Verità

La verità è semplicità. Perciò solo chi è povero di spirito pub cominciare a camminare lungo la strada che porta all'essere. È un viaggio che esige umiltà, perciò solo chi sa di non sapere — che è la saggezza più grande — si mette alla ricerca, che esige speranza, perché non si mette in marcia chi già al punto di partenza è sicuro del fallimento; che esige coraggio perché occorre lasciarsi invadere dalla luce anche quando mette a nudo il negativo in noi e fuori di noi; che comporta il rischio di essere veri e di testimoniare il vero anche a costo di pagare di persona.

Il saggio è un « mendicante » della verità, perché non si vergogna di chiederla a chiunque ne abbia anche solo un pezzettino, senza preclusioni o ostracismi aprioristici.

La verità è ascesi, perché la verità si manifesta nella misura in cui siamo, il che equivale a dire nella misura in cui amiamo, perché l'essere è amore. Nella filosofia greca, specialmente platonica, ed in quella orientate, è stata sempre affermata l'indissolubilità tra verità e vita, tra perfezione intellettuale e perfezione etica. La filosofia, come l'etimologia dice, era intesa come saggezza, come vita espressa attraverso il pensiero, come penetrazione dell'essere che passava attraverso una purificazione ed elevazione della persona. Il vero filosofo, quindi, era il saggio, colui che viveva ciò che insegnava ed insegnava chi che viveva. In questo senso era la vita stessa del maestro e dei suoi discepoli che rivelava la profondità di una dottrina.

Questa concezione è stata sottolineata ancora di più dal cristianesimo per il quale non c'e verità senza amore e amore senza verità, perché in Dio Verità e Amore si identificano. In poche parole: santità e verità coincidono. Pertanto la santità non è solo una dimensione essenziale per il teologo, ma per il filosofo. È per questo che i pia grandi-pensatori, dai primi secoli della Chiesa al medioevo, sono stati dei santi. È con la tarda scolastica e soprattutto con il cartesianesimo che viene operata la frattura tra intelletto e volontà, tra amore e verità, tra scienza e santità. Si genera la pretesa di arrivare alla verità solo attraverso un iter logico. Di conseguenza viene meno il saggio e spunta fuori l'erudito, l'acrobata della mente, il giocoliere dei concetti. È stata questa disarticolazione tra vita e pensiero che ha infettato di cerebralismo un largo strato della cultura contemporanea, generando un vuoto di valori; è qui l'origine della crisi e la difficoltà a ritrovare i sentieri della autenticità. Per questo se vogliamo ritornare alla verità dobbiamo necessariamente ritornare alla santità; e sarànno i santi a ridare vita e luminosità al nostro pensiero e alla nostra cultura.

La verità, infine, è dal momento che la realtà è comunione. L'« essere con », l'« unione a» non sono aspetti accidentali della persona e delle cose, ma esprimono il cuore stesso dell'essere. Per questo cercare la verità al di fuori di un rapporto di comunione è come pretendere di vedere cominciando a chiudere gli occhi. E la comunione è molto di più del lavorare in equipe e del pensare insieme. La comunione scatta nel momento in cui persone legate dall'amore scambievole creano le condizioni ontologiche nelle quali la verità possa manifestarsi e la luce risplendere.

Sarànno perché persone che vivono una esperienza profonda di unità che trasfonderanno nel nostro mondo malato sapienza viva; e il rinnovamento interiore della nostra civiltà, che va verso la massificazione, passerà attraverso il moltiplicarsi di piccole comunità che brilleranno come fuochi accesi sul monte, presenza di verità e di amore. Sarà su questi piccoli « Sinai viventi che si manifesterà lo splendore di Dio per guidare tutti gli uomini di buona volontà sulle vie che conducono alla luce e alla pienezza.

Osservando la storia alla luce del Vangelo, non possiamo non guardare con fiducia e speranza a questo cammino dell'umanità verso l'Assoluto. Sappiamo infatti che non è solo l'uomo che cerca la Verità, ma è prima di tutto la Verità che cerca l'uomo. E la Verità stessa si è fatta carne dimora tra di noi. Da qui nasce la certezza che ogni persona che con amore e in comunione cerca la verità « come a tastoni » finirà per trovarla, o meglio per farsi trovare, perché essa è vicina a ciascuno di noi (cfr. At. 17, 27).

Pino Petrocchi