morte e resurrezione
di Chiara Lubich
Dio, facendosi uomo, quindi mortale, nacque
su questa terra per morire.
Ed è
questo il senso della vita: vivere come il chicco di grano il cui destino
è morire e marcire per la vita vera ed eterna.
Con tale sentimento è bene camminare sulla terra, dove ogni giorno
s'invecchia, per raggiungere la morte che dà inizio alla Vita. Dobbiamo
veder le malattie che ci colgono come gradini preparati dall'amore di Dio per scalare la vetta, prove
per « la prova »: piccolo stato d'ostie, non perfettamente
consumate, per il « consummatum est »
completo che tutti attende.
Cosi: mortali col Mortale per risorgere con Lui ed
iniziare una Vita che non avrà termine.
* * *
Signore,
che il far la tua volontà
sia l'incenso che t'offriamo
in questa « messa » che prepariamo.
Signore,
che abbiamo a correre
senza riluttanza
verso la Mèta
che fra poco dovremo
raggiungere.
Dacci di darti tutto di noi
prima che la morte
come un ladro
non ci derubi.
E che ti offriamo
ciò
che di più bello abbiamo,
come il Padre
l'Unigenito,
come Maria il suo Figlio,
come ogni santo la sua
Opera.
Cosi nulla cambierà alla tua chiamata
e la morte sarà un passaggio
quasi inavvertito e
splendido
in unità con Te,
Dio agonizzante e buono,
che hai voluto assumere
la nostra carne
per precederci
nella morte e nella Vita!