Sacerdoti di domani

 

 

“Non avrei mai immaginato che dei seminaristi possano far tanto. Quando pensiamo ai seminari, in genere ci riferiamo immediatamente ai superiori”. Con questa espressione, assieme all'esplicito invito di ripetere ed ampliare l'iniziativa, ci ha sorpresi, ad un congresso internazionale di seminaristi nel settembre dell'87, una importante personalità del mondo dei seminari. Aveva ascoltato per un'ora varie esperienze di alcuni dei 300 seminaristi di tutta Europa che, per iniziativa del Movimento dei focolari, si erano dati appuntamento per quattro giorni al Centro Mariapoli di Castelgandolfo.

Ma è stato soprattutto, nella stessa occasione, l'incontro del tutto imprevisto col S. Padre nel cortile della sua villa a Castelgandolfo - era a poche ore dal suo viaggio negli Stati Uniti! - e il suo incoraggiamento ad andare avanti, a suggerire di ritrovarsi, sempre al Centro Mariapoli, per un ulteriore incontro svoltosi dal 29 dicembre '89 al 1 gennaio '90 con partecipanti di tutto il mondo.

Le numerose esperienze riportate in questo “Quaderno”, che ne è la documentazione quasi completa, ci sembrano in qualche maniera testimoniare quello che, nel mondo dei seminari, “possono fare i seminaristi”. O meglio, e più precisamente: quello che la spiritualità dell'unità sta operando in seminaristi di tutto il mondo, al servizio della loro vocazione e delle loro comunità formative.

I seminaristi che, in un modo o in un altro, si rifanno a questa spiritualità evangelica ed ecclesiale sono oltre 3.000. La loro vocazione e la loro specifica formazione, a contatto con questo ideale di vita, non è alterata bensì potenziata. L'incontro in dicembre ne è stata un'eloquente conferma. Ad esservi presenti - assieme a una ventina di formatori - erano quasi 600 seminaristi provenienti da 55 nazioni. Quarantacinque tra loro erano arrivati appositamente, in rappresentanza di tanti altri, da fuori Europa, aiutati per le spese di viaggio e di soggiorno col ricavato del lavoro estivo di oltre 200 seminaristi. Esaltante, poi, all'indomani della caduta del muro, la presenza di oltre 70 partecipanti dall'Est, compresa la Russia.

Quello che insieme hanno vissuto, solo in piccola parte può trasparire da queste pagine. E' stata un'intensa esperienza di comunione dalle dimensioni universali, così intensa che molti l'hanno considerata un modello luminoso per la vita dei seminari. “Nella mia comunità”, ha costatato qualcuno, “tutti, più o meno, abbiamo le stesse idee; ma quello che a volte forse manca, è la carità. Qui invece siamo di tante culture e mentalità differenti, ma c'è l'amore. Questa, senz'altro, è opera dello Spirito Santo”.      

                                                                                                                                             

H. B.