Messaggio a un convegno di
sacerdoti di Chiara Lubich
Rendere viva la presenza di Gesù
nelle strutture ecclesiali
Rocca di Papa, 1 aprile 1992
Reverendissimi e carissimi
sacerdoti,
ho ricevuto con gioia la
notizia del loro secondo convegno sacerdotale che ha come tema «Uomini e metodi
nuovi per rievangelizzare».
Non posso non rallegrarmi
per questo loro desiderio di aggiornamento e di rinnovamento ecclesiale che sta
così a cuore al Santo Padre e alla Conferenza Episcopale Italiana la quale, col
documento «Evangelizzazione e testimonianza della carità», ha centrato il punto
cruciale oggi necessario da vivere per avere incidenza nel mondo e portare a
Cristo e alla Chiesa tanti uomini alla ricerca della casa del Padre. E sono
proprio loro, carissimi sacerdoti, che devono essere impegnati in prima linea a
costruire tra loro e con le anime loro affidate questa «casa», perché tutti
possano trovare quella società nuova che, animata dall'amore scambievole, renda
viva la presenza di Gesù fra i suoi.
Ho visto che il convegno si
svolge nello spirito che anima il nostro Movimento dei focolari del quale il
nostro Santo Padre ha riconosciuto la «scintilla ispiratrice» proprio nella
carità reciproca e nel Testamento di Gesù «che tutti siano uno».
Nel febbraio scorso - nel
consueto convegno annuale che fanno a Castelgandolfo i Vescovi amici del
Movimento - sono stata invitata da una settantina di Vescovi, fra i quali otto
Cardinali, a presentare l'esperienza evangelizzatrice del nostro Movimento, e
ho dovuto mettere in evidenza ciò che Dio sta operando nel mondo attraverso gli
«uomini nuovi» che, affascinati dall'ideale dell'unità, si consacrano a Dio
nelle varie branche dell'Opera di Maria (con questo nome è stato approvato
dalla Santa Sede il nostro Movimento) ma anche attraverso le sue strutture che,
avendo come «norma delle norme» la presenza stabile di Gesù da Lui stesso
promessa a chi è unito nel Suo Nome, sono un punto di attrazione e di
conversione per chi ne viene a contatto; e non parlo solo di cattolici, bensì
anche degli altri fratelli delle chiese cristiane, dei membri delle grandi
religioni e persino di chi si professa non credente.
Ed è questa, mi pare,
l'evangelizzazione che Dio vuole soprattutto oggi, un tempo in cui il mondo -
per citare Paolo VI - non ha bisogno tanto di maestri quanto di testimoni; di
chi testimonia, insomma, che il Suo Regno è già in mezzo a noi grazie all'amore
scambievole che, dono dello Spirito Santo, ci permette di rendere presente fra
gli uomini la vita stessa della Trinità.
Ogni sforzo per rendere più
evangelizzatrici le strutture stesse della Chiesa (da quelle parrocchiali a
quelle diocesane, dai seminari ai vari consigli presbiterali e parrocchiali...)
non sarà che un rispondere alle sfide del mondo attuale che, per quanto per vie
spesso sbagliate, in fondo non è che alla ricerca di Gesù.
Questo il mio augurio,
carissimi sacerdoti, che accompagno con la mia preghiera, assicurando la mia
unità in primo luogo agli eccellentissimi Vescovi presenti e non, e a tutti
loro.
In Maria, Madre della
Chiesa,
Chiara Lubich