Ogni cristiano può trovare in Maria la strada per la propria realizzazione: essere sulla terra, come lei,

incandescente immagine dell'Amore

di Ch. Lubich

Maria viveva fra gli uomini in mezzo al mondo, eppure non si è mai data e non si darà creatura più unita di Lei al Signore. È Maria che indica alle vergini di oggi il segreto della perfezione, della salita a Dio, pur fra lo stordir del mondo. Maria ha la via sua: è Vergine ed è Madre. Madre del suo Figlio e per Lui Madre dell'umanità. Per questa Vergine il convento assume le dimensioni del mondo. In esso Ella è come pubblica fontana a cui tutti possono abbeverarsi: piena di maternità verso le anime, perchè viva purissima ed incandescente immagine di Dio che è amore, quasi incarnazione dell'amore o braccia tese dalla Provvidenza celeste all'umanità per servirla, per asciugare lacrime, per chiudere piaghe, per indicare l'Eterno. La Vergine Maria non aveva un vestito particolare. Indossava le vesti del suo tempo, per cui, guardando Lei, la vergine di oggi non sente di mancare in qualche cosa perchè veste come le altre. La Vergine Maria non aveva altre vergini compagne che sempre convivessero con Lei. Ella era sola con Dio: con Dio prima della Incarnazione, con Dio Figlio suo dopo la natività, con Dio in Cielo dopo l'Ascensione. Per questa solitudine non perdette la contemplazione; anzi è proprio la solitudine che favorisce l'unione mistica con il Signore. Le vergini d'oggi, che Dio ha disseminato nel mondo oscuro come piccole stelle in un nero firmamento, sono sole. Sono sole non perchè altri non le amino, che molto spesso si vede per esse verificata la Scrittura quando dice: «Molti più saranno i figli dell'abbandonata che di colei che aveva marito», ma solo perchè Gesù stesso parlando della verginità ha detto: «Non tutti comprendono». Le vergini proprio in quello che hanno di più sacro e di più bello non sono comprese, anzi alle volte, per l'odio del mondo, disprezzate: e qui trovano alimento di lacrime e di sangue per poter rendere feconda la loro maternità spirituale e nutrono garanzia di lavorare per 1'Eterno, per Colui che, Vergine, morì in croce attirando tutti a Se. E' bella la vergine del mondo nella sua solitudine. Perchè sola è unita a Dio e perchè unita a Dio è alta e lontana. Alta e lontana per un abbraccio più vasto dell'umanità: benefica a molti come lo Sposo che le ha impresso nel cuore il timbro dell'amore soprannaturale. E' con la sua sola esistenza, testimonianza di un equilibrio che il cristianesimo ha ristabilito: l'uguaglianza tra l'uomo e la donna. Che se il vergine è già gran cosa, nella vergine è raddoppiata la bellezza, in quanto la donna sarebbe naturalmente portata ad appoggiarsi all'uomo. Come fiore in primo sboccio tagliato e offerto all'altare, la vergine canta la grandezza dell'anima umana fatta per il Cielo, quel Cielo in cui non saremo tanto come uomo o donna, ma come angeli. E per averne un'idea di quanto sia bella la vergine, basta pensare a come Dio la considera. Se nella Chiesa il Signore attraverso i secoli ha voluto svelare un segreto per tutti gli uomini, ha voluto dettare un messaggio, manifestare un Suo desiderio, molto spesso si è rivolto alle vergini come alle confidenti più sicure. Sono state esse quasi antenne che hanno captato il divino. Il sacrificio e l'amore le ha rese particolarmente sensibili, e come «altra Maria», hanno distribuito, ancelle del Signore, attraverso la Chiesa, il dono ai fratelli.