Incontri sintomatici

L’Opera di Maria nel contesto della «Nuova Evangelizzazione»

 

Abbiamo assistito ad una coincidenza provvidenziale: mentre in tutta la Chiesa si studia e si prendono le misure per far penetrare la luce e la vita del vangelo in questa nostra società che sembra calcare la strada di una sempre più avanzata secolarizzazione, alcuni avvenimenti ultimi ci hanno resi coscienti che lo Spirito Santo è all'opera, anche nel Movimento dei focolari, in perfetta sintonia - neanche a dirlo - col santo Padre che a una nuova evangelizzazione ha invitato i cristiani tutti.

Non è che siamo partiti da ora: fin dalla nascita del Movimento si è capito che se la spiritualità dell'unità è un carisma per la Chiesa, questo carisma non poteva che essere attuale e per il mondo d'oggi. Nel febbraio scorso Chiara Lubich, invitata da una settantina di vescovi e da sei Cardinali, ha esposto le strade attraverso cui l'Opera di Maria è stata condotta da Dio ad immettere nel tessuto non solo della Chiesa cattolica, ma anche delle altre Chiese cristiane, nelle grandi religioni e persino in quella porzione dell'umanità che si professa non-credente, un germe di vita che trova sensibile e consenziente ogni tipo di uomo. Fatto che non trova altra spiegazione se non nel motivo che l'umanità, delusa dai progetti sociali finora inventati da sociologi e politici, capisce che una società vivibile deve basarsi non solo sul rispetto reciproco (principio piuttosto statico) quanto sull'amore (principio dinamico) per l'altro.

In definitiva questo germe vitale si basa su una intuizione semplice quanto l'uovo di Colombo: se Dio, come ha rivelato Gesù, è Trinità di Persone che sono Uno perché Amore, e se è stato lui a creare l'essere umano e la società «a propria immagine e somiglianza», è chiaro che nessuno può essere se stesso se non in relazione d'amore all'altro, agli altri. Ma è anche vero l'inverso: se è storicamente, concretamente, possibile un simile tipo di società, e se gli uomini in essa si sentono realizzati proprio in quanto uomini, allora vuol dire che quella vita è già una testimonianza del Dio rivelato.

Chiara Lubich, in altre parole, parlando ai vescovi e Cardinali, ha costatato come il mondo oggi richieda una spiritualità collettiva, ed ha mostrato, attraverso l'esperienza del Movimento, che là dove essa si incarna diventa di per sé evangelizzante. I focolari, le cittadelle del Movimento, le Mariapoli... sono alcuni esempi concreti, dunque non utopici, che questa vita è possibile, ed è capace di coinvolgere nella stessa dinamica ogni genere di persone.

Ma torniamo agli ultimi avvenimenti sintomatici di cui parlavamo.

Nei giorni 2 e 3 maggio si è tenuto presso il Centro Mariapoli di Castelgandolfo (Roma) il primo incontro con persone che si professano non-credenti ma che aderiscono al Movimento dei focolari perché nella spiritualità dello stesso trovano un autentico umanesimo alieno da ogni strumentalizzazione: riconoscendo che l'uomo in quanto uomo è un «valore unico... di incomparabile dignità» (cf CA, 11), capendo che «fare propria la via dell'uomo» è fare propria la via della Chiesa e quindi di Cristo che si è fatto uomo (cf Ibid., 62), e vedendo questo principio concretamente applicato nella vita del Movimento, non solo il dialogo ma una stretta collaborazione si è instaurata con queste persone animate da profonde esigenze umanitarie.

Nello stesso mese e nella stessa sede si è tenuto il primo incontro di musulmani, provenienti soprattutto dall'area mediterranea, che da molti anni vivono a contatto col Movimento. Come nel precedente, anche qui bisognava essere presenti per vedere come il carisma dell'unità, portato da un Movimento cattolico, viene riconosciuto e accettato e propagandato da membri di una grande Religione che crede e predica l'amore misericordioso di Dio. Anche con questi, sentirsi in famiglia è già una realtà. Ci si vuole bene realmente, con quell'amore che non chiede nulla all'altro se non di vivere con la maggior perfezione la rispettiva «volontà di Dio», nella certezza che tutto il resto lo opererà l'unico Dio che è Amore.

Berlino, 12-13 settembre: primo grande convegno degli evangelico-luterani che hanno fatto propria la spiritualità dell'unità. Erano 950 provenienti soprattutto dalla Germania, ma con rappresentanze da Svezia, Finlandia, Repubblica Ceca e Slovacca, Francia, Austria, Olanda, Lituania, Romania, U.S.A., Africa e Argentina. Molti pastori presenti (10 solo dalla Svezia), molte le pastoresse e diaconesse, due vescovi e altre personalità. Con la benedizione e gli auguri del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani. Un solo commento: «È stata una manifestazione che ha evidenziato - ha detto il vescovo cattolico di Aachen, mons. Hemmerle - come lo stesso unico carisma dell'unità di cui è portatrice Chiara Lubich, è ormai accolto ed operante anche nella Chiesa evangelica».

Bruxelles, 13-15 settembre. Durante il VI Incontro Internazionale per la Pace, promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla diocesi di Malines-Bruxelles, il venerabile Etai Yamada, sacerdote supremo della Scuola Buddista Tendai, ha chiesto un incontro personale con Natalia Dallapiccola, la prima compagna di Chiara, presente al convegno come rappresentante dell'Opera di Maria. Facendole dono di un orologio, ha detto: «Ogni volta che guarderà l'ora, si ricordi che io vivo lo stesso spirito del vostro Movimento, finché avrò vita. Anche se siamo lontani, siamo un cuore solo e viviamo lo stesso spirito; e così Dio è con noi...  Andate avanti finché il mondo diventi un focolare... e la pace vincerà sull'odio. Per me, Chiara è la persona più importante per la pace nel mondo... Quando tutti avranno un cuore puro come lei..., allora potrà avvenire “che tutti siano uno”».

Abbiamo dato soltanto un breve cenno di questi ultimi avvenimenti che trovano più ampia esposizione altrove, nella certezza che fa bene all'anima conoscere almeno i titoli di quanto Dio sta operando silenziosamente, nello stile di Maria, per la nuova evangelizzazione di questa umanità che, su altri versanti, sembra procedere verso la propria disintegrazione spirituale e sociale.

 

S. C.