Per l'Europa
Preparato e svolto in tempi
record, il 14 dicembre scorso si è concluso il Sinodo speciale dei vescovi per
l'Europa. Un Sinodo che, almeno nell'immediato, ha fatto poca notizia se non
per quello che tutto sommato era un particolare importante, ma marginale: le
tensioni che nella nuova situazione di libertà religiosa si stanno verificando,
specialmente in Russia, fra cattolici e ortodossi.
Ma il Sinodo per l'Europa ha
avuto aspetti ben più rilevanti come lo «scambio dei doni» fra le Chiese
dell'Est e dell'Ovest che, secondo le intenzioni del Santo Padre, era
l'obiettivo principale di quest'Assemblea. Con una finalità però: creare le
condizioni per offrire ancora una volta all'Europa la «Parola della vita».
C'era chi temeva che questa
volontà di una nuova evangelizzazione del continente potesse ridursi ad un
tentativo di restaurazione di tempi passati. La Dichiarazione finale del Sinodo
lo smentisce, e non solo al n. 3 dove se ne fa esplicitamente parola.
Innanzi tutto il Documento
dà prova della netta coscienza che l'impegno dei cristiani per l'edificazione della nuova Europa va
portato avanti nello spirito di un costruttivo dialogo con chiunque e,
specialmente, in stretta collaborazione fra tutti i battezzati. La presenza dei
Delegati fraterni delle altre Chiese, che per la prima volta hanno potuto
intervenire in una Assemblea del genere, lo stava a sottolineare.
Ma questo non è tutto. Pur
nella piena consapevolezza di non predicare «altro vangelo» e di attingere
all'inesauribile tesoro della rivelazione compiuta in Cristo una volta per
sempre, i vescovi dell'Europa, a cominciare dal Papa stesso, in questo Sinodo
si sono mostrati protesi verso il nuovo. «Lo Spirito del Signore Risorto non ha
terminato di parlare... Non tutto è stato rivelato... Lasciamoci guidare,
pertanto, da questo Spirito», aveva affermato Giovanni Paolo II sin dalla
solenne Messa di apertura.
Novità, dunque. Novità che
pensiamo si possa soprattutto descrivere come una nuova comprensione del
vangelo per una sua nuova inculturazione nell'Europa di oggi. Il card. Ruini,
relatore generale dell'Assemblea, nella conferenza stampa finale ne ha indicato
i cardini: «La passione di Cristo, la sua risurrezione, la Trinità» proiettati
sul mistero dell'uomo, sulla sua ricerca di verità, libertà, comunione, ed ha
ribadito: «E' a partire da qui che si può non solo evangelizzare ma anche
pensare in modo cristiano al futuro sociale e culturale dell'Europa».
Ecco l'acquisizione
probabilmente più grande di questo Sinodo che - ne siamo certi - solo col tempo
manifesterà tutta la sua portata. Come mai prima, forse, si è iscritto nella
verità dell'uomo il nucleo della fede cristiana: il mistero della Trinità e
insieme il mistero della Croce, unico mistero di amore e carità rivelatoci -
come dice la Dichiarazione al n. 4 - «in modo supremo nell'autoannullarsi
(kenosi) del Figlio».
E' evidente come da tutto
ciò derivi uno stile di vita e quindi di convivenza il quale, se è il dono di
questo Sinodo, ne è anche la sfida lanciata all'Europa, alle Chiese in Europa,
a tutti noi.
H. B.