Cuore dell'umanità
di Chiara Lubich
Narra
«
Sarete come Dei ». E lei ci credette.
Il fenomeno di allora si ripete di tanto in
tanto con tonalità diverse,
ma comunque ha di comune il lusingare e trasferire l'animo
femminile — sempre delicato e quindi più propenso alle cose
grandi, pur nell'errore — su un piano diverso dal suo.
Anche oggi, nel frastuono di mille voci che
esaltano or l'una or l'altra deformazione del pensiero, s'è infiltrata e molto inoltrata
una tendenza: quella di concepire e far capire alla donna — con l'inganno
alla base —: « Sarai come l'uomo ».
La si esalta per poi
precipitarla nel baratro dell'assurdo, dopo averla defraudata di ciò che veramente costituiva la sua bellezza.
La donna non ha bisogno di ascoltare questi
accenti stonati per cantare ciò che il Creatore ha
stampato in lei ed è insostituibile.
Ci fu una voce autorevolissima, quella di un
Papa, Pio XII, avviato alla beatificazione, il quale, oltre alle doti
soprannaturali, assommava in sé
l'età del vegliardo ed un'intesa segreta e profonda con
Questo basta per dire l'amore di Dio verso il
sesso femminile.
Solo che la donna è un capolavoro se è donna.
Nel suo esser donna sta la sicurezza di ogni suo attributo.
E la donna è dolce, la donna ha il cuore pulsante di religiosità, forse
perché più dell'uomo ha il senso e la costanza nel sacrificio,
nel dolore in cui, in ultima sintesi, si stringe il Vangelo a
passo ultimo verso l'amore.
Ella, come madre e come madre santa, è lo strumento primo e benefico e insostituibile, non solo di
retti insegnamenti, ma di unione tra i cuori dei figli che domani, per comporre
una società efficace e produttrice, sana e sanatrice, di nulla avranno
meglio bisogno, quanto di perpetuare fra essa
l'unione fraterna, base di ogni duratura pace.
La donna deve affiancare il marito in una posizione che è come l'ombra d'una scultura che dà ad essa
rilievo e vita. Per lei, se è donna veramente, e quindi sposa e quindi
madre, l'uomo imparerà la sua finitezza accanto ad un angelo che, nella
maternità, gli mostrerà quello che sa fare il Signore, il
Creatore, il Datore d'ogni bene.
In tempi come quelli attuali, saturi d'ateismo e
d'annientamento dello spirito, la donna, col suo naturale istinto a Dio, col
suo richiamo perenne all'amore, con la sua capacità di penetrazione nelle cose e nei fatti, per cui
alle une e agli altri dà sapore e senso, ha un compito di primo ordine nella società per rinnovarla e risanarla.
E lo può fare. Uomini e donne ancora
bambini sono allevati e istruiti sulle sue ginocchia.
E da lei, oggi, molto si attende per la riscossa nella
società. Questa carenza di Dio, questo farne a meno,
questa lotta aperta contro Dio, può tramutarsi domani in una attesa, permessa dal Cielo, di una grande epoca, trionfo
di Dio, dove Egli, infinita Maestà, dovrebbe essere sulla bocca di
tutti, nel cuore di tutti, ispiratore delle più belle arti, intelletto
nelle più alte scoperte, vena di poesia eterna, accordo di nuovo canto.
Dopo il temporale in alta montagna appare il sereno e
forse l'arcobaleno.
Quest'arsura costretta, questo aver privato l'uomo
dell'Elemento vitale e vivificatore, fa sperare e prevedere un tempo non lontano in cui la gloria di Dio sfolgorerà e gli uomini si diranno l'uno l'altro con consolazione e nel
pianto: « Ma dove sono i tempi nei quali Dio era dimenticato o
addirittura era proibito parlar di Lui? ».
E si aggiungerà: « Aveva ragione Pio XII quando,
guardando nel futuro, prevedeva una nuova primavera ».
E se le donne avranno fatto la loro parte
potranno dire: « Quando la donna
è altra Maria, il che significa vergine, madre, sposa, pianto, paradiso,
ma soprattutto " portatrice di Dio", molto per tutti essa può
fare, perché la donna, se è donna, è il cuore
dell'umanità ».