per una luce più grande
Molti di noi sanno come durante la guerra,
una delle focolarine, essendo tutta dedita allo studio, cercava la verità attraverso la filosofia. Ma dopo la grande
scoperta di Dio, avendo compreso che la verità è
Gesù stesso, la verità incarnata, pensò fosse
volontà di Dio per lei mettere i libri in soffitta, per seguire
Gesù. Questo posporre i libri a Cristo ci sembra un gesto veramente
cristiano per poter arrivare a possedere la vera sapienza. E lo studio, che
pure è necessario, non dovrebbe essere di impedimento allo spirito
di Dio, bensì materia utile all'amore suo e del prossimo.
Parlando della Sapienza, padre Spiazzi dice
così: « Per il dono della Sapienza
l'anima è messa a contatto delle realtà eterne, le contempla
e ne giudica rettamente, sotto la direzione e l'influsso dello Spirito.
Essa scruta la profondità di Dio e ne scorge la
fulgida bellezza. Vede ciò che non sa ridire, e beve a
quella sorgente inesauribile, senza essere mai sazia, con un desiderio sempre
più vivo — come di cerva giunta alla sorgente —
poiché "non ha amarezza la conversazione (della Sapienza),
né tedio il convivere con lei, ma letizia e gioia" (Sapienza VIII,
16).
Ma scoperto e quasi assaporato Iddio, con
quella luce negli occhi può ora guardare il
mondo, e vederci bene, e scoprire il vero valore della vita e il vero senso
della storia, tutto giudicando secondo ragione divina, quasi proiettando su tutto la luce dell'infinito Sguardo di Dio. Nella mente
del saggio cristiano viene quasi ricostruito l'ordine
ideale che è nella Mente di Dio. Lo svolgersi delle ere e delle
età, il succedersi e il concatenarsi degli avvenimenti, il fluire
delle cose, l'avanzare della storia, lo svilupparsi della propria vita, tutto
è visto nel suo rapporto di dipendenza e di convergenza a un Divino
Disegno, come oggetto della Scientia Visionis, ma soprattutto con la stessa "sintesi
mentale" di Dio, che vede ogni cosa nel Verbo e ogni cosa ama nello
Spirito, e tutto conosce amando, e tutto ama nell'atto stesso della sua
contemplazione infinita ».
Come potremo noi sperare di avere questa
sapienza? Noi pensiamo che la cosa essenziale è vivere il nostro Spirito, vivere cioè sempre con
Gesù in mezzo a noi. Gesù è certamente Sapienza
perché la Sapienza è Lui. La Chiesa al Concilio ha invitato i
cristiani a corredare questa sapienza di studi profani e religiosi, e ciò è molto importante, sia perché
siamo nel ventesimo secolo di vita della Chiesa ed è logico che
dobbiamo conoscere un po' il frutto del lungo lavoro fatto da essa; sia perché i tempi in cui viviamo lo
richiedono.
Per quanto riguarda il lato umano è dunque necessario che il cristiano si tenga
aggiornato e vada sempre più perfezionandosi negli studi riguardanti la
propria professione. Ed è giusto, perché ognuno di noi può
fare soltanto una data professione, cosi come Gesù ha fatto il falegname
e non il medico o il deputato.
Ora cosa succederà quando i cristiani che esercitano la medesima professione si
uniranno per mettere in comunione tra loro, con Gesù in mezzo a loro,
quelle idee, quelle nozioni, quelle specializzazioni che, di giorno in giorno, avranno
acquistato? Ebbene, la presenza di Gesù in mezzo a due medici, ad
esempio, illuminerà anche il mestiere stesso e farà
sì che sia sempre più Gesù ad operare in quel dato settore
della vita umana. E cosi sarà per altre professioni.
Per quanto riguarda invece lo studio
teologico sarebbe urgente, oggi, approfondire 1a dottrina del Corpo Mistico,
anche perché oltre a farci meglio conoscere la
Chiesa, essa avrà un riflesso anche nel corpo sociale, e tante
maggiormente quanto più noi saremo "uno" anche dal punto di
vista umano.
Sappiamo che questa dottrina ha la sua
maestra impareggiabile in Maria Santissima. E' Lei infatti
la madre delle membra del Corpo mistico, è lei la madre della Chiesa: E' Maria Santissima la persona sociale:
da lei è venuto Cristo, da lei viene il Corpo mistico di Cristo. Per cui
questa dottrina del Corpo mistico noi amiamo chiamarla dottrina mariana. E
sarà proprio Maria, la madre di tutti, a farci tener conto di tutti i
risultati degli sforzi teologici, già avvenuti fino adesso nella Chiesa,
ai quali si potrà aggiungere anche il nostro con tributo, frutto dello
studio con Gesù in mezzo.
Ma ci sembra di dover sottolineare che per
questi studi dovremmo possedere in modo eccellente le virtù negative, specie l'umiltà, per poter
imparare dalle diverse altre scuole e far nascere, a Dio piacendo, una sintesi
mariana.