Parola di vita

«Chi ama il padre e la madre più di me non è degno di me;

chi ama suo figlio o sua figlia più di me non è degno di me».

(Mt. 10,37 ss.)

 

Prendere le parole del Vangelo e metterle in pratica è sempre qualcosa che ci scuote. A volte Gesù sembra troppo duro, come in questo brano di Matteo: « Chi ama il padre... », ma senti che è la durezza di uno che parlando vuol solo aprire all'uomo tanti aspetti del­l'essere dove, magari al di là del dolore, trovi l'amore, la vita. Anche questa fermezza quindi è espressione di amore. Non si va a Dio sulle ali del sentimento: « Chi vuol seguirmi rinneghi sé stesso... ».

Si indica spesso a dito il borghesismo, l'accomodarsi, come uno dei più grossi rischi che la nostra società corre. In ogni gruppo, ad esempio, e nella famiglia in particolare è facile costatare una chiusura a guscio, un tappare le porte sul mondo che sta fuori, beati di quella reale o apparente tranquillità che si è incontrata. Sono note le con­seguenze.

Gesù non vuol rompere con la famiglia; lui stesso è venuto per farci fare l'esperienza della sua, quella trinitaria, ma ci dà la legge dell'essere della famiglia: « Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli quello è mio fratello e sorella e madre» (Mt. 10, 50). La vera famiglia, ogni comunità, ogni società nasce e si sostiene nel fare la volontà del Padre. Chi si aliena da questa volontà si aliena dalla vita.

Il cristiano che è partecipe di questa divina società non ha altra linea per testimoniarla. Poiché « chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio» (I Giov. 4, 7), solo con l'amore può far conoscere la famiglia di Dio, che porta in sé la radice dell'unità della famiglia umana.

Perciò la nostra vita filiale si esprime nella carità fraterna; se infatti amiamo il Padre non possiamo non amare anche tutti i suoi figli, nostri fratelli: « Chiunque ama colui che ha generato, ama anche il generato da lui». (I Giov. 5, 1).

E nessuno come Maria ha saputo vivere in questa pienezza di grazia. Madre che ha saputo perdere il Figlio perché fosse fratello nostro, Figlio che ha saputo perdere la madre perché fosse la mamma nostra.

Due realtà — perdere, donare — che soltanto l'amore e la croce possono spiegare.

Francisco Pérez