I focolari tra gli evangelici

Un recente incontro a Ottmaring in Germania

di Severin Schmid e Joan Pavi Back

 

 

 

Un incontro che, si può dire, ha raccolto primizie è stato quello svoltosi il 7 e 8 settembre nella cittadella ecumenica di Ottmaring, vicino ad Augsburg.

Gli evangelici erano centotrenta: uomini e donne, giovani, pastori, diaconesse e anche bambini.

Era la prima volta che, nell'ambito del Movimento dei focolari, appartenenti alle chiese evangeliche della Germania si incontravano fra loro. In tale contesto per la prima volta dalla riunificazione evangelici dell'Est e dell'Ovest potevano comunicarsi le loro esperienze nella spiritualità  dell'unità .

I primi evangelici avevano cominciato a prendere contatto con i Focolari verso l'inizio degli anni '60. Ora in Germania circa cinquemila ne condividono in vario modo la spiritualità , e circa settemila sono simpatizzanti.

Chiara Lubich ha inviato un suo messaggio. Il tema: la nuova evangelizzazione, la sfida che impegna oggi le diverse Chiese.

Martin Kruse, presidente del consiglio dell'Ekd (Chiesa evangelica della Germania, n.d.r.) e vescovo di Berlino, ha motivato così la sua adesione all'invito di essere presente: «La Chiesa ufficiale deve prendere in considerazione quanto è cresciuto all'interno di essa». L'incontro offriva infatti occasione agli evangelici di presentare la loro vita ed il loro lavoro in ordine ad una rievangelizzazione personale e ad una testimonianza comune, evangelici e cattolici tedeschi.

«Il Movimento - ha osservato Kruse - è un fatto spirituale importante per l'ecumenismo e per la nostra Chiesa»; e ha aggiunto che egli gioisce di quanto Dio ha in mente di fare attraverso di esso. «Se qualcuno mi chiede qual è la caratteristica del Movimento dei focolari, io rispondo: è una “Bibelbewegung”, un movimento fondato sulla Bibbia che Dio ha suscitato non per parlare della Bibbia ma per vivere la Parola. E ciò mi è sembrato sempre un particolare intento della Riforma»

Ad una breve storia dei trent'anni di vita del movimento tra gli evangelici in Germania e un resoconto della diffusione della sua spiritualità  tra gli evangelici in Germania sono seguite le testimonianze dirette sul vissuto del vangelo da una parte e dall'altra dell'ex-muro.

Imprevedibili e sorprendenti le esperienze che hanno esposto persone lontane dalla Chiesa, che hanno ripreso il contatto con essa, in un profondo nuovo rapporto con Dio.

Dorit di Rostock, cresciuta in una famiglia appartenente al partito comunista, dice: «Gli avvenimenti nella nostra terra mi mostrarono chiaramente che il mio ideale, l'ideale marxista dei miei genitori, erano fondati sulla sabbia e questo mi fece molto soffrire: da un giorno all'altro tutto era andato distrutto. Ma nella spiritualità  dell'unità  trovai un forte sostegno. Più cresceva la fiducia in Dio dentro di me, più ci vedevo chiaro. A poco a poco scoprii che egli aveva un piano nella mia vita, che mi ama. Mi lasciava libera di crederci o no. Decisi di dare a Dio il primo posto, di far di lui l'essenza della mia vita».

Jörg Schlüter è pastore di una parrocchia evangelica vicino a à rema. E' sposato da 18 anni e padre di sei bambini. All'inizio la spiritualità  dei Focolari è stata per lui soltanto una fonte di idee per le omelie domenicali. Più tardi ha capito che lui stesso in prima persona doveva testimoniare quello che trasmetteva, vivendo la Parola, affinché diventasse fonte di vita per la parrocchia.

L'8 settembre, domenica, durante un Abendmahl (la celebrazione evangelica della Santa Cena), all'omelia il vescovo luterano Hanselmann ha definito lo Spirito Santo come colui che crea la comunità . «Le radici del vostro movimento, che è fondato nell'amore del Signore, provengono da questo Spirito di Dio». E ha sottolineato che questa comunità  dona sicurezza. Ha citato in proposito il messaggio che Chiara Lubich ha inviato ai partecipanti, in cui lanciando la rievangelizzazione come è proposta dal Movimento, parla dei suoi inizi: «Durante la seconda guerra mondiale le prime focolarine, dopo aver scelto Dio amore come ideale della loro vita, correvano spesso nei rifugi antiaerei per i frequenti bombardamenti sulla città  di Trento. E che cosa, nella grande fretta, potevano prendere con sé? Nulla se non il vangelo, che per la sua piccolezza non era d'ingombro».

Questa - ha osservato Hanselmann - è la strada per sperimentare la vita della comunità . Chi la sperimenta può dare testimonianza di Dio fra gli uomini. E' un tipo di comunità  che non porta all'uniformità , ad una mescolanza di confessioni: «Lo si evidenzia in modo particolare nella storia del Movimento, che si è aperto ad altre confessioni, le quali mantengono la loro particolarità , il loro rispettivo profilo ecclesiale e portano i loro doni nella comunità ».

Il precedente decano regionale di Augsburg, l'Oberkirchenrat Walter Rupprecht, ha detto nel suo saluto di aver conosciuto la «strada» di Chiara Lubich come una strada profondamente evangelica, non nel senso delle confessioni, ma nel senso biblico.

Anche il vescovo cattolico di Aachen, Klaus Hemmerle, nel suo saluto ha parlato dell'importanza ecumenica della spiritualità  dei Focolari. Un suo effetto è che nei cattolici, negli evangelici, negli ortodossi si dispiega una vita cristiana che ci fa interi dal di dentro, ed in questo diventiamo più conformi al vangelo, nel cammino verso l'unità .

Alla fine di questo incontro è stato programmato un più ampio importante appuntamento di evangelici previsto per l'anno prossimo, a Berlino, il 12 settembre, cui sarà  presente la Lubich.

Le reazioni e gli effetti di quei giorni continuano: «E' stato gettato un seme»; «Uno sviluppo storico, che ci vede protagonisti. L'unità  è possibile. Ora qualcosa di nuovo sta per iniziare anche tra noi».

 

Severin Schmid

e Joan Pavi Back