Da un messaggio di Chiara Lubich
alla Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace

 

 

Costruire la pace
attraverso la fiducia

 

 

Costruire la pace attraverso la fiducia.... E' una proposta, questa, meravigliosa che testimonia quanto hanno in cuore gli esponenti delle varie religioni.

Costruire la pace attraverso la fiducia....

Ma cosa vuol significare questo programma?

Vuol dire lavorare a conoscersi per scoprire il positivo che c'è in ciascuno; vuol dire ascoltarci e comprenderci.

 

Vuol dire guardarci con amore, coprendo con la misericordia gli eventuali errori passati, e accettarci gli uni gli altri per costruire una base comune di rispetto, di stima e di fiducia reciproca.

 

Per questo bisogna formare sempre più noi e quant'altra gente possibile all'amore, a quell'amore che non guarda a sè, che non desidera il proprio interesse, che sa superare ogni ostacolo frapposto da differenze tradizionali; un amore che sia più forte di ogni altra cosa.

 

Si tratterà di un capovolgimento totale di mentalità; ma è necessario.

 

Alla fine di questo millennio e all'approssimarsi del terzo, l'amore dovrebbe diventare sempre più costume nostro e di molti. L'amore la forza più potente, feconda, sicura che può legare ogni società.

L'amore. Diffondere l'amore. Insegnare ad amare.

 

Ma sa veramente amare chi sa di essere sinceramente amato. E' una costatazione umana questa, ma che non vale meno nel campo spirituale.

 

Sapere di essere amati. Da chi? Da Colui che è l'Amore.

 

Dobbiamo aprire gli occhi e scoprire quale fortuna possediamo spesso senza saperlo. Non siamo soli su questa terra. C'è l'amore; abbiamo un Dio Amore che non ci abbandona al nostro destino, ma ci vuole accompagnare, custodire, aiutare. Nel caso nostro, che non lascia alla sola iniziativa degli uomini il rinnovamento della società, il raggiungimento della pace, ma è il primo che se ne prende cura. Bisogna che gli uomini sappiano questo e ricorrano a Lui consci che nulla gli è impossibile.

 

Credere, dunque, d'essere amati da Dio per poterci lanciare con maggior fede nell'avventura dell'amore e lavorare con questa coscienza, insieme a Lui.

 

La nostra vita deve essere perciò anzitutto in continua comunione con Dio, dobbiamo familiarizzare con Lui. Ed ecco l'importanza della preghiera che però non si deve esaurire nel tempo ad essa dedicato, ma deve impregnare tutto il nostro vivere.

Con Dio poi dobbiamo guardare avanti non perdendo mai di vista il progetto che Egli non può non avere sul mondo: è la fratellanza universale.

 

Egli, creatore, è padre delle sue creature e noi, donne e uomini di tutta la terra, siamo suoi figli, tutti membri dell'unica famiglia umana e quindi fratelli fra noi. La storia dell'umanità una lenta e faticosa riscoperta di questa realtà.

 

Dopo millenni di storia in cui si sono sperimentati i frutti della violenza e dell'odio fra fratelli, sarebbe ora di sperimentare oggi i frutti dell'amore.

 E non solo dell'amore fra singoli, ma anche fra popoli. I popoli stessi infatti sono chiamati, non più ad ignorarsi e tanto meno a combattersi l'un l'altro, ma ad amarsi. E' necessario che l'amore reciproco diventi legge per ogni comunità, civile o religiosa che sia.

Se noi tutti faremo la nostra parte verso ogni uomo, ogni fratello, e, se la Conferenza si sentirà solidale con quante altre forze positive agiscono in quest'epoca nel mondo per raggiungere fini analoghi ai suoi, potremo addirittura sperare che una corrente d'amore cominci ad invadere l'umanità, il mondo s'avvii così verso un ordine nuovo fino a comporre un'unica comunità planetaria come qualche leader religioso ha auspicato perché anche ciò che può apparire sogno e utopia non è tale se Dio è presente e lavora con noi.

E non potremmo intanto prometterci quest'amore reciproco tra noi qui, e condurre su questa base tutti i nostri lavori?

 

Chiara Lubich