Da
un messaggio di Chiara Lubich ai giovani
La Parola di Dio,
seme di un mondo unito
Sì,
c’è oggi nel mondo questa tensione all’unità. Dobbiamo esserne certi.
Ed
è nel bel mezzo di tale situazione, che paradossalmente contempla gravi
fenomeni di disunità ed innegabili aspirazioni all’unità, che ci troviamo tutti
noi; vi trovate voi, giovani, destinati ad affrontare il terzo millennio dopo
Cristo.
E
qui viene da porsi una domanda: siete voi giovani preparati umanamente parlando
per un Ideale di questo genere, per lavorare a stabilire l’unità del mondo, il
cui effetto è la pace sicura? (...)
Come
sapete l’impresa è ardua, anzi pare quasi impossibile. Dobbiamo compierla appoggiati
a Colui che ha affermato: «Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio»
(Lc 18, 27). Dobbiamo adempierla appoggiati all’Onnipotente, percorrendo
anzitutto quella Via che è Cristo. Egli ha detto di sé: «Io sono la Via» (Gv
14, 6).
E
cosa dobbiamo fare per essere ben inseriti in questa Via e camminare così con
frutto in tutte le altre vie?
Essere
lui, altri lui.
E
si può essere altri lui attuando in pieno e alla lettera la sua dottrina. Sono
parole d’un Dio le sue, cariche d’una forza rivo-
luzionaria, insospettata. Se si sanno assimilare nel nostro spirito, si genera
addirittura Cristo spiritualmente nel nostro cuore.
Clemente
Alessandrino diceva: «chi... segue la Scrittura viene trasformato pienamente ad
immagine del Maestro: egli giunge a vivere come Dio in carne».
E
Girolamo, dottore della Chiesa, si esprimeva così: «Paragona questo
insegnamento (questa dottrina del vangelo) ai sistemi dei filosofi, ai loro
libri, allo splendore dell’eloquenza e vedrai quanto il vangelo sia il più piccolo
fra tutti gli altri semi. Ma quelle dottrine, sviluppandosi, non mostrano
niente di vivo, di concreto, di vitale, ma tutte si snervano flaccide e marce,
come ortaggi e erbe che inaridiscono e muoiono. Invece questa... quando si è
sviluppata nell’anima del credente come in tutto il mondo, ... cresce come
albero».2
Sì,
questo dobbiamo fare: nutrirci della Parola di Dio e diffonderci su tutta la
terra. Già proveniamo da molte nazioni, ma solo quasi simbolicamente. Dobbiamo
invadere le nazioni. Nutrirci della Parola di Dio e, come oggi tutto l’alimento
necessario al corpo può essere preso in una sola pillola, così noi possiamo
nutrirci di Cristo vivendo una sola delle sue Parole alla volta. In ognuna di
esse, infatti, egli è presente. In questo modo, se è l’essere che conta e non
l’avere come oggi si afferma e se possiamo aggiungere è l’essere che conta più
che il fare, ma, meglio ancora, se è l’essere che conta assieme al fare,
dobbiamo star certi che, con la Parola, l’Essere per eccellenza è nel nostro cuore,
anzi cresce nel nostro cuore. E’ Dio, Colui che è. Sarà l’Essere, dunque, che
potrà operare in noi.
Vivendo
la Parola, tutta la vita cristiana seminata in noi dal battesimo, rifiorirà
pienamente.
(Dal
messaggio ai giovani del Movimento Gioventù Nuova riunitisi a Roma per il
quinto Genfest internazionale, svoltosi dal 30 al 31 marzo 1985)
Chiara Lubich