L'ottavo convegno dei vescovi amici del Movimento dei Focolari:

un'intervista a mons. Hemmerle

 

“DIFFONDERE I DONI DELLO SPIRITO"

 

Dal 5 all'11 febbraio si è svolto, al Centro Mariapoli di Rocca di Papa, il Convegno dei vescovi amici del Movimento dei Focolari, giunto ormai alla sua ottava edizione. 50 i vescovi partecipanti, provenienti da oltre 20 paesi dei 5 continenti.

Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ha tenuto una profonda meditazione sul tema cardine della spiritualità del Movimento, Gesù crocifisso e abbandonato, indicandolo come il modello di quell'amore che si fa nulla, vuoto di sé, per accogliere pienamente l'altro e render così possibile l'unità con gli uomini di qualsiasi fede e ideologia. Ne è scaturito l'impegno di priorità alla pastorale verso coloro che sono lontani da Dio, incentrata nella testimonianza dell'unità con tutti coloro che hanno una fede: unità definita da mons. Hemmerle - vescovo di Aachen e promotore del Convegno - come « attrattiva di Dio nel mondo ».

Hanno partecipato al convegno, tra gli altri, il Primate d'Olanda mons. Simonis, l'osservatore permanente della S.Sede all'ONU mons. Giovanni Cheli, mons. David Picao, membro del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale brasiliana, il rappresentante della S. Sede presso gli organismi dell'ONU a Ginevra mons. Rovita, il rettore dell'Università cattolica di Taiwan, mons. Lokuang. Hanno fatto visita al Convegno i cardinali Baggio, Opilio Rossi, Willebrands - rispettivamente Prefetti della Congregazione dei Vescovi, del Consiglio per i Laici e del Segretariato per l'Unione dei cristiani - l'arcivescovo Tomko, segretario del Sinodo dei Vescovi, oltre a vari altri presuli della Curia romana.

Mercoledì 8 febbraio i vescovi hanno preso parte all'udienza generale in S. Pietro. II Santo Padre, salutandoli, ha loro rivolto le seguenti parole:

« Rivolgo il mio affettuoso saluto ad un gruppo di vescovi, amici dei Movimento dei Focolari, che In questi giorni si sono riuniti al Centro Mariapoli di Rocca di Papa.

Questo incontro annuale, cari fratelli nell'episcopato, è ormai tradizionale, ed anche oggi voglio darvi il mio caloroso benvenuto. La vostra partecipazione al Movimento è un'ottima occasione per riflettere in una particolare atmosfera di serena fraternità e di religioso raccoglimento sulla ricchezza, la responsabilità, gli Impegni del carisma pastorale che avete ricevuto "con l'imposizione delle mani" (2 Tim 1, 6), e nello stesso tempo per diffondere sempre più quei doni che lo Spirito Santo mette a disposizione per la santificazione vostra e di tutti i fratelli e sorelle nella fede, con i quali venite a contatto ».

Giovanni Paolo II poi ha voluto ricevere i vescovi in forma più privata, intrattenendosi con ognuno personalmente.

Nei giorni del Convegno, mons. Hemmerle ha rilasciato a L'Osservatore Romano la seguente intervista:

Eccellenza, In riferimento al tema da voi trattato in questi giorni, vuole accennare In termini esistenziali il rapporto che c'è tra Gesù crocifisso e abbandonato e l'unità tra gli uomini?

«Quello che si esprime nel grido dell'abbandono di Gesù sulla croce è veramente il grido dell'umanità di oggi; credo infatti che anche dietro le contestazioni e la rassegnazione di tanti uomini stia un desiderio struggente di Dio, una domanda: perché tu, Dio, non sei vicino a noi? Anche quelli che contestano contro Dio hanno in fondo questo desiderio. Io credo che se scoprissero un Dio che ama così, un Dio che ha voluto condividere la loro esperienza, allora veramente scoprirebbero che questo è il loro Dio, il Dio di oggi, il Dio che fa da ponte tra loro e il Padre nascosto e lontano.

« Credo che vivendo quel vuoto di sé, quel "farsi uno" come il Figlio si è fatto uno con noi, nella nostra situazione, potremo andare incontro a tutti quelli che sono lontani da Dio, hanno dubbi o sono nel buio. Credo che se loro fanno l'esperienza di un amore così, un amore che li accoglie pienamente, non si sentiranno più fuori, ma "dentro". Questa è la meraviglia: condividere l'esperienza degli uomini di oggi e nello stesso tempo la più grande unione con Dio, con quel Figlio di Dio che è totalmente obbediente al Padre e guarda soltanto a lui ».

Qual è stata la vostra esperienza in proposito, in questi giorni ?

« Ci siamo proposti di riconoscere il volto di Gesù crocifisso e abbandonato in tutti coloro che sono abbandonati, che hanno dubbi, contestano, per esser così un ponte vivo per loro perché possano incontrare l'amore di Dio. Nello stesso tempo crediamo che la cosa più importante è essere "uno" fra di noi, formare quella collegialitas "affettiva ed effettiva" di cui parla il S. Padre. Infatti, come ha detto Gesù e sottolineato S. Paolo, è chiaro che l'unità è l'attrattiva di Dio nel mondo, che permette anche ai lontani da Dio di incontrarlo».

Eccellenza, si intravedono dei segni che fanno dire che il cammino di riconciliazione tra gli uomini sta progredendo?

«Veramente io vedo dei segni nella Chiesa di oggi. Alcuni dicono che lo slancio del Vaticano II sia un po' bloccato e si è fatto più lento. Io credo di no. E di segni se ne vedono tanti.

« Li vedo, ad esempio, anche nell'attività del Movimento dei Focolari in campo ecumenico. Si sono formate scuole ecumeniche per i membri cattolici ed anglicani del Movimento in Inghilterra, cattolici e luterani in Germania, per lo studio dei documenti elaborati nel dialogo teologico in corso tra le loro Chiese. Il comune amore a Gesù crocifisso e abbandonato fa nascere una nuova comprensione - senza tuttavia prescindere dalla verità; perché ciascuno, essendo vuoto di sé, riesce a cogliere le ricchezze della tradizione dell'altro e riesce nello stesso tempo a donare con sincerità la propria convinzione. In questo modo progredisce la riconciliazione, il cammino verso l'unità.

. Un'esperienza un po' simile l'ho vista realizzarsi in seno al Movimento anche nel campo del dialogo fra le religioni. (...) Ed anche nel dialogo, nei rapporti con persone non credenti mi sembra che si possono vedere nuovi progressi. Ricordo bene che dopo quella manifestazione internazionale di "Umanità Nuova" che il Movimento dei Focolari ha proposto un anno fa, il 20 marzo a Roma, dopo quelle testimonianze di una società nuova. di un rinnovamento dei rapporti e delle strutture attraverso il Vangelo vissuto, ci sono stati proprio degli atei che hanno detto: "Questo è ciò che noi cerchiamo". Credo che dove si ama come Gesù sulla croce, con quell'amore che si fa vuoto di sé per "vivere l'altro", e si fa questo in obbedienza piena alla volontà del Padre, si aprono nuove strade che conducono verso una più grande unità, verso la riconciliazione, verso un futuro di speranza per il mondo.