«L'ESTASI DI DIO PER L'UOMO»

di Carlo Maria Martini

 

L'amore è un incontro in cui l'altro ci appare come importante, in un certo senso più importante di me. Così importante che al limite io vorrei che lui fosse, anche con perdita mia.

Uno scopre di essere innamorato quando si accorge che l'altro in qualche modo gli è diventato più importante di se stesso. Per questo l'amore realizza qualcosa che potremmo chiamare come una estasi, cioè un uscire fuori di sé: uscire fuori dal proprio privato, dal proprio tornaconto; una sorta di estasi in cui io mi sento tanto più vero e tanto più autentico, mi sento tanto più genuinamente lo, quanto più ml dono, mi « spendo », e non mi appartengo più in esclusiva.

Non c'è nell'amore una vera e propria perdita dell'io, ma c'è un farsi autentico dell'io nell'uscire da sé verso un altro. Si comincia a realizzare qui la parola del Vangelo: «Chi perde la sua vita la troverà » (...).

Ma per amare così bisogna essere stati amati, bisogna che qualcuno per primo ci abbia fatto sentire che noi siamo importanti per Lui, e che siamo importanti in assoluto e senza riserve.

Ed ecco allora che cosa significa Cristo, e Cristo Amore. Cristo Amore è l'estasi di Dio per l'uomo; è Dio che ama davvero, e va incontro all'uomo nella sua storia. Cristo Amore è lo spendersi Tuo, o mio Dio, per me: sei Tu, o Dio, che - innamorato di me - mi vuoi incontrare.

Cristo Amore è la divinità innamorata dell'uomo che si svuota, in qualche modo, della sua importanza, a cui non importa più niente di essere importante perché ritiene che la mia vita sia più importante della sua, e che quindi dà la sua vita per me. Perciò Cristo Amore è Cristo crocifisso, Cristo sulla croce, Cristo che ha amato i suoi fino alla fine. che mi ha amato e ha dato se stesso per me (...)

«Aprire le porte a Cristo Amore » vuol dire mettersi nella posizionc di Cristo, in quella posizione da cui è possibile amare ogni altro uomo (...).

«Aprire le porte a Cristo Amore » è non fare divisioni nella Chiesa, né parzialità. E' non dividere la Chiesa in noi e voi (...) ma guardare tutto a partire dal cuore di Cristo crocifisso; da quel luogo che è Cristo, che è il Suo cuore crocifisso che non ha sospetto di parte; luogo che è più alto del mondo e di tutte le cose, pur essendo dentro a tutte le cose. (...) Il cuore di Cristo crocifisso è come un osservatorio da cui guardare tutta la storia, per ritessere nella storia rapporti di amore assolutamente veri, che sappiano attraversare la sanguinosa vicenda umana.

Cristo morto per l'uomo è misura obiettiva della verità dell'amore, una misura sempre presente perché Egli è il Vivente, risorto e vivo, presente come perenne istanza a cui l'uomo può fiduciosamente rivolgersi per trascendersi e riportarsi all'autentico, cioè a Dio, nel cui Verbo si fonda la mia esistenza, per cui è costituita originariamente la mia verità, nel cui Logos la mia vita ha finalmente senso.

+ Carlo Maria Martini

(Dalla catechesì su « L'Amore » al Giubileo del Giovani, Piazza S. Giovanni in Laterano, 14-4-84).