Il contributo dei Movimenti ecclesiali, in un recente studio

PER UNA TEOLOGIA DELL'ESPERIENZA CRISTIANA

a cura di Paul Hirtz

 

Uno dei fenomeni più singolari che caratterizzano l'attuale realtà ecclesiale è rappresentato senz'altro da quel fiorire di esperienze spirituali comunitarie che - seppure diversissime nella loro fisionomia e nei rispettivi ambiti d'azione - si è soliti raggruppare sotto il termine «movimenti» (1). L'esigenza di una vita evangelica radicale ed autentica - recepita ed « attuata » attraverso di essi - si traduce in una presenza viva ed efficace nel tessuto ecclesiale e sociale; presenza che sempre più va richiamando anche l'attenzione di teologi e studiosi - interessati, secondo le prospettive più varie, alla vastità e novità del fenomeno (2).

Si tratta, in generale, di inquadrare ed inserire vitalmente le realtà di tali movimenti, con tutto il loro apporto creativo di rinnovamento « carismatico », nella fisionomia istituzionale e nelle strutture teologico-pastorali della Chiesa post-conciliare. Ed è un tentativo di non immediata soluzione: sulla spinta dello stesso Vaticano II, sembrano via via delinearsi le prospettive di una ecclesiologia « nuova » (arricchita da una più profonda e articolata dinamica di comunione intra-ecclesiale, ed aperta ad extra in un vitale dialogo con le istanze sociali e culturali dell'uomo contemporaneo): e ciò esige certamente uno studio teologico non superficiale, e - più ancora - l'attento ascolto del « linguaggio » dei segni dei tempi.

Un contributo originale - nel quadro della letteratura più recente sul tema - è venuto, in Germania, con la pubblicazione del volume di Wilhelm Schäffer: Rinnovamento di fede - realizzazione dell'uomo. La correlazione tra fede ed esperienza nella prassi vitale del rinnovamento cristiano (3). Inserito nell'apprezzata serie degli studi sulla teologia della « prassi » ecclesiale (SPT: Studien zur Praktischen Theologie) dell'editrice Benziger, l'opera si staglia per il rigore scientifìco con cui è condotta la ricerca di un approccio teologico alla realtà dei movimenti ecclesiali contemporanei. La novità e la rilevanza di tale tentativo è sottolineata programmaticamente dall'autore stesso: « Finora le reviviscenze spirituali di questo tipo sono state in gran parte ignorate nel dibattito teologico e pastorale-catechetico in genere per pura non conoscenza -, a mio avviso a danno della teologia accademica stessa ! » (p. 22) . L'orizzonte in cui ci si muove - occorre specificarlo - è quello della Praktischen Theologie, come si suol definire, nell'area tedesca, tutta la sezione delle discipline teologiche che si occupano della « prassi » ecclesiale (ad es. la pastorale, la psicologia, la pedagogia catechetica, ecc.) - non per approfondire dogmaticamente i contenuti di fede, ma per riflettere a partire dalla loro incidenza sull'uomo e la sua vita, la sua crescita, il suo ambiente sociale.

 

In dialogo con l'uomo contemporaneo

 

Su questo terreno, la teologia si trova immediatamente a confronto con la « cultura » dell'uomo contemporaneo, con le cosiddette « scienze umane » - col loro carico di razionalismo e di scetticismo « empirista » nei riguardi di ogni affermazione puramente « dogmatica » -, con la realtà di una società secolarizzata, laicista, ateizzante, che si distacca sempre più da una « concezione cristiana del mondo, e della vita dell'uomo » (p. 19).

I1 problema di fondo da affrontare, per questo tipo di teologia, resta allora quello del rapporto fede-esperienza. La «mentalità moderna di pensiero e di vita » esige infatti dalla teologia criteri esperienziali di verificabilità delle sue « teorie », una base « sperimentabile » della verità; e di conseguenza la conduce necessariamente alla riscoperta dell'esperienza ecclesiale quale luogo originario dell'intelligenza di fede. Si tratta, in realtà, di mettere in luce un « principio » chiaramente evangelico: quello secondo cui la « verità » della fede deve essere fatta per essere tale (cf. Gv. 3, 21) , e la bontà dei frutti testimonia quella dell'albero (cf. Mt. 7, 20; Lc. 7, 43-44) .

Tutto ciò costituisce lo sfondo sul quale si articola l'ipotesi centrale del lavoro dello Schäffer: egli ritiene infatti che una « risposta » alla problematica fede-esperienza possa provenire proprio dalle esperienze dei « movimenti », in quanto essi si profilano all'interno della realtà ecclesiale come « modelli rappresentativi del fenomeno dell'attuale rinnovamento cristiano » - che, in quanto tali, costituiscono « una risposta creativa alla situazione della Chiesa e del mondo » (p. 474) ; un modello concreto e « qualificato », cioè, di come sia possibile vivere la fede oggi, nelle condizioni di un mondo .lontano da Dio.

In base ad una chiave di lettura elaborata mediante un'analisi fenomenologico-strutturale dell'« esperienza » in quanto tale, l'autore prende in esame la « spiritualità », la « prassi » e la teologia (implicita) di tre movimenti rappresentativi del nostro tempo: il «Movimento dei Focolari», il « Movimento del Rinnovamento nello Spirito » - nella sua versione cattolico-carismatica - e la «Comunità di Taizé». Interessante (e molto conseguente) è il metodo applicato nella descrizione dei tre tipi di esperienze - in analogia a quello proprio della ricerca empirica nel sociale - cioè l'«osservazione partecipante»: l'autore. insomma, vuol parlare di realtà che ha egli stesso «sperimentato»; mettendo così a disposizione un ricco e ben documentato materiale informativo (4), trattato con profonda conoscenza e spirito di simpatia - anche nella parte riservata ad una valutazione critica.

Lo Schäffer però non si limita ad una documentazione « critica » di esperienze significative. Tale « materiale esperienziale » è utilizzato nella prospettiva della sua ricerca di fondo - a verifica della ipotesi che proprio le esperienze di un rinnovamento cristiano aprano orizzonti nuovi per una teologia più vicina alla situazione dell'uomo contemporaneo: una teologia che sappia rispondere alla sfida della cultura moderna. A tale scopo egli si richiama al principio della « correlazione » sviluppato da P. Tillich ed E. Schillebeeckxs; ma mentre essi hanno soprattutto posto l'accento sulle costanti ontologiche e storico-politiche dell'esperienza-domanda umana (metodo « sintetico ») , qui viene tentata una via più « analitica », con l'approfondimento della correlazione tra specifiche esperienze di fede vissuta (quelle proprie dei movimenti sopra considerati) e la situazione del mondo occidentale secolarizzato.

 

Recuperare la novità del vissuto cristiano

 

Vengono analizzate quattro « coppie correlative »: ricerca di senso per l'esistenza - comunione con Dio-Amore; esigenza di autorealizzazione - vita secondo la volontà di Dio; «dinamica di gruppo» - comunione cristiana; ricerca di modelli di vita « alternativi » - civiltà dell'amore. Come esempio, possiamo dare forse uno sguardo più da vicino ad una di queste «coppie» considerate, la terza. Nella psicologia umanistica contemporanea si osserva da più parti la tendenza a dar rilievo alle dimensioni interpersonali, collettive come negli studi sulla cosiddetta «dinamica di gruppo» (sviluppati particolarmente negli USA con Lewin, Rogers. Cohn ecc.); d'altra parte, nei movimenti ecclesiali contemporanei ritroviamo l'accentuazione della specifica comunitarietà della vita cristiana. Ora, sono eviden.ti i possibili parallelismi fra questi due tipi di «esperienze» (riguardo, ad esempio, al valore dell'essere-in-relazione) ; ma è ugualmente dimostrabile come la communio cristiana trasformi in radice l'esigenza « naturale » e la realtà stessa dell'interpersonalità nel rapporto « sociale »: mentre nella dinamica di gruppo prevale in fondo l'accento sulla autorealizzazione del singolo, l'esperienza della « comunione cristiana » pone al centro la realtà dinamica dell'amore-unità; è solo nel dono reciproco di sé fino ad essere uno con l'altro che il singolo si realizza - cioè diviene egli stesso, con l'altro, persona. E ciò perché 1'interpersonalità della comunione cristiana è partecipazione dell'Uni-Trinità stessa di Dio. Questo «modello cristiano», però, si deve poter « verificare » nella testimonianza di esperienze concrete, con risultati che saranno confrontabili con la stessa dinamica di gruppo. Così, anche il più alto mistero cristiano, quello di Dio-Trinità, può riacquistare - pur nella sempre « maggiore dissimiglianza » - quel significato vitale e quella novità « pratica » per la vita dell'uomo e della Chiesa di cui, ad esempio, l'era patristica era ancora così penetrata.

Lo stesso Schäffer, nel dare una valutazione, vede nel suo studio un « progetto pilota » in cui « i problemi dischiusi sono più di quelli che potevano essere risolti » (p. 474) . Su molti punti, infatti, si può e si dovrà discutere. Il suo merito, tuttavia, sta proprio nel coraggio di aver spalancato questi orizzonti: primo fra tutti, quello di una teologia dell'esperienza di fede - col contributo specifico dei movimenti spirituali per una « vita » ecclesiale sempre rinnovata e profondamente innestata nel proprio tempo.

Paul Hirtz

 

Note

 

(1) Segnaliamo. in proposito. una serie di interventi dei maggiori responsabili dei movimenti ed associazioni ecclesiali italiane. pubblicati su L'Osservatore Romano nel corso dei primi mesi dell'84, in seguito all'invito del Papa allo « sforzo di una fraterna collaborazione e di una visibile comunione con i vari movimenti che. per impulso dello Spirito Santo. sono sorti in questi anni nella realtà ecclesiale ». II dibattito si è aperto con l'articolo di S. Maggiolini, Associazioni, gruppi, movimenti: unità dinamica nella Chiesa, O. R. del 20-184. In seguito la serie sul tema « Unità dinamica nella Chiesa », con i contributi di: 1) Alberto Monticone, L'Azione Cattolica: come vivere la comunione, O. R. del 1-2-1984; 2) Salvatore Cultrera, Il Movimento Carismatico: I carismi di ciascuno al servizio della comunione, O. R. del 152-1984; 3) Chiara Lubich. I Focolari: lavorare insieme per rafforzare la comunione, O.R. dei 19-2-1984 (che pubblichiamo in questo numero, pp. 3-4); 4) Mimmo Giuliani, I Cursillos di cristianità: un'opera apostolica per l'incontro con il Vangelo, O.R. del 26-21984; 5) Luigi Giussani, Comunione e Liberazione: l'impegno con la Chiesa locale segno di maturità cristiana, O. R. del 7-3-1984; 6) Mons. Fiorino Tagliaferri (Presidente della Commissione CEI per l'apostolato dei laici). Per costruire una cultura di comunione, O. R. del 28-3-1984.

 (2) cf. tra i contributi più recenti Bruno Forte, Associazioni, movimenti e missione nella Chiesa locale, in « II Regno-documenti, 1/1983. pp. 29-34; I Movimenti ecclesiali: esperienza e teologia, in «Credere oggi», dossier di orientamento e aggiornamento teologico. III, nn. 15-17. settembre-ottobre 1983; P. José Comblin. I “Movimenti”  e la pastorale latino-americana, in « Revista Ecclesiàstica Brasileira », giugno 1983; cf. inoltre il «Segnaliamo» di  Gen's n. 11/ 1981, su AA.VV., Movimenti ecclesiali contemporanei. Dimensioni storiche, teologico-spirituali ed apostoliche, a cura di A. Favale SDB, LAS, Roma 1980, e AA.VV., Il dibattito sulla ricomposizione dell'area cattolica In Italia, a cura di B. Sorge SJ, Città Nuova, Roma 1981.

 (3) Wilhelm Schäffer, Erneuerter Glaube - verwirklichtes Menschsein. Die Korrelation von Glaube und Erfahrung In der Lebenspraxis christlicher Erneuerung, in « Studien zur Praktischen Theologie » 28, a cura di Erich Feifel, Eugen Paul, Günter Stachel, Benziger, Zürich-Einsiedeln. Kóln 1983. Le citazioni nel testo si riferiscono a questa pubblicazione.

(4) Tale materiale è stato per lo più sottoposto ai rappresentanti dei movimenti esaminati prima della pubblicazione.