Parola di vita

 

"Lo portarono a Gerusalemme per offrirlo al Signore,

come sta scritto nella Legge del Signore

(Lc. 2,22-23)

 

E' un passo del Vangelo che dice obbedienza: una parola che sembra stonare nel mondo attuale, e che specialmente la gioventù ha cancellato dal proprio vocabolario.

I cristiani sono chiamati all'obbedienza1. Ma a un'obbedienza che non è né pusillanimità né schiavitù2. L'obbedienza è uno degli aspetti dell'amore, e solo così la si può capire e vivere in maniera giusta3.

L'amore rende liberi, sempre. Capiamo se abbiamo obbedito da cri­stiani dal fatto che ci si sente interiormente liberi, al di là di ogni si­tuazione.

L'amore ha una fantasia enorme. Sa trovare delle strade impensate. Al cristiano non basta l'anarchia, perché è fatto per una libertà e una creatività molto più grandi.

L'amore è luce. Anche per chi deve comandare.

L'amore è paziente. Sa attendere il momento opportuno e trovare le parole più adatte per esporre una situazione.

« L'amore perfetto caccia via il timore »4. Quindi anche la sogge­zione di fronte a chiunque.

« Niente di più organizzato di ciò che l'amore ordina e nulla di più libero di ciò che l'amore unisce» (Ch. Lubich).

Obbedire è credere alla Luce.

Obbedire è anche morire un po'. La vita non è fatta per fare i propri comodi. « Cristo... sebbene fosse Figlio, imparò da ciò che soffrì cosa significhi obbedire »5. «Umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte »6.

Quando obbedendo si perde un'ispirazione o un desiderio, non è detto che non fossero giusti. Però a volte è necessario spegnere una luce perché se ne accenda un'altra più grande. Forse cambieranno tempi e circostanze e maturerà il momento in cui rinascerà quello che sembrava morto.

Questo è uno dei motivi per cui i superiori vanno « ascoltati »7, ma non si scarica su di essi la propria responsabilità.

Precisamente i santi — com'è stato detto — sono coloro che si trovano sempre assetati di unità con l'autorità pur nella ricerca costante di una strada per il rinnovamento evangelico che portano.

L'espressione più alta dell'amore è l'unità. Nell'unità l'obbedienza c'è, però « non pesa » e « non si vede ».

Enrique Cambón

 

1 Cfr. Rom. 1, 5; 10, 16; I Pt. 1, 14; 1, 2; II Tess. 1, 8; Ebr. 11, 8; Ef. 6, 1;

6, 5; Col. 3, 20-22; Ebr. 13, 17; Gai. 3, 1; 5, 7; Tit. 3, 1; II Tim. 3, 2; Rom. 1,

30; 5, 19. 2 Cfr. Rom. 6, 16-19; Atti 5, 29. 3 Cfr. I Pt. 1, 22. 4 I Gv. 4, 18. 5 Ebr.

5, 8. 6 FU. 2, 8. 7 CVfr. Lc. 10, 16; Mt. 28, 18-19; Filem. 21; II Tess. 3, 14, ecc.