Maria

 

Più che mai il mondo contemporaneo ha bisogno di Gesù.

L'uomo che da migliaia di anni cerca l'uomo senza averlo ancora trovato in modo definitivo, ha bisogno di Gesù, l'Uomo-Dio.

La società che, schiacciata dall'orizzontalismo, brancola cercando il Dio vero, ha bisogno di Gesù Dio fatto uomo.

Le nazioni, lacerate da lotte di classe, divise in blocchi opposti, minacciate da egoismi individuali e collettivi, hanno bisogno di Gesù, che porta la comunione trinitaria.

Ma Gesù ha voluto aver bisogno di noi: è attraverso noi (che siamo Chiesa) che il Risorto prolunga la sua presenza nel nostro spazio e nel nostro tempo.

Infatti:
«Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare il suo lavoro oggi;
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri;
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra per raccontare di sè agli uomini;
Cristo non ha mezzi, soltanto i1 nostro aiuto per condurre gli uomini a sè;
noi siamo l'unica Bibbia che i popoli leggono ancora, siamo l’unico messaggio di Dio scritto in parole e in opere».
(da una preghiera del XIV secolo)

Siamo noi, come Chiesa, che continuiamo l'incarnazione del Cristo: è in noi e tra noi che Gesù rivive nel mondo. Essere cristiani perciò significa dire: «Non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me» (Gal. 2, 20) ed insieme poter annunciare: «Cristo è in mezzo a noi» (cfr. Mt. 18, 20).

Ma come possiamo generare Gesù in noi e tra noi?
Rivivendo Maria, essendo Maria oggi.

Maria è la madre di Gesù (in senso assoluto), perchè non lo ha generato solo una volta, in un preciso momento della storia, ma lo genera sempre. Gesù non può nascere, nel nostro spazio e tempo, senza Maria. Nel piano di Dio Maria è la condizione necessaria perchè il Verbo si faccia carne e dimori fra noi.

Certo non è Maria che ci salva, ma Gesù; Gesù però non c'e senza il «si» di Maria. Il centro unico della storia della salvezza è lui, Gesù; ma è Maria che, per opera dello Spirito ce lo dona.

Allora è chiaro: essere cristiani significa rivivere Maria, cioè essere, con lei, quel sì assoluto nel quale lo Spirito genera Gesù. Se io sono Maria, Gesù vivrà in me. Se in due o più siamo Maria, renderemo ogni luogo nel quale ci troviamo una Nazaret vivente.

È stato detto che la storia della Salvezza è un processo di progressiva cristificazione (che significa la crescita di Gesù in ciascuno e in tutti fino alla pienezza prestabilita dal Padre); allora, se Gesù esige Maria, è lecito concludere che la storia della Salvezza comporta necessariamente una progressiva marianizzazione ».

Pino Petrocchi