pulizia a bordo

 

La vita su una moderna nave da crociera ripete, a scala ridotta, quel­la di una grande città. Dai bar, alla piscina al naight, non ci manca proprio nulla. E della città con­serva anche le ben note contraddi­zioni: l'incomunicabilità, ad esem­pio.

Li, fare il prete, è il caso di don Giuseppe Bettoli, già parroco di un piccolo paese della Romagna, ora cappellano di bordo, non è impresa da poco. Ti trovi spesso oggetto di battute scherzose, ironi­che, al centro di discorsi conven­zionali, ma è difficile rompere que­sto muro di maniere diplomatiche e stabilire con le persone un rap­porto profondo, costruttivo. Essere preti in una parrocchia simile ci scrive non è cosa facile.

Se di pastorale si può parlare, la sua è fatta di una parola, di un colloquio, di un saluto, di una naturale allegria: fatti concreti che esprimono le sue convinzioni infe­riori. Questa tattica ha già sbloc­cato alcune volte situazioni incre­sciose, come quella del marinaio de­ciso al suicidio dopo alcuni falli­menti nella sua vita affettiva, o del comandante, arroccato in se stesso per la morte della moglie.

E' proprio col personale della na­ve che don Giuseppe è riuscito a diventare uno della famiglia, e per tanti questo ha prodotto un cam­biamento inferiore ed esteriore. Un giorno un ufficiale gli si avvicina e gli dice: « Senta reverendo, non avrà intenzione di far togliere tut­te le bellezze della nave? ». « Quali bellezze? ». In quei giorni era stata tolta dalla prima sala di cucina una serie di manifesti a dire il vero poco puliti. « Veramente io non ho mai parlato di questo a nes­suno, né in mettere né in levare.

Si sono fatte varie discussioni ma sempre poco attinenti al caso che mi presenta, ed io, richiesto, ho detto liberamente il mio parere; che poi abbiamo tolto qualcosa, io non ne so nulla. Può darsi sia avvenu­to per una maturata convinzione da parte di qualcuno. Ma... scom­metto che anche lei, nella sua ca­bina, ha qualcosa da togliere per fare pulizia, e son certo che lo farà quando ne sarà convinto ». « Si, è vero, è vero », gridano tutti gli altri. E l'ufficiale se ne va, in­credibile, ma vero, a fare pulizia.