Uno
spostamento di peso dall’Europa alle altre aree geografiche
Gli
ultimi dati statistici confermano «la positiva evoluzione della presenza della
Chiesa cattolica a livello planetario». E' quanto afferma l'ufficio centrale di
statistica della Chiesa, in una nota diffusa in coincidenza con la
pubblicazione dell'Annuario statistico della Chiesa relativo al 1989. Nel
radiogiornale della Radio Vaticana Gianni Maritati ha offerto la seguente
sintesi.
Il
primo dato saliente riguarda il numero dei cattolici: nel 1989 sono oltre i 906
milioni contro i 749 milioni del 1978, con un aumento del 20,9 per cento.
L'incremento maggiore si registra in Africa (4,6 per cento) e in Asia (3 per
cento). In Europa, invece, si evidenzia l'incremento minimo (0,8 per cento).
Per quanto riguarda la distribuzione dei cattolici, si può notare in
particolare che l'America conta la metà dei cattolici del pianeta, mentre
l'Europa ne accoglie il 31 per cento. Quote percentuali minori si rinvengono in
Africa (9,4), Asia (8,9) e Oceania (0,8). La nota mette in luce «la tendenza
alla contrazione dell'importanza relativa del numero dei cattolici in Europa e
l'aumento di crescita dell'importanza relativa dell'Africa». Particolarmente
interessante - prosegue la Nota - è anche la percentuale dei cattolici rispetto
alla popolazione continentale: «si va da un 64 per cento di cattolici presenti
nella popolazione dell'America, al 40 per cento in quella europea, fino al 3
per cento in quella asiatica».
Un
altro capitolo dell'Annuario riguarda le circoscrizioni ecclesiastiche e i
centri pastorali. In relazione alle prime si registra «un progresso piuttosto
lento ma positivo in ogni continente, se si eccettua l'Europa che, sebbene in
decrescita dal 1978 al 1988, ha visto una lieve ripresa nel 1989». Forte la
crescita dei centri pastorali: «circa 5.400 si sono aggiunti a quelli esistenti
nel 1988».
Passando
dalle realtà istituzionali ai soggetti ecclesiali, fra il 1978 e il 1989 i
vescovi sono aumentati da 3.650 a 4.159, segnando un incremento del 13,9 per cento,
mentre sono diminuiti i sacerdoti, sia diocesani che religiosi: da 418.522 a
401.479, con un decremento del 4 per cento, anche se sono in aumento le
ordinazioni: da 5.765 a 7.686. In aumento anche i seminaristi maggiori (da
62.670 a 93.405) e i novizi (da 11.758 a 18.853). E' pure proseguita nel mondo
la crescita dei diaconi permanenti, sia diocesani che religiosi: da 5.562 a
16.603. Si tratta di un incremento pari al 198,5 per cento. Una diminuzione è
stata registrata invece nel numero dei religiosi professi (non sacerdoti) e
delle religiose professe: rispettivamente del 15,8 e del 10,1 per cento. La stessa vivacità di diffusione registrata
a proposito dei diaconi permanenti può essere evidenziata anche per quanto
riguarda i catechisti nei territori di missione: il loro incremento è pari al
109,9 per cento.
L'esame
complessivo dei dati contenuti nell'ultimo Annuario statistico della Chiesa
impone la presa d'atto di una linea di tendenza: fra il 1978 e il 1989
assistiamo - osserva ancora la Nota - «ad una contrazione del peso relativo dei
paesi europei e del Nord America e ad un corrispettivo aumento di tutte le
altre aree geografiche». L'ultimo aspetto su cui viene richiamata l'attenzione
è quello degli spostamenti territoriali dei sacerdoti. «Verosimilmente -
conclude la Nota - una maggiore possibilità di attuazione delle scelte
personali potrebbe da un lato ridurre eventuali attriti e quindi agire
positivamente sulle defezioni sacerdotali facendole scemare; dall'altro
favorire una migliore distribuzione territoriale dei sacerdoti stessi,
soddisfacendo ai bisogni pastorali delle diverse aree continentali».
G.M.