Decalogo del sacerdote
di
ciò che faccio in quanto sacerdote.
di
quello che faccio io.
piuttosto
che buttarmi a capofitto da solo nel ministero.
di
quello delle mense.
che
fare da me e da solo quante più attività possibili.
con
una presenza che irradia vita,
che
essere presente ovunque in fretta e a metà.
che
non da solo, per quanto capace io mi ritenga;
ossia,
è più importante la communio che la actio.
che
non i risultati spesso apparenti, frutto di doti e di sforzi umani.
(comunità,
diocesi, Chiesa universale),
che
non fissata su interessi particolari per quanto importanti mi sembrino.
anziché
soddisfare a tutte le usuali pretese.
(Mons. Klaus Hemmerle, vescovo di Aachen, e prof. Wilhelm Breuning dell'Università di Bonn, in una giornata di studio della Conferenza Episcopale Tedesca)