Per riordinare la nuova babele

luce dall'alto

di Chiara Lubich

 

Una delle cose di cui noi abbiamo più bisogno è la sapienza. Dice la Scrittura che quando uno la possiede, per giovane sia, lascia, quando parla, gli anziani ed i potenti stupiti ed incantati.

C'è un travaglio nel mondo intero. E' una specie di babele, ma non fra lingue diverse questa volta, ma fra idee contrastanti che si ergono spesso a scalzare fin dalle fondamenta ogni verità.

Se nel Terzo Mondo si languisce di fame e si è torturati dal problema sociale, il primo ed il secondo mondo, non di rado, impaz­zano per un vortice di nuove idee che non trovano ordine e diffondono un senso di insicurezza ed angoscia.

Chi potrà tranquillizzare questi inquieti, chi potrà piegare certe teste superbe, chi potrà dare una linea alla valanga di opinioni, e pace all'uomo moderno e certezza di camminare nella verità?

La sapienza.

Noi lo sappiamo. E sappiamo cos'è la sapienza. Essa è un bene che piove dall'Alto.

Quando lo studioso, quando l'intellettuale, quando colui che crede di tutto trovare, di tutto indagare colla propria ragione, piega la mente alla Mente Suprema che è il Logos, il Verbo di Dio, avverte che il suo spirito è illuminato da una luce che non è frutto di ragiona­mento, che non ha scaturigine dall'intelligenza, ma proviene dal Cielo.

Allora sa e guarda le cose, le stesse cose, che prima vedeva con­fuse, ordinarsi come in un incantevole divino disegno; allora i misteri più profondi, pur restando misteri perché trascendono l'uomo, gli sembrano accessibili e avverte di partecipare, quale figlio di Dio, alla luce di Dio.

Il mondo non si cambia solo coi fatti, anche se essi hanno un'impor­tanza enorme, il mondo si cambia anche colle idee.

I geni e gli scienziati ne hanno offerte e ne offrono tante, ma per mutare il mondo come noi vogliamo, occorrono idee universali, idee che comprendano e completino le parziali verità che i grandi ci lasciano. Occorre la Idea, occorre il Verbo.

E giacché il Verbo si è fatto carne e si è fatto maestro noi lo seguiamo, impariamo le sue idee, facciamo vita le sue norme, vogliamo essere luci di quella Luce per dare luce al mondo, per far ritrovare all'umanità la via della saggezza, della sapienza che Dio tanto volentieri dà ai giovani perché ha detto: « Ti ringrazio, Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti ed ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli » (Mt. 11, 25).

Se noi vivremo il nostro Ideale, se mai lasceremo d'attingere alle dottrine del nostro Leader, il Papa, la cui parola è straricca di sapienza, se ci faremo ammazzare piuttosto che perdere la presenza di Gesù in mezzo a noi, la fonte della verità zampillerà permanentemente nelle nostre menti e traboccherà sugli altri. La sapienza che vale più del­l'oro e di tutte le pietre preziose e di tutto ciò che si potrebbe desi­derare, illuminerà i nostri progetti, eternizzerà i nostri atti, ci farà — a gloria di Dio — uomini immortali.

E con essa e per essa trascineremo le moltitudini, come ai tempi della Sapienza incarnata, Gesù, le turbe lo seguivano.

Così, anche per la sapienza, la nostra rivoluzione avanzerà lumi­nosa e irrefrenabile.

E questo i giovani d'oggi spesso inconsciamente attendono; per questo si battono con coraggio; in cerca della sapienza corrono, quella sapienza che un mondo vecchio non è più in grado di offrire.