsi dal loro passato ed a interrompere le relazioni con l'ambiente che
ha contribuito al determinarsi della loro vocazione, né dovranno cancellare i
tratti caratteristici della spiritualità che là hanno imparato e vissuto, in
tutto ciò che di buono, edificante ed arricchente essi contengono. Anche per
loro, questo ambiente d'origine continua ad essere fonte di aiuto e di sostegno
nel cammino formativo verso il sacerdozio.
Le occasioni di educazione
alla fede e di crescita cristiana ed ecclesiale, che lo Spirito offre a tanti
giovani, attraverso molteplici forme di gruppi, movimenti e associazioni di
varia ispirazione evangelica, devono essere sentite e vissute come il dono di
un'anima alimentatrice dentro l'istituzione e al suo servizio. Un movimento o
una spiritualità particolare, infatti, «non è una struttura alternativa all'istituzione.
È invece sorgente di una presenza che continuamente ne rigenera l'autenticità
esistenziale e storica. Il sacerdote deve perciò trovare in un movimento la
luce e il calore che lo rende capace di fedeltà al suo vescovo, che lo rende
pronto alle incombenze dell'istituzione e attento alla disciplina
ecclesiastica, così che più fertile sia la vibrazione della sua fede ed il
gusto della sua fedeltà».
È quindi necessario che,
nella nuova comunità del seminario nella quale sono riuniti dal vescovo, i
giovani provenienti da associazioni e da movimenti ecclesiali imparino «il
rispetto delle altre vie spirituali e lo spirito di dialogo e di cooperazione»,
si riferiscano con coerenza e cordialità alle indicazioni formative del vescovo
e agli educatori del seminario, affidandosi con schietta fiducia alla loro
guida e alle loro valutazioni.Questo atteggiamento, infatti, prepara e in
qualche modo anticipa la genuina scelta presbiterale di servizio all'intero
popolo di Dio, nella comunione fraterna del presbiterio e in obbedienza al
vescovo.
La partecipazione del
seminarista e del presbitero diocesano a particolari spiritualità o
aggregazioni ecclesiali è certamente, in se stessa, un fattore benefico di
crescita e di fraternità sacerdotale. Ma questa partecipazione non deve
ostacolare, bensì aiutare l'esercizio del ministero e la vita spirituale che
sono propri del sacerdote diocesano, il quale «resta sempre il pastore
dell'insieme. Non solo è il “permanente”, disponibile a tutti, ma presiede
all'incontro di tutti - in particolare è a capo delle parrocchie - affinché
tutti trovino l'accoglienza che sono in diritto di attendere nella comunità e
nell'Eucaristia che li riunisce, qualunque sia la loro sensibilità religiosa e
il loro impegno pastorale»
Molteplici sono gli aiuti e
i mezzi di cui ci si può servire perché la formazione permanente diventi sempre
più una preziosa esperienza vitale per i sacerdoti. Tra queste ricordiamo le
diverse forme di vita comune tra i sacerdoti, sempre presenti, anche se in
modalità e intensità differenti, nella storia della Chiesa: «Oggi non si può
non raccomandarle, soprattutto tra coloro che vivono o sono impegnati
pastoralmente nello stesso luogo. Oltre che a giovare alla vita e all'azione
apostolica, questa vita comune del clero offre a tutti, compresbiteri e laici,
un esempio luminoso di carità e di unità».
Altro aiuto può essere dato
dalle associazioni sacerdotali, in particolare dagli istituti secolari
sacerdotali, che presentano come nota specifica la diocesanità, in forza della
quale i sacerdoti si uniscono più strettamente al vescovo e costituiscono «uno
stato di consacrazione nel quale i sacerdoti mediante voti o altri legami sacri
sono consacrati ad incarnare nella vita i consigli evangelici». Tutte le forme
di «fraternità sacerdotale» approvate dalla Chiesa sono utili non solo per la
vita spirituale, ma anche per la vita apostolica e pastorale.
«Pastores dabo vobis», nn. 68; 81.